lunedì 31 marzo 2008
Forti con i deboli e deboli con i forti
I diritti umani sembrano non essere uguali per tutti nel mondo del business e del consumismo……………………..
È sempre la solita storia di sentirsi forti con i deboli e deboli con i forti.
Ciao e speriamo sia una buona settimana
claudio
giovedì 20 marzo 2008
Buona pasqua!
Ho patito, sono morto in croce e sono risorto,
e cosa hanno capito coloro che si fregiano del mio nome?
Nulla, proprio nulla!
Hanno confuso la libertà dell’amore con la schiavitù dell’obbligo.
Che pena e che delusione.
Ma non torno un’altra volta, non mi fregate più!
Buona pasqua!
Claudio
e cosa hanno capito coloro che si fregiano del mio nome?
Nulla, proprio nulla!
Hanno confuso la libertà dell’amore con la schiavitù dell’obbligo.
Che pena e che delusione.
Ma non torno un’altra volta, non mi fregate più!
Buona pasqua!
Claudio
Giustizia è fatta!
COMUNICATO STAMPA Rosa Bianca: Il giudice ha deciso che l'uso esclusivo del nome sia riconosciuto all'associazione pre-esistente.
Il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso presentato in via d'urgenza dall'Associazione Rosa Bianca contro il perdurante uso confusorio del suo nome, nei siti e nei nomi a dominio, da parte del neo movimento politico/partito costituito dal sen. Mario Baccini, dal dott. Savino Pezzotta, e dall'on. Bruno Tabacci.
Il Giudice, condividendo le argomentazioni sostenute dal collegio difensivo (composto da: prof. avv.Gustavo Ghidini, avv. Marco Mergati, prof. avv. Nicolò Lipari, prof. avv. Valerio Onida), ha stabilito l'esistenza del «diritto dell'associazione ricorrente ad agire per chiedere la tutela del proprio nome e della propria identità personale. Invero il nome "Rosa Bianca" identifica da decenni l'attività della ricorrente, come dimostrato da tutta la documentazione prodotta, individuando l'identità storica, politica e culturale dell'associazione. Come specificato nel ricorso si tratta di un'associazione di cultura e impegno politico, che prende il nome e l'ispirazione da un gruppo di studenti tedeschi che si opposero al regime nazista, e che fin dal 1978 opera con lo scopo di diffondere la cultura cattolico-progressista. Lo stesso nome dunque non può essere usato da un altro e diverso movimento politico, differente per storia e orientamento politico, essendo quell'uso idoneo a creare confusione ed a ledere l'identità personale dell'associazione ricorrente [...] Il danno che si può verificare per l'associazione ricorrente deriva inevitabilmente dall'oscuramento conseguente alla massiccia presentazione agli elettori del neo-costituito movimento politico e dal suo sito Internet. Sussiste conseguentemente anche il pericolo nel ritardo, in quanto attendere l'esito del giudizio di primo grado danneggerebbe l'associazione Rosa Bianca, che non avrebbe modo di far conoscere pienamente la propria attività discendente dalla sua identità culturale, con grave lesione dei diritti personalissimi».
L'accoglimento del ricorso comporta l'inibizione della prosecuzione dell'uso, a qualsivoglia titolo e con qualsiasi mezzo – e in particolare come nomi a dominio – di segni identici o simili al nome "Rosa Bianca", con la fissazione di una somma a titolo di penale per la mancata ottemperanza, la pubblicazione della decisione a spese del resistente sui quotidiani Il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa e sui settimanali l'Espresso, Panorama e Famiglia Cristiana, nonché il rimborso delle spese legali.
L'Associazione Rosa Bianca, nell'esprimere soddisfazione per una decisione che rende ragione delle aspettative riposte sul riconoscimento e la tutela del proprio diritto al nome, confida nell'adempimento spontaneo dell'ordine del giudice da parte del neo movimento politico, al fine di poter finalmente spostare il confronto di idee ed il legittimo pluralismo delle opzioni politiche nello spazio del dibattito pubblico e leale, che solo può alimentare una democrazia partecipata.
