lunedì 23 novembre 2009

Marco Erba risponde all' UDC

Purtroppo non potendo rispondere al pezzo dell' UDC su Cernuscoinsieme, in quanto censurato, Marco Erba risponde sulla pagina di FB del PD circolo di Cernusco.
Nell'attesa che Cernuscoinsieme riprenda a fare il suo lavoro metto volentieri a disposizione il mio blog per pubblicare la risposta dell'amico Marco ai compagni dell'UDC.
Sugli insulti lascio un mio piccolo pensiero.
Ritengo più infimi quelli politically correct che quelli sguainati.
Comunque sottoscrivo il finale del pezzo di Erba.
Una buona birra offerta da Marco magari al termine del prossimo consiglio comunale di Giovedì prossimo.
Ormai si sà che le idee migliori vengono nel dopo consiglio al Bar 40

Ecco il pezzo di Marco Erba.


Ritengo inopportuno l'avvio di questa discussione in questa sede.
Ritengo infatti che:
1. se pubblichiamo un intervento dell'UDC che chiama in causa un membro del PD o il PD perché è giusto conoscere i pareri di un partito su di noi, dobbiamo pubblicare e avviare la discussione su tutti i pezzi che fioccano sui media locali e parlano di politica locale anche in questa sede.
2. La libertà di informazione e di satira non può scadere nell'insulto.
3. Visto che mi ritengo a pieno titolo un membro del PD e di questo profilo Facebook, avrei gradito essere informato personalmente da chi ha avviato la discussione prima di trovarmi il sorpresone accedendo alla pagina. Oltre che di un pezzo politico, si tratta infatti di un attacco personale. Se avessi ricevuto io un pezzo del genere, il fair play mi avrebbe portato a contattare il diretto interessato prima di procedere alla pubblicazione. Ma si tratta di una questione di sensibilità personale che può essere sentita o meno a seconda del soggetto.
4. La libertà d'informazione è sacra ma, per favore, non tiriamo sempre per la giacca i grandi ideali e non facciamo sempre catechesi politica partendo da quisquilie come la lettera dell'UDC!
5. Avendo lavorato in un giornale, mi pongo il problema della linea editoriale: i contenuti di un mezzo di comunicazione sono sempre e per forza filtrati. E la scelta di filtrare o meno un pezzo è legittima da parte di una redazione, e non inficia certo la libertà di stampa. Perché oltre alla libertà di espressione la Costituzione lascia a una redazione il diritto di pubblicare o meno una notizia e di non essere la velina di nessuno.
6. Mi chiedo perché sia proprio necessario aprire la discussione su un pezzo che parla di "indignazione mestruale", "professorino" e "capisce poco di politica" riferendosi al capogruppo del PD sul profilo facebook del PD... Ma ce lo immaginiamo un articolo di Ghedini sulla prima pagina de "Il Fatto Quotidiano"? Ma forse sono io che sono arretrato, politicamente vecchio e ho bisogno di ancora un po' di sciroppo innovativo o di catchesi sugli ideali...
Comunque scusate la lungaggine. Prometto che non interverrò più su questa discussione, nonostante le eventuali repliche. Ci ho già speso un ora del mio tempo, ed è fin troppo.
Qui sotto avete le mia replica all'UDC.
Sempre in nome della libertà di informazione....

