martedì 10 marzo 2020

Coronavirus e la paura della morte


Non abbiamo paura di morire noi che ogni giorno rischiamo la vita sul lavoro ( 17.000 dal 2009  ) , in auto ( 3.300 circa all’anno) , per il tabacco ( 83.000 circa all’anno),  respirando l’aria peggiore d’Europa ( italia 45.000 all’anno) o per quel male di merda che è il tumore che  chi becca becca ( 178.000 annui).
Infatti  andiamo a lavorare ( e ci mancherebbe) , giriamo in automobile, fumiamo nonostante i pacchetti ci ricordino  come il fumo sia causa di morte, e camminiamo beatamente nell’Hinterland milanese dove si respira l’aria peggiore di Europa.
E allora cosa ci spaventa tanto del Corona Virus, visto che ogni giorno affrontiamo la morte più o meno consapevolmente?
Questa è la domanda che possiamo porci affrontando le nostre attuali, più o meno recluse, giornate quotidiane.
Ripensiamo in questi giorni   al  rapporto con i “pericoli” della nostra vita quotidiana  per approfondire la consapevolezza con cui affrontiamo la vita e la morte insieme al  tempo dell' esperienza umana che intercorre tra l'una e l’altra.
Insieme ad una corretta riflessione su “Sorella Morte” come la chiamava San Francesco possiamo meglio gestire consapevolmente  la responsabilità della vita e  comprendere le regole più o meno restringenti che la proclamata emergenza richiedono. 
#gargapensiero.

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