Grazia Villa
Presidente nazionale associazione Rosa Bianca italiana.
Il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso presentato in via d'urgenza dall'Associazione Rosa Bianca contro il perdurante uso confusorio del suo nome, nei siti e nei nomi a dominio, da parte del neo movimento politico/partito costituito dal sen. Mario Baccini, dal dott. Savino Pezzotta, e dall'on. Bruno Tabacci.
Il Giudice, condividendo le argomentazioni sostenute dal collegio difensivo (composto da: prof. avv.Gustavo Ghidini, avv. Marco Mergati, prof. avv. Nicolò Lipari, prof. avv. Valerio Onida), ha stabilito l'esistenza del «diritto dell'associazione ricorrente ad agire per chiedere la tutela del proprio nome e della propria identità personale. Invero il nome "Rosa Bianca" identifica da decenni l'attività della ricorrente, come dimostrato da tutta la documentazione prodotta, individuando l'identità storica, politica e culturale dell'associazione. Come specificato nel ricorso si tratta di un'associazione di cultura e impegno politico, che prende il nome e l'ispirazione da un gruppo di studenti tedeschi che si opposero al regime nazista, e che fin dal 1978 opera con lo scopo di diffondere la cultura cattolico-progressista. Lo stesso nome dunque non può essere usato da un altro e diverso movimento politico, differente per storia e orientamento politico, essendo quell'uso idoneo a creare confusione ed a ledere l'identità personale dell'associazione ricorrente [...] Il danno che si può verificare per l'associazione ricorrente deriva inevitabilmente dall'oscuramento conseguente alla massiccia presentazione agli elettori del neo-costituito movimento politico e dal suo sito Internet. Sussiste conseguentemente anche il pericolo nel ritardo, in quanto attendere l'esito del giudizio di primo grado danneggerebbe l'associazione Rosa Bianca, che non avrebbe modo di far conoscere pienamente la propria attività discendente dalla sua identità culturale, con grave lesione dei diritti personalissimi».
L'accoglimento del ricorso comporta l'inibizione della prosecuzione dell'uso, a qualsivoglia titolo e con qualsiasi mezzo – e in particolare come nomi a dominio – di segni identici o simili al nome "Rosa Bianca", con la fissazione di una somma a titolo di penale per la mancata ottemperanza, la pubblicazione della decisione a spese del resistente sui quotidiani Il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa e sui settimanali l'Espresso, Panorama e Famiglia Cristiana, nonché il rimborso delle spese legali.
L'Associazione Rosa Bianca, nell'esprimere soddisfazione per una decisione che rende ragione delle aspettative riposte sul riconoscimento e la tutela del proprio diritto al nome, confida nell'adempimento spontaneo dell'ordine del giudice da parte del neo movimento politico, al fine di poter finalmente spostare il confronto di idee ed il legittimo pluralismo delle opzioni politiche nello spazio del dibattito pubblico e leale, che solo può alimentare una democrazia partecipata.
Grazia Villa
Presidente nazionale associazione Rosa Bianca italiana.
mercoledì 19 marzo 2008
Vorrei scrivere..........
Vorrei scrivere, scrivere di più.
Oggi ho inserito nel blog un pensiero che condivido giratomi da un amico.
Ma che fatica scrivere e che impegno.
Vorrei essere come un bravo scrittore, che racconta a chiare lettere i propri pensieri.
Caspita! Li ho chiari dentro di me, a volte riesco a esprimerli correttamente, quando non mi faccio prendere dalla fregola delle parole, delle troppe parole.
Ma a scrivere, oh! che fatica.
Ma il blog è iniziato, e il blog deve essere il luogo di questa mia fatica.
Ma su questo blog, non solo miei pensieri in libertà, ma anche contributi brevi e meno brevi pescati quà e là, che condivido e sottoscrivo.