VIVA LA MODERAZIONE!
UNA BIRRA PER IL GHOSTWRITER
Ho letto con simpatia ed ammirazione letteraria la moderatissima lettera che i moderati dell’Udc mi hanno scagliato contro e che il sito “Il cernuschese” e un amico blogger hanno ospitato, forse non comprendendo bene la differenza tra libertà di espressione (lasciamo stare i principi sacrosanti per queste quisquilie, per carità!) e libertà d’insulto. Non potendo il dibattito continuare su Cernuscoinsieme, sono convinto che in nome del pluralismo, il sito “Il cernuschese” e il blogger suddetto, che hanno censurato la presunta censura di Cernuscoinsieme, vorranno ora ospitare la replica del sottoscritto a tale missiva.
Si era partiti dall’ironia (velenosa, certo, ma ironia), parlando di tributi tra Cernusco e la cappella Brancacci. Anche la risposta del sottoscritto, mi pare, si era mantenuta sugli stessi toni, senza scivolare nella volgarità. Ora si giunge a definizioni come “professorino”, “mestruale indignazione”, “capisce poco di politica” e molto altro: frasi più vicine all’insulto che all’ironia o al dibattito anche pungente e graffiante, che ci sta sempre. Sono convinto che i cernuschesi che leggeranno sapranno giudicare i toni del comunicato dell’UDC, forza moderata evidentemente solo a parole.
Strano constatare come l’UDC, spesso silente negli anni passati sul fronte dei comunicati, sia divenuta negli ultimi tempi insolitamente prolifica: chi sa chi è l’attivo Ghostwriter, a cui vanno i complimenti per il molto tempo che ha da spendere!
Strano constatare come la mia lettera, che parlava per la stragrande maggioranza di temi politici e amministrativi e, solo nel finale, faceva le pulci al comunicato UDC, abbia fruttato una risposta che si configura in buona parte come un attacco mirato al sottoscritto, una manganellata mediatica e a tratti volgare che ha il sapore di altre stagioni.
Strano constatare come l’UDC attacchi il sottoscritto, accusandolo di non avere capacità politica per rappresentare il PD, ma dimenticando come gli interventi in Consiglio Comunale dei suoi rappresentanti nei cinque anni dell’Amministrazione Cassamagnaghi non superino il numero delle dita di due mani (e forse nemmeno di quelle di una).
Con il voto in Consiglio Comunale, la maggioranza ha dato risposte nei fatti alla richiesta di spazi di Aurora Bachelet e ha liberato le aule pubbliche. Strano che l’UDC attacchi le presunte contraddizioni dei comunistoni invece di spiegare perché, quando era in maggioranza, ha trovato il tempo per approvare tanti bei Piani Integrati di Intervento cementificando la città, ma non ha fatto in tempo a dare una sistemazione definitiva ad Aurora Bachelet.
Strano che l’UDC, dopo avere attaccato l’amministrazione intera, oltre che alcune sue componenti precise, si stupisca per una presa di posizione e per una satirica risposta di un capogruppo di maggioranza.
Strano che lo studentato faccia così paura, quando diversi altri comuni dell’hinterland ne stanno realizzando. Lo studentato è una scommessa: sarà il tempo a dire chi la vincerà.
Strano che l’UDC paventi tra le righe una futura colata di cemento privato per realizzare case sull’area Matplast al posto dello studentato, dato che la colata di cemento e di case, grazie ai voti dei suoi politicamente abilissimi e rappresentativi consiglieri silenti, ci sarebbe già stata se l’attuale maggioranza non l’avesse fermata in extremis con un agostano consiglio appena giunta in carica.
Strano che l’UDC continui a creare Casini e incomprensioni: la mia chiosa sul loro leader nazionale non voleva certo dare giudizi, ma sottolineare che, siccome i valori riguardano la sfera personale, nessuno, come invece fa l’UDC fa nel nome stesso del suo partito, può arrogarsi il diritto di rappresentarli, perché la contraddizione è dietro l’angolo per tutti. Non serve il gioco a chi ha tra le sue fila gli esponenti che hanno fatto peggio: serve invece evitare di usare i temi della famiglia, del crocifisso, del “partito della vita contro quello della morte” (esecrabile espressione di Berlusconi nei giorni del caso Englaro) come clave per la lotta politica. È su questo che, in modo certo forte e un po’ provocatorio, ho voluto invitare a riflettere.
Comunque, nonostante i passaggi offensivi e volgari della missiva dell’UDC (ma questa è un’opinione personale, anche se credo condivisibile: ogni lettore però saprà giudicare), da “professorino” non posso che apprezzare la capacità lessicale del Ghostwriter e l’espressionismo colorito del suo linguaggio, che mi ricorda molto lo spirito di una tenzone letteraria medievale. Per cui, se il Ghostwriter o qualche esponente dell’UDC vorrà farsi vivo col sottoscritto, sarò lieto di deporre la “mestruale indignazione” e di offrirgli una birra da bere insieme, come si usa nel terzo tempo. Frattanto potremmo continuare a scambiarci sonetti di insulti, oppure leggere poesie di Cecco Angiolieri, oppure cominciare, finalmente, a parlare di politica.
Con eburnea e indignata simpatia.
Prof. Erba (PD)


Rispondo punto per punto agli argomenti addotti dal Professorino (prendiamo atto che a Cernusco oltre al famoso Professor Gian Stefano Frigerio avremo da oggi anche il Professorino Marco Erba).

1.la pagina del circolo del pd è nata da pochissimo, quindi non si potevano pubblicare articoli in un luogo inesistente(ossia la pagina del circolo del pd su fb). Inoltre se cernuscoinsieme avesse fatto il suo dovere non c'era bisogno di un altro posto dove pubblicare la risposta dell'udc e quindi mai sarebbe stata da me inserita sulla pagina del circolo in quanto chiunque l'avrebbe potuta leggere dove era corretto che fosse(su cernuscoinsieme)

2.Il pezzo dell'UDC è di bassissimo livello ma non scade nell'insulto. A questo proposito rilevo che ritengo più infimi quelli politically correct (quelli di Erba su Casini) che quelli sguainati (quelli dell'UDC su Marrazzo).Ma per questa riflessione ci vuole molta ma molta attenzione, molto ma molto approfondimento.

3.Qui il professorino sale in cattedra spiegando cos'è il fair play. Prendiamo atto dell'enorme sensibilità del nostro e ci cospargiamo il capo di cenere anche se in avvento e non in quaresima.

4.la libertà è sacra punto e basta. Per dire che il pezzo del'udc è una quinsquilla occorre che sia conosciuto. E per essere conosciuto occorre che sia pubblicato.

5. Ogni redazione fa ciò che vuole, ma rimane scorretto non pubblicare la risposta (qulle dell'udc) ad un pezzo che lo sollecitava(quella di erba).

6.Non si può dettare agli altri i tempi del loro pensare e scrivere. Benissimo che Erba dalla sua cattedra non perda altro tempo a rispondere, ma lasciamo che le quinsquille di chicchessia prendano aria e chie si giudichino per quello che esprimono

La libertà di stampa non può essere utile solo quando attaca Berlusconi e scomoda quando attacca noi.
La libertà di stampa può riconoscere atti positivi, ma non può limitarsi solo ad incensare.
La libertà di stampa è libera anche quando critica e stimola a fare meglio.

Claudio Gargantini
Consigliere comunale Partito Democratico

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