Insisto su questo tema perchè la legge sul testamento proposta dalla maggioranza di governo, sostenuta dalla gerarghia ecclesiale e dai teodem del PD è una chiara ingerenza dello stato nel nucleo fondante della persona, ossia la sua coscienza.
Senza il riconoscimento del valore supremo della coscienza in riferimento alle scelte fondanti della vita non può esistere la libertà personale.
Anche la gerarchia ecclesiastica che chiede di votare secondo coscienza ai propri credenti su leggi non condivise, non si accorge che, invitando il governo ad approvare la legge come proposta dalla maggioranza di governo, rischia di negare un concetto fondamentale della propria fede, ossia il supremo valore della coscienza come nucleo fondante della persona.
Purtroppo il desiderio di potere sulle persone stà portando anche la chiesa gerarchica, a limitare la supremazia di quella coscienza che Dio stesso ha concesso alla persona umana come garanzia della libertà, quale tempio dello spirito.
Occorre resistere, resistere, resistere contro l'idea aberrante di invadenza dello stato e della chiesa sulla nostra coscienza.
Claudio
ECCO IL TESTO DELL'APPELLO:
Rispettiamo l'Articolo 32 della Costituzione
Il Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico.
Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani.
Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione.
Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà.
Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere.
Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi.
Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino.
Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie.
Vogliamo una legge di libertà, che confermi ciò che è indicato nella Costituzione.
Firma e invita a firmare su
http://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/2008/12/01/appello_per_il_diritto_alla_li.html
Primi Firmatari dell'appello
Ignazio Marino, chirurgo e senatore
Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio
Corrado Augias, scrittore
Bianca Berlinguer, giornalista
Alessandro Cecchi Paone, conduttore televisivo
Maurizio Costanzo, giornalista
Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL
Paolo Franchi, giornalista
Silvio Garattini, scienziato, farmacologo
Massimo Giannini, giornalista
Franzo Grande Stevens, avvocato
Marcello Lippi, Commissario tecnico della Nazionale italiana
Luciana Littizzetto, attrice e cabarettista
Alessandra Kustermann, medico, ginecologa
Miriam Mafai, giornalista e scrittrice
Vito Mancuso, teologo
Erminia Manfredi, regista
Simona Marchini, attrice e autrice
Rita Levi Montalcini, premio Nobel
Giuseppe Remuzzi, scienziato, immunologo
Stefano Rodotà, giurista
Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica
Umberto Veronesi, oncologo
Mina Welby, delegato municipale ai diritti civili
Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale
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