Che bello incontrare persone che nel passato o nel presente raccontano quello che tu pensi, che vorresti raccontare.
E allora perchè no?!, perchè non inserire questi pensieri come fossero miei?!
In questo modo sopperisco a cose che vorrei dire ma che non sò raccontare.
Ciao
Claudio
Oggi ho inserito nel blog un pensiero che condivido giratomi da un amico.
Ma che fatica scrivere e che impegno.
Vorrei essere come un bravo scrittore, che racconta a chiare lettere i propri pensieri.
Caspita! Li ho chiari dentro di me, a volte riesco a esprimerli correttamente, quando non mi faccio prendere dalla fregola delle parole, delle troppe parole.
Ma a scrivere, oh! che fatica.
Ma il blog è iniziato, e il blog deve essere il luogo di questa mia fatica.
Ma su questo blog, non solo miei pensieri in libertà, ma anche contributi brevi e meno brevi pescati quà e là, che condivido e sottoscrivo.
Che bello incontrare persone che nel passato o nel presente raccontano quello che tu pensi, che vorresti raccontare.
E allora perchè no?!, perchè non inserire questi pensieri come fossero miei?!
In questo modo sopperisco a cose che vorrei dire ma che non sò raccontare.
Ciao
Claudio
E la politica? rotola nella banalità!
Qui di seguito un pensiero dell'amico Giovanni che ben sintetizza lo stato animo di chi vorrebbe una politica con la P maiuscola e si trova costretto a subire lo scacco alla politica.
Condivido il pensiero espresso da Giovanni e anche io come lui, avrò pazienza e compassione.
Ma non ditemi che è una cosa seria.
A sentire il De Rita dell'ultimo rapporto Censis siamo giunti alla "desublimazione": le stelle son lumini, il popolo una moltitudine, la famiglia un contenitore, il lavoro un optional, l'etica e la cultura un fastidio. La gente aspira solo alla "presenza", a salutare con la manina durante la "pièce".
E la politica? Rotola nella banalità.
Ve le ricordate le infuocate campagne elettorali del '94 e del ' 96 (e, in parte, anche del 2001 e del 2006) per abbattere il Caimano? Scordatevele. Ora tutto è diverso, siamo al derby degli Oni (nè Ini nè Otti possono rovinare lo spettacolo). Silvio Oni, il padre della Tv commerciale, contro Walter Oni, il figlio della Tv pubblica (in senso letterale, il padre di Walter è stato il primo direttore del tg Rai). Cieli azzurri contro colline verdi. Oni 1 e Oni 2: diversi ma anche uguali. Tutte e due specialisti nello spin, nel dare l'effetto alla palla. Tutte e due capaci di parlare in apnea per un'ora e mezza del Buonsenso Assoluto.
Avete visto le liste? Premesso che la legge elettorale è un porcellum, l'elezione una designazione, il parlamentare un travet (altre tre desublimazioni), vi si trovano figli di papà, segretari zelanti, intellettuali marginali, donnine sciape e pure lo scienziato amorale, la signora col cilicio (ma è una riconferma) e, belalì, la mia prof di greco nominata in Magna Grecia (ovvero in Calabria - Senato n.3).
E avete seguito la splendida traiettoria della Rosa bianca (quella falsa)? Savino Pezzotta, l'amico dei preti, è finito con Totò Cuffaro, l'amico dei mafiosi...dal family day alla festa coi cannoli....
Un milanesone del '600, Carlo Maria Maggi, l'inventore della figura di Meneghino, scriveva "Ghe voeur pazienza e compatiss" e anch'io, per l'ennesima volta, avrò pazienza e compatiss. Quindi tra un mese andrò regolarmente a mettere le mie due X . Però non ditemi che è una cosa seria. Non ditemi niente, per favore, proprio niente.
Lasciatemi sulla panchina - va di moda, la panchina... - a respirare l'arietta e imparare dal fiore l'antidoto alla melanconia.
