E’ di oggi la notizia che la clinica di Udine non accoglierà il “corpo senza vita” di Eluana per dare compimento a una sentenza della Cassazione che aveva confermato il decreto dello scorso luglio della Corte d'appello di Milano che aveva dato il via libera allo stop per i trattamenti sanitari che tengono in vita la 37enne dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla procura generale milanese.
Oggi la clinica si è tirata indietro per paura di ritorsioni da parte del ministro Sacconi.
Il comunicato del Cda della Clinica di Udine è chiaro: "Nel caso si desse attuazione all'ospitalità della signora Englaro per il protocollo previsto, il ministro potrebbe assumere provvedimenti che metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone, oltre che di quelli delle società controllate, ed i servizi complessivamente erogati alla comunità". Ovvero, dopo l'atto di indirizzo di Sacconi e le ritorsioni minacciate non possiamo rischiare.
Condivido le dichiarazioni del senatore del PD Ignazio Marino, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulla Sanità.
"Al di la' delle decisioni prese dalla clinica di Udine, va fatta una valutazione generale sul clima che si sta instaurando nel nostro paese. Un clima dove chi governa, in ambito sanitario, sta davvero superando ogni limite accettabile''.
''La politica della maggioranza - continua Marino - e' quella di intromettersi in ogni tipo di decisione, di intervenire sulle scelte dei cittadini, di snaturare la Costituzione imponendo per legge trattamenti medici e violando cosi' il diritto alla liberta' di cura. Il Governo si permette di minacciare ritorsioni contro chi non esegue alla lettera gli ordini, per non parlare della gravita' di porsi in netto contrasto con il potere giudiziario, le sentenze dei giudici e addirittura della Corte costituzionale, la piu' alta e autorevole istituzione in materia giuridica del nostro Paese''.
"Sono sinceramente preoccupato e mi chiedo che cosa dobbiamo ancora aspettarci. Che cosa fara' il Ministro Sacconi quando si presentera' il caso di una persona che rifiutera' di alimentarsi artificialmente? Chiamera' i Carabinieri? Voglio ricordare - conclude Marino - la famosa vicenda del Patriarca di Costantinopoli, Athenagoras che, in seguito ad una frattura del femore, rifiuto' il ricovero e chiese di non essere piu' alimentato ma lasciato morire semplicemente, come un monaco. Che cosa avrebbe fatto il Ministro in quella circostanza, avrebbe ordinato la nutrizione del patriarca per decreto minacciandolo?".
E' bene ricordare anche il caso raccontato sul numero di MicroMega (5/07)in cui la dott.ssa Lina Pavanelli, medico anestesista, già docente presso l’Istituto di anestesiologia e rianimazione dell’Università di Ferrara e direttrice della scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione, dimostra in un lungo e dettagliato saggio come il trattamento medico ricevuto da papa Wojtyla nelle ultime settimane di vita costituisca, secondo i criteri stabiliti dalla Chiesa cattolica, un vero e proprio caso di eutanasia.
E’ sempre più forte il dubbio che l’ipocrisia di chi vuole limitare la libertà della coscienza sia sempre più finalizzata alla vanità del potere sulle persone.
A questo punto non ci rimane che supportare il disegno di legge Marino sul Testamento Biologico e contro l'accanimento terapeutico per garantire il diritto a ogni persona, solo se lo vuole, di indicare le cure e i trattamenti che ritiene accettabili per sè stesso, nel caso in cui un giorno diventasse incapace di intendere e di volere.
Personalmente ritengo che una buona vita sia possibile solo grazie a una morte cosciente.
Il testamento biologico và in questa direzione.
Puoi aderire alla petizione su http://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/
o su facebook all’indirizzo http://apps.facebook.com/causes/132049
Claudio Gargantini
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