Ignazio Marino si candida alla segreteria del PD e pone come primo punto la questione della laicità.
Tre cose per dire a Marino che anche IO CI SONO.
1.Il Pd nato sulla scelta, in primo luogo, di DS e Margherita soffre continuamente tutti coloro che vogliono giocare in una nuova squadra (PD) con le vecchie maglie (DS e Margherita). Marino è libero, come me, da queste provenienze ed accetta la sfida del nuovo e non del vecchio riciclato.
2.Marino pone come primo punto la questione della Laicità.
La laicità è il terreno su cui si può fondare un vero partito riformista.
La laicità è il luogo dei diritti di tutti e il luogo della ridefinizione dei confini, soprattutto tra religione e politica.
La laicità non và presupposta bensi va messa al primo punto perchè è il fondamento su cui costruire le proposte di civiltà e di rinnovamento.
3. Marino parte svantaggiato ma non parte impreparato.
Si è messo in gioco nonostante i "buoni consigli" dei soliti noti, D'Alema in testa, che lo invitavano a soprassedere.
D'Alema ha infatti aggiunto che Marino «manca dell' esperienza politica necessaria a dirigere questo partito soprattutto in questo momento».
D'Alema, come altri "esperti", ha sul groppone il rilancio del Cavaliere grazie alla Bicamerale e alla mancata legge sul conflitto di interessi.
Mi sembra quindi che l'esperienza politica da lui decantata come attributo positivo, a volte abbia fatto brutti scherzi e quindi non sia così indispensabile. Anzi!!
Io sono affascinato dalle persone che sanno sfidare i poteri forti e le sfide controcorrente.
E Marino ha dimostrato di saperlo fare.
Ecco perchè dico IO CI SONO!!!
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