Mercoledì 18
marzo abbiamo visto il Sindaco di Cernusco sul naviglio Eugenio Comincini intervistato dalle Iene.
Fosse anche che le informazioni
delle Iene servano per fare "spettacolo" e quindi montate ad arte,
con il servizio visto si fa ancora più inquietante il dramma di questa famiglia
e sorgono dubbi sull'azione di allontanamento che, per quanto lecita o no,
lascia l'amaro in bocca e tanta rabbia per chi pensa che la
realtà prima da salvaguardare e da sostenere, se non ci sono abusi o violenze,
è il rapporto genitori e figli.
Non entro nel
merito del lavoro degli Assistenti Sociali e del Dirigente Molgora che dovrà
essere giudicato da chi preposto.
Ritengo che essersi prestati alle telecamere
per una questione così delicata abbia più che chiarito fatto ancora più
confusione sulla triste vicenda.
La voglia di protagonismo mediatico del
Sindaco con il suo intervento “riparatore” ha ulteriormente aggravato la
percezione dei nostri concittadini e dell’Italia intera sulla bontà delle
scelte effettuate in merito all’allontanamento dei minori.
Come desta stupore e
preoccupazione il silenzio tombale dell'Assessore ai Servizi Sociali
Silvia Ghezzi.
Non possiamo
che augurarci e augurare alla famiglia che tutto si risolva nel migliore
dei modi salvaguardando l’interesse dei minori e creando le condizioni perché
vengano rimosse le cause che hanno portato alla separazione dei bambini dai
propri genitori.
Claudio
Gargantini
Consigliere
comunale Persona e Città
Caro Claudio,
RispondiEliminanon si capisce se secondo il tuo punto di vista su questa questione si debba parlare o stare zitti. Accusi il sindaco di aver rilasciato l'intervista e me di aver tenuto silenzio sulla vicenda. Un po' incoerente non credi? Mi pare di capire che secondo te qualsiasi cosa si faccia si sbaglia!
Comunque, come assessore alle politiche sociali, in un caso che coinvolge 3 bambini, il mio compito non è fare dichiarazioni pubbliche, ma lavorare, con gli uffici competenti e il sindaco, per salvaguardare i diritti dei bambini e per accertarmi che il lavoro svolto sia stato corretto e rigoroso. Questo è quello che ho fatto e che sto facendo.
La faccenda è molto complessa e qualsiasi dichiarazione si possa fare rischia di dare una rappresentazione molto parziale della realtà.
Non intendo partecipare ad una discussione pubblica mossa dall'emotività e sulla quale, per legge, noi non possiamo difenderci in quanto siamo chiamati alla riservatezza su molti dettagli rilevanti e ignoti al pubblico. Le Iene ci hanno già abituato con il caso Stamina all'idea che non si occupano di informazione ma di spettacolo. E ci riescono bene. Non so quanto il mondo ne esca migliore. Per me ora contano quei bambini, non la mia o altrui immagine.