Considero la conversione, e in particolar modo quella religiosa, come la madre di tutte le guerre.
Da quando sono nato, sono stato convertito a forza attraverso il battesimo, togliendomi il gusto e la gioia dell'adesione volontaria.
Poi l'iniziazione cristiana tra una fuga e una rincorsa dei miei educatori.
Con il tempo ho smantellato la forma e ho mantenuto la sostanza, scoprendo che la conversione dove imposta (o anche proposta attraverso percorsi obbligati) è una violenza alla dignità della Persona.
E' la scristianizzazione del messaggio evangelico.
La vita come racconto, non perchè diventi conversione ma perchè sia per l'altro riconoscimento e stimolo del propria cammino, della propria originalità.
Rispetto la vita e rispetto ogni persona, per non pretendere nulla, per non convincere su un bel niente. Riconosco che la strada è insidiosa oggi come sempre, in particolar modo per la presenza di quelle religioni dove i Ratzinger di turno, proclamano valori incondizionati. E' costante il pericolo della conversione "forzata" religiosa, ma anche sociale e politica, dove il potere sulla propria anima viene svenduto per un’ illusione salvifica, a coloro che si proclamano unici depositari di verità, novelli sommi sacerdoti.
Mi tornano in mente alcune frasi del libro Tu sei un Bastardo di Gad Lerner, che riporto.
Scriveva Botero, protetto e incoraggiato da Carlo Borromeo: “ Tra tutte le leggi non ve n’è più favorevole a Principi, che la Cristiana; perché questa sottomette loro, non solamente i corpi, e la facoltà de’sudditi, dove conviene, ma gli animi ancora, e le conscienze; e lega non solamente le mani, ma gli affetti ancora, e i pensieri”.
Anche oggi si ripete il tentativo di controllo sociale delle persone, dove la fede viene usata per gestire il potere sull’anima.
Perché lo fanno? Boh! Mi consolo pensando a Pietro che non ha tradito solo allora tre volte prima che il gallo cantasse. Sono sicuro che Pietro tradisce ogni giorno il suo Signore ogni volta che diventa Sommo Sacerdote rinnegando l’uomo per salvare il sabato.
Buona vita!
Claudio
Ciao Claudio, devo dire che il tuo pensiero sulla conversione, (considero la conversione, e in particolar modo quella religiosa, come la madre di tutte le guerre), sul "Ratzinger di turno" mi ha fatto riflettere. Se sei innamorato della vita, come credo davvero che tu sia, certo sai che l'amore libera incatenandoti a sè. Certo l'amore è lotta e magari guerra ma un tipo di guerra ben preciso. La conversione è fascino, sorpresa, stupore, abbandono, profumo... Certo chi si innamora può anche sbagliare, ma se ha fatto vera esperienza dell'amore quella ferita la custodisce dentro per sempre ed è vita. L'amore poi, anche l'amore di Dio e per Dio, fa scoprire valori, principi incondizionati, senza appunto condizione perchè se all'amore mettiamo delle condizioni, non è amore. La fede cristiana è relazione d'amore e occorre farne esperienza per poterla leggere in profondità. Anche il matrimonio più riuscito visto da di fuori può sembrare schiavitù e regole da seguire in modo incondizionato.
RispondiEliminaPietro è il papa ma è anche ogni cristiano, ognuno di noi e certo di errori ne facciamo molti; ma guardiamo sempre alla chiesa con amore, perchè è nostra madre, ci ha generato alla fede e non con trucchi o forzature ma con gesti e parole di persone che ci amavano. Anche vivere vicino a due innamorati mi spinge a desiderare l'amore ma mai mi sognerei di dire che quei due "mi tolgono il gusto e la gioia dell'adesione volontaria”. Loro, le nostre mamme e molti altri, ci hanno battezzato all'amore senza chiedercelo ma credo anche senza mancarci di rispetto.
con la solita stima mauro