lunedì 11 febbraio 2008

Come nasce Persona e Città

Da dove nasce Persona e Città?
Dall' incontro dell'estate 2005 all'eremo di Camaldoli con la Rosa Bianca e le Persone ad essa aderenti.
La Rosa Bianca italiana è un'associazione nata 27 anni fà, di cultura e impegno politico. Prende il nome e l'ispirazione dal gruppo di studenti tedeschi che si opposero sessant'anni fa al regime di Hitler a mani nude. Per questo furono arrestati, condannati per alto tradimento e decapitati da un'efficiente ghigliottina. La loro storia continua a commuoverci e a orientare le scelte dell'associazione.
La tutela dell'interiorità, la formazione del sapere critico, la cura della vita, la convivenza delle differenze sono spunti e temi di riflessione tratti da uno dei libri di riferimento dell'associazione.

Da questo incontro nasce in me la consapevolezza della città come luogo di eccellenza in cui la Persona riconosce e si riconosce con e oltre le fedi e le culture.

Dall'impegno parrocchiale e oratoriano con il GSO faccio un salto nell'impegno in città, dapprima lanciando la trasmissione Persona e Città su Radio Cernusco Stereo, poi in politica, candidandomi alle amministrative del maggio 2007 e diventando di seguito consigliere comunale.

Il gusto della fede trasportato in un luogo comune senza più identificazione ma quale lettura e stimolo all'incontro con gli altri, con tutti.
E nell'incontro con tutti non è più il valore della fede che detta i principi, bensi il valore dell'incontro, la culla delle differenze che rende a tutti possibile esprimere i propri valori senza sovrapposizioni, senza imposizioni.

Dio e Cesare, confusi da quando Costantino e la Chiesa li hanno confusi insieme.
E' tempo di godere di Dio, è' tempo di godere di Cesare.
Senza contrapposizione ma cercando in Cesare le ragioni sue proprie di riconoscimento.
Senza svendere Dio in Cesare, perchè un valore svenduto è spesso svalorizzato.

Un crocefisso in un luogo pubblico perde di significato. Non è più Dio e non può essere Cesare. cos'è allora?
Forse una consuetudine che sfocia nel conformismo.
Ma consuetudine e conformismo sono la morte dell'anima.

La mia città, dove vivo e condivido una molteplicità di gusti e di colori, spero possa essere un luogo di possibilità e non di discriminazione, senza confusioni e senza paure.

A presto
claudio

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