lunedì 7 dicembre 2009

Il futuro è Internet e tv


Leggo oggi su Repubblica una interessante intervista di Manuel Castells, sociologo iberico massimo esperto mondiale della Rete.
Riporto qua una precendente intervista in cui la "novità" della rete viene prefigurata come la fine dell'era Berlusconi.
La rete permette non solo l'autocomunicazione di massa ma inserirà al suo interno anche quella uni-direzionale della tv.
Inoltre grazie alla rete saremo in always-on, ossia sempre connessi, una facoltà che in parte oggi possediamo attraverso i telefoni mobili; una pratica sociale che ha cambiato il nostro modo di vivere con l’altro.
Per connettività ubiqua l’iberico intende quella facoltà di essere sempre collegati alla rete, che sia internet, il web, o qualsiasi altra forma di rete, in ogni luogo e in qualsiasi tempo.


Proprio per questo il sig. B è interessato alla rete Telecom. Vi ricordate quando Prodi si interessò attraverso Rovati a Telecom che casino scoppio?
Ora che Berlusconi, premier e proprietario delle reti mediaset, sta intervenendo negli affari di un azienda privata nessuno che si scandalizzi.
Con la larga banda Silvio chiuderebbe il cerchio della comunicazione.
A quella uni-direzionale aggiungerebbe la rete su cui viaggia quella di massa.
I maligni dicono che l'acquisizione dela rete sarà la contropartita per togliersi dalle palle.
Io penso invece che prenderà la rete Telecom per continuare a rimanere tra le palle. Ancora una volta le mie palle girano ancor più forti pensando alle mancanze del centro sinistra quando al governo per ben 5 anni dal 1996 al 2001 non ha fatto ciò che doveva in materia di conflitto di interessi.
Ma si sa dopo Prodi venne D'Alema che di Berlusconi è la sponda a sinistra.
E oggi con Bersani-D'Alema alla segreteria del PD cosa vogliamo costruire di credibile per il paese?
Bah!

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