In questo articolo desidero riprendere le ragioni che mi hanno portato a votare contro la proposta portata in Consiglio Comunale Mercoledì 17 febbraio dall’Assessore all’Urbanistica Giordano Marchetti in merito al punto 6 dell’odg riguardante il PL 64 Ronco che prevedeva l’acquisizione da parte del Comune di un area a vocazione industriale e commerciale in cambio di un area comunale.
Lo scambio di area proposto tocca direttamente o indirettamente parecchi temi: il lavoro, le case, i servizi, il denaro pubblico e il verde.
Alcuni più nel merito altri più nel metodo.
LAVORO – In questo periodo di crisi il Partito Democratico ha difeso più volte il lavoro. Come Consiglio comunale abbiamo dato solidarietà ai lavoratori della Rapisarda, promettendo di non cambiare destinazione d’uso dell’area e sollecitato soluzioni occupazionali per i due dipendenti della Cè Gas.
Quale valore possiamo dare a una scelta con la quale si rinuncia, di fatto, ad un area industriale che potrebbe portare nuovo lavoro nella nostra zona?
CASE – Ronco è cresciuta parecchio negli anni in case ma non in servizi.
Come può venire letta dai cittadini, e in particolare dagli abitanti di Ronco, la scelta di privare il quartiere di un’ area comunale per costruire nuove case?
SERVIZI – Abbiamo spesso criticato le precedenti amministrazioni per non aver dotato il quartiere di servizi, di fronte ad una costante crescita dei residenti.
Siamo nell’anno del Piano del Governo del Territorio in cui tra i vari documenti verrà presentato anche il Piano dei Servizi.
Non ritengo corretto che, prima della tale presentazione, ci si privi di un’ area comunale in cui potrebbero trovare spazio i servizi ritenuti necessari allo sviluppo del quartiere e della città.
Non sarebbe più giusto inserire eventuali variazioni, se necessarie, in concomitanza con la presentazione del Piano?
Inoltre, se anche l’area non dovesse servire e dovesse essere sacrificata per realizzare nuove costruzioni, non potrebbe essere utilizzata per un investimento più interessante di quello proposto?
Non conviene precluderci questa opportunità prima di conoscere il Piano dei Servizi.
DENARO PUBBLICO – Le due aree vengono valutate oggi più o meno 4milioni di euro. Ma mentre l’operatore vedrebbe valorizzato il suo investimento, noi ci troveremmo un’area acquistata a 4 milioni che verrebbe trasformata in prato agricolo, perdendo di valore. Chi è quel privato cittadino che acquista una casa per poi abbatterla per godersi il prato e vedere così bruciato il suo investimento?
In questo periodo di crisi economica e di difficoltà delle casse comunali, chi lo spiega ai cittadini che 4milioni di euro sono andati in fumo....o meglio in erba?!?
VERDE – La motivazione che dovrebbe sostenere questa operazione è il mantenimento di una zona verde tra il confine est della città e la zona industriale di Bussero
Bene, ho preso la piantina con indicate le aree e sono andato a Ronco per meglio comprendere l’impatto dell’eventuale edificazione dell’operatore .
Una scelta cosi importante merita un sopralluogo.
Anche se venisse realizzato il capannone industriale la fascia di verde sarebbe solo parzialmente ridotta, in quanto metà delle costruzioni sono in linea con il già costruito nel territorio di Bussero.
Inoltre dopo circa 200 metri verso Sud ci sono già le prime case di Cassina de Pecchi.
E qui la fascia si interrompe definitivamente.
Inoltre, lo stesso Sindaco ha dichiarato in Consiglio che l’azienda industriale che detiene i diritti non potrà costruire essendo in difficoltà finanziarie.
La domanda che pongo ai cittadini che dovranno pagare e ai consiglieri comunali, che hanno preso una decisione così importante è se questo pezzo di prato può valere 4milioni di euro.
Dopo aver ascoltato tutti gli interventi sono ancora più convinto che nell'operazione l'unico che ci ha guadagnato realmente é stato l'operatore privato.
Una cosa vale non per chi la propone ma per le ragioni che la sostengono.
Ecco perché ho votato contro la proposta.
Nella cartina che segue potete notare l’eventuale impatto che avrebbe avuto l’ampliamento della zona industriale
Sempre nella foto potrete rilevare come, scendendo verso sud, dopo poche centinaia di metri dall’area in questione si trovano le case del comune di Cassina de Pecchi che mettono definitivamente fine alla fascia verde.
Mi permetto di darvi un consiglio.
Stampate la cartina e fate due passi a Ronco così da verificare di persona quanto detto e comprendere meglio le ragioni della mia scelta.
Claudio Gargantini
Consigliere Comunale del Partito Democratico
Completamente d'accordo con te.
RispondiEliminaNon capisco proprio perchè ci si diverta a fare il Piano sulla carta e non si vada a vedere sulposto di cosa si sta parlando.
la firma per favore la prossima volta. altrimenti non so chi mi parla. ciao
RispondiEliminala firma per favore la prossima volta. altrimenti non so chi mi parla. ciao
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