Ecco il testo del mio intervento a sostegno della mozione sul Testamento biologico discussa nella seduta del consiglio comunale di Martedì 31 gennaio 2012
Il Registro delle Dichiarazioni anticipata di trattamento (DAT) è un Registro in vengono inserite le dichiarazioni di tutti coloro che in caso di malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante o di malattia che li costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione, chiedono di non essere sottoposti ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali nel caso di impossibilità ad alimentarsi autonomamente.
Questa dichiarazione, è bene ricordarlo, può essere modificata in qualsiasi momento dal diretto interessato.
Con la mozione in discussione questa sera non si vuole instituire il Registro delle DAT ma un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate con l’indicazione del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario).
La dichiarazione anticipata di trattamento (DAT) è necessaria affinché ognuno possa, con consapevolezza, decidere come accogliere il momento della fine della propria vita nell’istante in cui non potrà più esprimersi.
L’importanza del rispetto della volontà personale in caso di malattia è sottolineata nell’articolo 32 della Costituzione Italiana che cosi recita:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Un tema, quello del Testamento Biologico, che trova concordi cattolici e laici.
Iniziamo con il pensiero del Cardinal Martini
Il Cardinale Martini, in un intervento sul Sole 24 ore, riconosce la necessità di «norme che consentano il rifiuto delle cure» da parte dei malati in fin di vita ma precisa che resta «di grandissima importanza distinguere tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico, due termini spesso confusi». Scrive Martini: «evitando l'accanimento terapeutico non si vuole procurare la morte: si accetta di non poterla impedire». Nella sua riflessione il Cardinale pone in rilievo i propositi del paziente: «Non può essere trascurata la volontà del malato», e aggiunge che «forse sarebbe più corretto parlare di limitazione dei trattamenti». Martini ritiene che da parte della Chiesa d'ora in avanti «dovrà esserci più attenta considerazione anche pastorale», al contempo sottolinea come «dal punto di vista giuridico rimane aperta l'esigenza di una norma che consenta di riconoscere la possibilità del rifiuto (informato) delle cure e consenta di proteggere il medico da eventuali accuse», prendendo a riferimento la nuova legislazione francese.
Sottolineo come , sempre in campo cattolico, sia stata la Conferenza Episcopale tedesca insieme alle altre chiese cristiane, a redare il Testamento biologico da distribuire ai propri fedeli.
La direttiva del TESTAMENTO BIOLOGICO CRISTIANO, si legge nel documento tedesco, vuole mostrare un punto d’incontro tra un inaccettabile prolungamento della vita e un accorciamento irresponsabile della vita,
Da ultimo vogliamo ricordare Papa Giovanni Paolo II che nelle ultimi istanti della sua vita sussurrò "Lasciatemi andare alla Casa del Padre" volontà che fu pienamente rispettata.
Ricordiamo che anche il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 471 del Compendio cosi recita:
Quali procedure mediche sono consentite, quando la morte è considerata imminente? (2278-2279) Le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. Sono legittimi invece l'uso di analgesici, non finalizzati alla morte, e la rinuncia «all'accanimento terapeutico», cioè all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.
Questa sera mi sembra doveroso e giusto ricordare anche la battaglia fatta da Peppino Englaro, e con lui da tantissimi cittadini italiani, per chiedere il rispetto della volontà di sua figlia Eluana, in coma per 17 anni, a non protrarre le “procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.”
Questo consiglio comunale si è più volte espresso su temi importanti con mozioni, ne cito solo alcune, a favore dei diritti delle coppie , in difesa della pace o contro le discriminazioni dei cristiani in varie parti del mondo.
Quando si parla di testamento biologico non si parla quindi di eutanasia o di dolce morte, ma di garantire e rispettare quei sacrosanti diritti alla libertà e alla dignità personale proclamanti nella nostra Costituzione.
Ecco il motivo per cui non possiamo non esprimerci su un tema cosi importante che tocca la vita di tutti i cittadini, nessuno escluso. Anzia, possiamo dire che poter prendere la parola in questo consiglio su un tema cosi importante sia un onore per tutti noi.
Mi piace pensare che nella discussione sugli istanti che trascorrono tra la vita e la morte le barriere ideologiche possano decadere di fronte alla dignità della persona umana, perché ricordiamo che non c’è violenza peggiore che quella inflitta a un corpo in ostaggio che non può più esprimere la propria volontà.
Non sia mai che qualcuno venga obbligato a interrompere un sostegno artificiale alla propria vita, cosi come non sia mai che alcuno sia obbligato a mantenere un sostegno artificiale alla propria vita.
Solo la piena libertà nella consapevolezza può sciogliere ogni dubbio affinché ciò non avvenga.
È per questo che ha senso il Testamento biologico.
Ecco perché invito questo consiglio comunale ad approvare la mozione in oggetto e a pronunciare forte che senza la libertà personale non ci può essere nessuna comunità.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
Il consiglio comunale ha respinto la mozione con 13 voti contrari, 3 a favore, 1 astenuto. Assenti 3 consiglieri.
La nostra città ha cosi perso un importante occasione per affermare i diritti dell'individuo e il rispetto della persona umana.
Hanno votato a favore della mozione
Claudio Gargantini consigliere Indipendente
Ermes Severgnini di Rifondazione Comunista
Daniele Fedeli di Vivere Cernusco
Hanno votato contro la mozione
Eugenio Comincini Sindaco
Giorgio Perego Presidente del Consiglio comunale
Marco Erba del Partito Democratico
Angelo Levati del Partito Democratico
Adriana Guzzi del Partito Democratico
Dario Viganò del Partito Democratico
Fabio Colombo di Vivere Cernusco
Donato Scotti di Vivere Cernusco
Daniele Cassamagnaghi del Naviglio
Giorgio Monti del Partito della Libertà
Gianluigi Frigerio del Partito della Libertà
Fabrizio De Luigi del Partito della Libertà
Mario Oriani del Partito della Libertà
Ciro Angrisano di Cassamagnaghi Sindaco
Astenuti
Raffaele Di Bello del Partito Democratico
Assenti
Erica Spinelli di Vivere Cernusco
Angelo Rocchi della Lega nord
Claudio Cogliati della Lega nord
penso sia opportuno, visti gli esiti della votazione consigliare, costituire un nucleo - mi verrebbe da dire di "pensiero" - che raccolga e faccia propria questa sensibilità nei confronti di chi si pone il problema del proprio testamento biologico. Io sono disponibile.
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