Fiorire - è il fine ...
Colmare il bocciolo - combattere il verme -
ottenere quanta rugiada gli spetta -
regolare il calore - eludere il vento -
sfuggire all'ape ladruncola -
non deludere la natura grande
che l'attende proprio quel giorno -
essere un fiore, è profonda responsabilità.
(Emily Dickinson)
Saluti graffianti come il rastrello del giardiniere
Giovanni Colombo
libero pensatore
consigliere comunale di Milano - PD
Condivido il pensiero espresso da Giovanni e anche io come lui, avrò pazienza e compassione.
Ma non ditemi che è una cosa seria.
A sentire il De Rita dell'ultimo rapporto Censis siamo giunti alla "desublimazione": le stelle son lumini, il popolo una moltitudine, la famiglia un contenitore, il lavoro un optional, l'etica e la cultura un fastidio. La gente aspira solo alla "presenza", a salutare con la manina durante la "pièce".
E la politica? Rotola nella banalità.
Ve le ricordate le infuocate campagne elettorali del '94 e del ' 96 (e, in parte, anche del 2001 e del 2006) per abbattere il Caimano? Scordatevele. Ora tutto è diverso, siamo al derby degli Oni (nè Ini nè Otti possono rovinare lo spettacolo). Silvio Oni, il padre della Tv commerciale, contro Walter Oni, il figlio della Tv pubblica (in senso letterale, il padre di Walter è stato il primo direttore del tg Rai). Cieli azzurri contro colline verdi. Oni 1 e Oni 2: diversi ma anche uguali. Tutte e due specialisti nello spin, nel dare l'effetto alla palla. Tutte e due capaci di parlare in apnea per un'ora e mezza del Buonsenso Assoluto.
Avete visto le liste? Premesso che la legge elettorale è un porcellum, l'elezione una designazione, il parlamentare un travet (altre tre desublimazioni), vi si trovano figli di papà, segretari zelanti, intellettuali marginali, donnine sciape e pure lo scienziato amorale, la signora col cilicio (ma è una riconferma) e, belalì, la mia prof di greco nominata in Magna Grecia (ovvero in Calabria - Senato n.3).
E avete seguito la splendida traiettoria della Rosa bianca (quella falsa)? Savino Pezzotta, l'amico dei preti, è finito con Totò Cuffaro, l'amico dei mafiosi...dal family day alla festa coi cannoli....
Un milanesone del '600, Carlo Maria Maggi, l'inventore della figura di Meneghino, scriveva "Ghe voeur pazienza e compatiss" e anch'io, per l'ennesima volta, avrò pazienza e compatiss. Quindi tra un mese andrò regolarmente a mettere le mie due X . Però non ditemi che è una cosa seria. Non ditemi niente, per favore, proprio niente.
Lasciatemi sulla panchina - va di moda, la panchina... - a respirare l'arietta e imparare dal fiore l'antidoto alla melanconia.
Fiorire - è il fine ...
Colmare il bocciolo - combattere il verme -
ottenere quanta rugiada gli spetta -
regolare il calore - eludere il vento -
sfuggire all'ape ladruncola -
non deludere la natura grande
che l'attende proprio quel giorno -
essere un fiore, è profonda responsabilità.
(Emily Dickinson)
Saluti graffianti come il rastrello del giardiniere
Giovanni Colombo
libero pensatore
consigliere comunale di Milano - PD
giovedì 6 marzo 2008
Consapevolezza nella scelta di vita.
Ecco il mio intervento sulla mozione avente ad oggetto “Iniziative per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità”, presentata da Giorgio Monti, capogruppo di Forza Italia a Cernusco al Consiglio Comunale di mercoledì 5 marzo 2008
La mozione presentata dal capogruppo di FI Giorgio Monti porta in quest’aula il dibattito presente in Italia ormai da mesi.
