mercoledì 19 marzo 2008

E la politica? rotola nella banalità!

Qui di seguito un pensiero dell'amico Giovanni che ben sintetizza lo stato animo di chi vorrebbe una politica con la P maiuscola e si trova costretto a subire lo scacco alla politica.
Condivido il pensiero espresso da Giovanni e anche io come lui, avrò pazienza e compassione.
Ma non ditemi che è una cosa seria.


A sentire il De Rita dell'ultimo rapporto Censis siamo giunti alla "desublimazione": le stelle son lumini, il popolo una moltitudine, la famiglia un contenitore, il lavoro un optional, l'etica e la cultura un fastidio. La gente aspira solo alla "presenza", a salutare con la manina durante la "pièce".
E la politica? Rotola nella banalità.

Ve le ricordate le infuocate campagne elettorali del '94 e del ' 96 (e, in parte, anche del 2001 e del 2006) per abbattere il Caimano? Scordatevele. Ora tutto è diverso, siamo al derby degli Oni (nè Ini nè Otti possono rovinare lo spettacolo). Silvio Oni, il padre della Tv commerciale, contro Walter Oni, il figlio della Tv pubblica (in senso letterale, il padre di Walter è stato il primo direttore del tg Rai). Cieli azzurri contro colline verdi. Oni 1 e Oni 2: diversi ma anche uguali. Tutte e due specialisti nello spin, nel dare l'effetto alla palla. Tutte e due capaci di parlare in apnea per un'ora e mezza del Buonsenso Assoluto.

Avete visto le liste? Premesso che la legge elettorale è un porcellum, l'elezione una designazione, il parlamentare un travet (altre tre desublimazioni), vi si trovano figli di papà, segretari zelanti, intellettuali marginali, donnine sciape e pure lo scienziato amorale, la signora col cilicio (ma è una riconferma) e, belalì, la mia prof di greco nominata in Magna Grecia (ovvero in Calabria - Senato n.3).

E avete seguito la splendida traiettoria della Rosa bianca (quella falsa)? Savino Pezzotta, l'amico dei preti, è finito con Totò Cuffaro, l'amico dei mafiosi...dal family day alla festa coi cannoli....

Un milanesone del '600, Carlo Maria Maggi, l'inventore della figura di Meneghino, scriveva "Ghe voeur pazienza e compatiss" e anch'io, per l'ennesima volta, avrò pazienza e compatiss. Quindi tra un mese andrò regolarmente a mettere le mie due X . Però non ditemi che è una cosa seria. Non ditemi niente, per favore, proprio niente.
Lasciatemi sulla panchina - va di moda, la panchina... - a respirare l'arietta e imparare dal fiore l'antidoto alla melanconia.

Fiorire - è il fine ...
Colmare il bocciolo - combattere il verme -
ottenere quanta rugiada gli spetta -
regolare il calore - eludere il vento -
sfuggire all'ape ladruncola -
non deludere la natura grande
che l'attende proprio quel giorno -
essere un fiore, è profonda responsabilità.
(Emily Dickinson)

Saluti graffianti come il rastrello del giardiniere

Giovanni Colombo
libero pensatore
consigliere comunale di Milano - PD

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