venerdì 22 maggio 2009

Chiesa irlandese e pedofilia. L'omertà che ci circonda.

Leggo in questi giorni su Repubblica di un inchiesta che riguarda la Chiesa irlandese e la pedofilia.
E' solo l'ennesima inchiesta di un triste filone che forse è in atto anche oggi in Italia, ma di cui non si parla, di cui è "peccato" pronunciarne il nome.
E' con la morte nel cuore che mi calo in quei momenti, negli stessi istanti in cui inermi bambini e bambine venivano picchiati, venivano seviziati, venivano violentati.
SI VIOLENTATI. Occorre pronunciarla questa parola, occorre avere ben chiaro che in quegli anni a cui si è rivolta l'inchiesta, ma anche oggi nel qui e ora, in questo stesso momento ci sono persone che stanno stuprando, che stanno violentando.
Perchè dico in questo stesso momento? Perchè è lo stesso momento di chi viveva nella porta accanto in quei 50 anni.
Questa si che è la triste realtà della vita.

A questo dramma che sconvolge fino in fondo al cuore si aggiunge la copertura della gerarchia ecclesiastica e l'omertà dei mass media, che raddoppia, che triplica la violenza che queste giovani persone hanno subito.
Pochi ne hanno parlato, il sito Noi siamo Chiesa è uno di questi.
Cerco di capire quale immane cattiveria possa albergare in un cuore che copre un tale crimine, che evita di raccontare una tale atrocità?

Non certo la fede, non certo il buon senso, ma solo un capovolgimento di valori dove il carnefice diventa un'anima da salvare e dove la vittima diventa un poveretto da compatire.

Può la presunzione di pensare di sapere cosa è bene per gli altri arrivare a coprire tali crimini, a girarsi dall'altra parte, a non volere affrontare la realtà?

Basta solo un pò di empatia per stare li al fianco delle vittime e provare quello stesso atroce dolore che hanno dovuto subire quegli stessi bambini nell' essere toccati, nell' essere stuprati.

Alcuni passi dell'intervista di ieri.
" Da quando ne avevo otto, fui abusato sessualmente e violentato dai sacerdoti dell'istituto".
" E poi la cosa peggiore erano le botte, le umiliazioni costanti, le violenze sessuali. Mia madre morì mentre ero dentro, non me lo dissero nemmeno".

Tom Hayes, anche lui orfano, fini nel medesimo orfanotrofio, ma oltre le violenze dei preti gli toccarono quelle dei ragazzi più grandi:"Era la norma essere svegliato nel mezzo della notte ee stuprato dai tuoi coampagni".

Non ci si può girare dall'altra parte, non si possono volgere le spalle a questi racconti.

Ma il pensiero che mi segue è, qui in Italia, anche la chiesa ha coperto tali atrocità?

E a Milano ed anche nella nostra Cernusco possono essere accaduti gli stessi atroci crimini?

E se in Irlanda le istituzioni cattoliche hanno messo il bastone delle ruote all'inchiesta, come si comporterebbero le stesse in Italia in una simile situazione?

Claudio

Nessun commento:

Lasciami un tuo segno. Grazie

Grazie per i commenti lasciati. Vi chiedo una cortesia, lasciate la vostra firma, un riferimento, almeno il nome, magari la mail. La vita non è solo questione di merito e di metodo, ma anche e soprattutto una questione personale. Le cose che si dicono, come si dicono, acquistano sapore se riferite a un volto, a un nome.Ciao Claudio.



mail claudiogargantini@alice.it

cell. 335.6920669

fax 06.418.69.267