Ringrazio Monti per la sensibilità dimostrata sull’argomento in questione, anche se ritengo personalmente auspicabile che su tematiche fondanti quali la difesa della vita, la prevenzione e la tutela della maternità, possa essere verificata tra i consiglieri comunali e la giunta, una preventiva convergenza di intenti che porti ad una mozione condivisa.
Lo slogan che ha riaperto il dibattito, "moratoria dell'aborto" coniato da Giuliano Ferrara, stabilendo una "stringente analogia" tra pena di morte e aborto, accomunati come omicidi legali, ha sì riaperto il problema, ma in modo tale da riaprire anche lo scontro sociale e culturale.
Vengo alle mie considerazioni.
La questione aborto è indubbiamente un intreccio di violenze.
La mozione presentata dal capogruppo di FI Giorgio Monti porta in quest’aula il dibattito presente in Italia ormai da mesi.
Ringrazio Monti per la sensibilità dimostrata sull’argomento in questione, anche se ritengo personalmente auspicabile che su tematiche fondanti quali la difesa della vita, la prevenzione e la tutela della maternità, possa essere verificata tra i consiglieri comunali e la giunta, una preventiva convergenza di intenti che porti ad una mozione condivisa.
Lo slogan che ha riaperto il dibattito, "moratoria dell'aborto" coniato da Giuliano Ferrara, stabilendo una "stringente analogia" tra pena di morte e aborto, accomunati come omicidi legali, ha sì riaperto il problema, ma in modo tale da riaprire anche lo scontro sociale e culturale.
Vengo alle mie considerazioni.
La questione aborto è indubbiamente un intreccio di violenze.
Innanzitutto, la violenza sull'essere umano in formazione, privato del diritto alla vita.
Un primo aspetto controverso è quale sia l’inizio della vita.
Per i cattolici coincide con il concepimento, mentre i protestanti considerano la nascita come la soglia decisiva. Per gli ebrei il feto nel ventre della madre è un progetto di vita in corso d’opera mentre per i mussulmani il feto diventa una persona umana a quattro mesi dal concepimento anche se si tratta di una persona umana allo stato vegetativo. Rileviamo così che anche le religioni si dividono sulla concezione di inizio vita.
Trascendentemente parlando, quando l’anima entri nella coscienza, ritengo che Dio solo lo sappia.
Anche la scienza si divide sulla questione, e nella società civile si diventa persone con diritti e doveri al momento della nascita.
Ma, in numerose circostanze, ci può essere violenza nella gravidanza stessa, questa volta contro la donna, quando la salute ne sia minacciata, non solo nel corpo ma anche nella mente, da sentimenti di colpa odi sopraffazione, solitudine, indigenza, abbandono.
D'altra parte, non solo la gravidanza, ma l'aborto stesso, percepito come via d'uscita da situazioni di necessità senza altro sbocco, si traduce in violenza anche verso la donna, costretta a privarsi del suo diritto alla maternità.
Riconosciamo che l'aborto, nella maggior parte dei casi, è violenza di deboli su più deboli.
Se da un lato, sta la tutela del concepito fondata sul riconoscimento costituzionale dei diritti inviolabili dell'uomo, “sia pure con le particolari caratteristiche sue proprie”, trattandosi di chi “persona deve ancora diventare”, dall'altro, sta il diritto all'esistenza e alla salute della donna, che è “già persona”
Il riconoscimento pieno del diritto di una si traduce a volte nella negazione del diritto dell'altro.
Fin qui siamo a parlare di un accadimento già avvenuto, ossia il concepimento.
Essendo medico, Monti conosce meglio di me quanto nella vita delle persone sia doveroso curare ma quanto sia ancor meglio prevenire.
Nella mozione non trovo impegni di prevenzione affinché la maternità e la paternità siano scelte consapevoli e non frutto del caso.
