COMUNICATO STAMPA
Un mio articolo in qualità di Consigliere Comunale durante la campagna elettorale delle elezioni amministrative del 2017 aveva raccolto due denunce per diffamazione. Una penale, da parte dell’ex Assessore al Territorio Giordano Marchetti, ora Consigliere Comunale di Vivere Cernusco, e una in sede civile da parte del Dirigente Comunale Marco Acquati.
Dopo l’archiviazione dell’ottobre 2019 nel procedimento penale è arrivato
anche il respingimento delle accuse di diffamazione da parte del dirigente
comunale Marco Acquati e della relativa richiesta di risarcimento danni per
50.000 euro.
In entrambi i casi si è riconosciuto come il mio intervento fosse legittimo in quanto critica politica.
Posso dire che sono stati 4 anni
impegnativi, per me e per la mia famiglia, per dimostrare la legittimità della
mia posizione nelle sedi in cui sono stato convocato.
Ora desidero ribadire come il diritto di critica politica sia un diritto sacro santo, come sancito dall’art. 21 della nostra Costituzione.
Occorre quindi rileggere la mozione presentata nel 2002 in consiglio comunale in cui venne ribadito come la libertà di opinione e di critica da parte dei consiglieri comunali all’operato dell’Amministrazione è un diritto/dovere inalienabile dei Cittadini e dei Consiglieri Comunali che li rappresentano e che è interesse della vita democratica che il dibattito sui temi politici e amministrativi permanga nelle sedi istituzionali a ciò proposte, anche dove esso assuma toni forti e accesi.
Una mozione che merita di essere riproposta in Consiglio Comunale per dare chiarezza e dignità alla libertà di pensiero e alla critica politica, sale della democrazia.
Tutto questo perché quello che è accaduto a me non debba mai accadere a chi, cittadino, consigliere o giornalista, si permetta di esprimere una critica nei confronti della pubblica amministrazione.
Claudio Gargantini - Consigliere comunale Cernusco sul Naviglio
Capogruppo Cernusco Civica
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