Un amico, compagno di viaggio in questa esperienza politica, in riferimento alla mie ultime scelte mi scrive, citando un onorevole pronunciamento di Paolo VI su don Primo Mazzolari, "don Primo correva e noi non eravamo capaci di stare al suo passo: lui soffriva perchè era da solo e noi soffrivamo perchè non riuscivamo a raggiungere lui".
Non sò se questo sia vero ma lo riporto sul mio diario in rete perchè ne sono onorato.
Penso che se coloro che "mi corrono dietro senza raggiungermi" a partire dai miei ex compagni di partito, scindessero il modo dal contenuto e prendessero per buono solo quest'ultimo potrebbero avere ottimi spunti per fare buone cose per la collettività.
A partire dalla questione Garzanti-Villa Alari e Ipsia.
Il bene pubblico vale più del consenso.
p.s. so bene che il modo in politica, come in ogni sana comunicazione, è anche contenuto.
Mi impegno a migliorarlo.
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