In particolare occorre
Un’ Educazione sessuale, per prevenire le gravidanze che non si potranno poi sostenere
Un ‘Educazione sessuale fatta di crescita della personalità, conoscenza della corporeità e gestione delle relazioni per conoscersi e comprendere come la genitorialità possa essere la naturale conseguenza di una scelta libera, consapevole e matura della nascita di una nuova vita.
Nella mozione non si parla di prevenzione e di diffusione dei metodi anticoncezionali come “mezzo” utile affinché non accada una nuova vita non voluta. Non è più possibile omettere tali informazioni educative.
Occorre anche giustizia sociale, per assicurare alle giovani coppie la tranquillità verso un avvenire in cui la nascita d'un figlio non sia un dramma.
Occorre ad esempio occupazione e stabilità nel lavoro, per evitare alla donna il ricatto del licenziamento, e assicurare alla famiglia una vita dignitosa.
Anche l’Amministrazione Comunale può e deve fare la sua parte con servizi sociali e sostegni economici a favore della libertà dei genitori indigenti.
Nell’articolo 2 della legge 194 si afferma che” i consultori familiari ……….assistono la donna in stato di gravidanza ………. contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza…………….
Sempre l’art. 2 così recita ….. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.............
Nella mozione di Monti si parla di interventi verso la donna intenta ad abortire.
La legge parla di interventi di associazioni e di formazioni sociali atte ad aiutare la maternità dopo la nascita.
Non vorrei che per alcuni la difesa della vita diventi una contrapposizione contro i diritti e la libertà delle persone coinvolte, in particolare della donna in un difficile momento della propria esistenza.
Non c’è niente di più importante per la donna che comprendere cosa si voglia in quel momento, e non c’è niente di peggio di qualcuno che voglia convincerti di una scelta o di un’altra.
La mozione presentata questa sera da Giorgio Monti su un tema così importante meritava una condivisione con tutti i membri del consiglio comunale nell’atto della sua presentazione. Inoltre è lacunosa in parti troppo importanti quali prevenzione e educazione alla sessualità.
Nella mozione, prima ancora di avviare un’analisi sull’ impatto che la tematica produce sul nostro territorio, si chiede di impegnare
l’ Amministrazione e i vari interlocutori ad azioni concrete.
Sarebbe come prescrivere una cura prima della diagnosi.
A mio parere invece, e concludo, gli incontri di approfondimento sul tema coinvolgendo realtà istituzionali, medico-ospedaliere e associative, che Monti propone nella sua mozione, devono essere propedeutici rispetto alla decisione su cosa fare e come impegnare l’Amministrazione, nel rispetto della legge 194, in ogni eventuale iniziativa culturale e sociale.
Sottoscrivo la scelta del mio gruppo votando contro.
Un primo aspetto controverso è quale sia l’inizio della vita.
Per i cattolici coincide con il concepimento, mentre i protestanti considerano la nascita come la soglia decisiva. Per gli ebrei il feto nel ventre della madre è un progetto di vita in corso d’opera mentre per i mussulmani il feto diventa una persona umana a quattro mesi dal concepimento anche se si tratta di una persona umana allo stato vegetativo. Rileviamo così che anche le religioni si dividono sulla concezione di inizio vita.
Trascendentemente parlando, quando l’anima entri nella coscienza, ritengo che Dio solo lo sappia.
Anche la scienza si divide sulla questione, e nella società civile si diventa persone con diritti e doveri al momento della nascita.
Ma, in numerose circostanze, ci può essere violenza nella gravidanza stessa, questa volta contro la donna, quando la salute ne sia minacciata, non solo nel corpo ma anche nella mente, da sentimenti di colpa odi sopraffazione, solitudine, indigenza, abbandono.
D'altra parte, non solo la gravidanza, ma l'aborto stesso, percepito come via d'uscita da situazioni di necessità senza altro sbocco, si traduce in violenza anche verso la donna, costretta a privarsi del suo diritto alla maternità.
Riconosciamo che l'aborto, nella maggior parte dei casi, è violenza di deboli su più deboli.
