venerdì 14 agosto 2009

2 film , tonfo del cuore tra rabbia e speranza.

Queste serene e deserte serate milanesi sono state un occasione per rivedere alcuni film che mi sono sfuggiti durante l'anno passato.

Nei due film visti in questa settimana c'è stata commozione e rabbia per i protagonisti dei film vittime del disprezzo di coloro che si trincerano dietro una legge cieca come quella sull'immigrazione da una parte e quella sulla sicurezza dall'altra.

Leggi che darebbero vera risposta alla questione sicurezza solo se le stesse sapessero rispettare la dignità delle persone verso cui queste leggi sono rivolte.
Non c'è sicurezza senza giustizia. Non c'è giustizia senza rispetto della dignità umana.

Nell' Ospite inatteso la vita di un clandestino scorre regolare finchè un semplice controllo trasforma la stessa persona in un indesiderato.

Nel il Giardino di limoni, una donna palestinese vede abbattere il suo campo di limoni, fonte di sudore ma soprattutto di sostentamento, per questioni di sicurezza israeliana.

Una profonda rabbia di fronte ai confini inventati dall'uomo che hanno scavalcato i confini di dio dati dall'incontro, dalla conoscenza e dalla condivisione sotto la luce dell'amore.
Una profonda compassione e tenerezza pensado a tutti coloro che quotidianamente sono vittime di sopprusi e ingiustizie.

Mantengo una speranza nel cuore pensando che anche nel passato si sono saputi superare momenti di profonda ingiustizia, come la schiavitù e l'apartheid per fare solo due esempi, grazie all'intelligenza e al coraggio di persone illuminate.

Resistiamo e speriamo, ne va della nostra anima. Ne va della nostra stessa vita.

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