Se da un lato, sta la tutela del concepito fondata sul riconoscimento costituzionale dei diritti inviolabili dell'uomo, “sia pure con le particolari caratteristiche sue proprie”, trattandosi di chi “persona deve ancora diventare”, dall'altro, sta il diritto all'esistenza e alla salute della donna, che è “già persona”
Il riconoscimento pieno del diritto di una si traduce a volte nella negazione del diritto dell'altro.
Fin qui siamo a parlare di un accadimento già avvenuto, ossia il concepimento.
Essendo medico, Monti conosce meglio di me quanto nella vita delle persone sia doveroso curare ma quanto sia ancor meglio prevenire.
Nella mozione non trovo impegni di prevenzione affinché la maternità e la paternità siano scelte consapevoli e non frutto del caso.
In particolare occorre
Un’ Educazione sessuale, per prevenire le gravidanze che non si potranno poi sostenere
Un ‘Educazione sessuale fatta di crescita della personalità, conoscenza della corporeità e gestione delle relazioni per conoscersi e comprendere come la genitorialità possa essere la naturale conseguenza di una scelta libera, consapevole e matura della nascita di una nuova vita.
Nella mozione non si parla di prevenzione e di diffusione dei metodi anticoncezionali come “mezzo” utile affinché non accada una nuova vita non voluta. Non è più possibile omettere tali informazioni educative.
Occorre anche giustizia sociale, per assicurare alle giovani coppie la tranquillità verso un avvenire in cui la nascita d'un figlio non sia un dramma.
Occorre ad esempio occupazione e stabilità nel lavoro, per evitare alla donna il ricatto del licenziamento, e assicurare alla famiglia una vita dignitosa.
Anche l’Amministrazione Comunale può e deve fare la sua parte con servizi sociali e sostegni economici a favore della libertà dei genitori indigenti.
Nell’articolo 2 della legge 194 si afferma che” i consultori familiari ……….assistono la donna in stato di gravidanza ………. contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza…………….
Sempre l’art. 2 così recita ….. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.............
Nella mozione di Monti si parla di interventi verso la donna intenta ad abortire.
La legge parla di interventi di associazioni e di formazioni sociali atte ad aiutare la maternità dopo la nascita.
Non vorrei che per alcuni la difesa della vita diventi una contrapposizione contro i diritti e la libertà delle persone coinvolte, in particolare della donna in un difficile momento della propria esistenza.
Non c’è niente di più importante per la donna che comprendere cosa si voglia in quel momento, e non c’è niente di peggio di qualcuno che voglia convincerti di una scelta o di un’altra.
La mozione presentata questa sera da Giorgio Monti su un tema così importante meritava una condivisione con tutti i membri del consiglio comunale nell’atto della sua presentazione. Inoltre è lacunosa in parti troppo importanti quali prevenzione e educazione alla sessualità.
Nella mozione, prima ancora di avviare un’analisi sull’ impatto che la tematica produce sul nostro territorio, si chiede di impegnare
l’ Amministrazione e i vari interlocutori ad azioni concrete.
Sarebbe come prescrivere una cura prima della diagnosi.
A mio parere invece, e concludo, gli incontri di approfondimento sul tema coinvolgendo realtà istituzionali, medico-ospedaliere e associative, che Monti propone nella sua mozione, devono essere propedeutici rispetto alla decisione su cosa fare e come impegnare l’Amministrazione, nel rispetto della legge 194, in ogni eventuale iniziativa culturale e sociale.
Sottoscrivo la scelta del mio gruppo votando contro.
Claudio Gargantini
Ho utilizzato alcune frasi tratte dagli articoli apparsi su Repubblica, La moratoria sull’aborto ultima violenza alle donne di Gustavo Zagrebelsky in data 28 Gennaio 2008 e La crudeltà dell’ideologia di Francesco Merlo del 13 febbraio 08
mercoledì 5 marzo 2008
Nello sport è importante partecipare (anche ai dibattiti)
Si è parlato di Pistorius e delle sue gambe bioniche, di Cassano e delle sue "cassanate", ma soprattutto si è parlato dei valori che devono essere l'essenza di qualsiasi attività sportiva.
Il tutto è avvenuto lunedì 3 marzo, a Cernusco sul Naviglio, nella splendida cornice di Villa Alari, in una serata intitolata appunto "Attività sportive: quali valori?".
La sala era piena, i relatori illustri, il pubblico curioso e vivace e sono state oltre due ore di grande partecipazione, un viatico importante per quella "Consulta per lo sport" che sta nascendo a Cernusco col proposito di realizzare grandi cose.
Ma restiamo alla serata. L'incontro è stato presentato dal Sindaco che l'ha voluto e dal Consigliere comunale incaricato che l'ha entusiasticamente organizzata. Poi la parola è passata ai quattro relatori i quali, simpaticamente minacciati da un coordinatore (Lello Gurrado) dotato di un cartellino giallo per le ammonizioni e uno rosso per le espulsioni, hanno rispettato da autentici sportivi i tempi imposti dal ritmo della serata, esprimendo in pochi minuti i concetti base del loro impegno nel mondo dello sport.
La sala era piena, i relatori illustri, il pubblico curioso e vivace e sono state oltre due ore di grande partecipazione, un viatico importante per quella "Consulta per lo sport" che sta nascendo a Cernusco col proposito di realizzare grandi cose.
Ma restiamo alla serata. L'incontro è stato presentato dal Sindaco che l'ha voluto e dal Consigliere comunale incaricato che l'ha entusiasticamente organizzata. Poi la parola è passata ai quattro relatori i quali, simpaticamente minacciati da un coordinatore (Lello Gurrado) dotato di un cartellino giallo per le ammonizioni e uno rosso per le espulsioni, hanno rispettato da autentici sportivi i tempi imposti dal ritmo della serata, esprimendo in pochi minuti i concetti base del loro impegno nel mondo dello sport.
Il professor Livio Luzi, Preside della Facoltà Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Milano, ha detto del grande valore formativo, fisico e morale, dello sport, augurandosi che si diffonda sempre di più nelle scuole; il dottor Donato Sirtori, Medico dello Sport - Responsabile Unità Operativa di Medicina dello Sport Pioltello ASLMI2, aiutato da una serie di immagini e tabelle, ha documentato quanto sia importante muoversi a tutte le età, ma muoversi bene, senza strafare; la professoressa Anna Maria Arpinati, Direttore Regionale Special Olympic, ha coraggiosamente continuato la sua battaglia perchè sia raggiunta l'assoluta integrazione tra le persone con disabilità intellettive e quelli normodotati e infine Carlo Recalcati, Allenatore della Nazionale Italiana di Basket, ha spiegato in che misura i valori di cui ci si riempie la bocca nel corso dei dibattiti vengono in realtà espressi sul campo di gioco, quando si lotta per la vittoria.
Questa la parte formale. Ma poi c'è stato il pubblico e a questo punto si è verificata la sorpresa più incoraggiante. Per oltre un'ora il microfono è passato di mano con domande puntuali e precise e richieste sensate.
A tutti ha risposto alla fine l' Assessore allo Sport promettendo un impegno sempre maggiore e sempre più incisivo per far sì che lo sport diventi davvero un bene per tutti, un effettivo servizio sociale primario.
In conclusione, se è vero, cone diceva il barone de Coubertin, che l'importante è partecipare, i cernuschesi a questo dibattito hanno partecipato eccome e la nascente Consulta dello sport dovrà per forza tenerlo presente.
In conclusione, se è vero, cone diceva il barone de Coubertin, che l'importante è partecipare, i cernuschesi a questo dibattito hanno partecipato eccome e la nascente Consulta dello sport dovrà per forza tenerlo presente.
Articolo inviatomi da un amico come relazione della serata.