lunedì 24 ottobre 2011

Mozione sul Testamento biologico. Un segno di attenzione verso le persone nel fine vita anche in Municipio

Torna domani in consiglio comunale la mozione da me presentata sul testamento biologico.

Dopo vari rinvii è venuto il tempo anche per il nostro comune di dare un segnale alle persone nell'eventualità in cui dovessero trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.

Se mai una malalegge dovese anche passare in parlamento , grazie alla neonata lega dei comuni per la difesa delle Dat, si potrà far sentire forte la nostra voce affinché le persone possano scegliere se rimanere alimentate o finire la propria vita in modo degno e consapevole come sancito anche dalla nostra Costituzione all'articolo 32

Ecco il testo integrale della mozione.

Egr. Presidente del Consiglio
Premesso che:
. l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre a qualcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;
. l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
. l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;
- la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina, Oviedo 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 del 28 marzo 2001, stabilisce all’articolo 9 che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell‘intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione “;
- il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che dopo aver precisato all’articolo 16 che “il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato...”, all’articolo 35 afferma che “il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. (...) In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona”;
- lo stesso Codice di Deontologia Medica, che all’articolo 38, afferma che “il medico deve attenersi (...) alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi (...). Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”.
. nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare;
. ogni individuo ha il diritto di rifiutare e non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, essendo questo diritto fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato e sfocia nel suo consenso informato ad una determinata prestazione sanitaria;
. la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale conformemente all’art. 32, comma 2, della Costituzione;
. la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;
. i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;
considerato che:
. non esiste nell’ordinamento italiano un vuoto normativo relativo al diritto della persona di indicare i trattamenti sanitari ai quali voglia essere sottoposto e quelli che invece rifiuti, in quanto inerendo il rifiuto di cura ai diritti fondamentali della persona, come quello all’autodeterminazione, non c’è bisogno di riaffermarlo con una legge;
. il potere politico e quello legislativo non possono prevaricare la coscienza personale e operare in modo tale da sostituirsi alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;
considerato inoltre che:
. la legge stabilisce che la funzione di certezza circa la provenienza di dichiarazioni private può essere assicurata da pubblici ufficiali cui è affidato il potere di autenticare legalmente la sottoscrizione altrui previo accertamento dell’identità del dichiarante;
. tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici municipali;
- in qualsiasi momento il dichiarante può cambiare, variare o eliminare la propria dichiarazione.

Tutto ciò premesso,
I sottoscritti consiglieri chiedono che il Consiglio comunale dia mandato alla Giunta comunale e al Sindaco

- di istituire un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volontà con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e della fonte di provenienza.

- Il Registro costituisce una semplice raccolta di dichiarazioni dei soggetti residenti rese sotto forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, attestanti l’avvenuta redazione della dichiarazione di fine vita, il luogo o il/i soggetto/i presso cui è conservato il documento nonché il/i soggetti fiduciari, al solo fine di fornire, nei limiti delle competenze dell’Ente Locale, una forma di documentazione della data di presentazione e della fonte di provenienza, senza la materiale raccolta dei “testamenti”.

- di disciplinare ogni altro aspetto necessario per dare attuazione a quanto disposto con la presente mozione

- inviare una nota al Parlamento Italiano che chieda di rispettare l’articolo 32 della Costituzione e di quanto sopra premesso e il principio di autodeterminazione delle coscienza personale.

- dare comunicazione ai cittadini attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali e non dell’avvenuta istituzione del Registro.

- di aderire alla Lega degli enti locali per il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat)», per tutelare le «dat» espresse dai cittadini nei municipi e far sì che abbiano valore giuridico, anche nel caso fosse approvato l' attuale Ddl sul testamento biologico in discussione al Senato

Claudio Gargantini - Consigliere comunale indipendente

domenica 16 ottobre 2011

Vengono cedute le farmacie comunali. Era ora!

Finalmente la Farmacer viene venduta.
Ne parla qui il partito di maggioranza al governo della città.

Noto con soddisfazione che l’Amministrazione comunale insieme a PD, Vivere Cernusco e Rifondazione Comunista, si siano avvicinati alle mie posizioni sulle farmacie comunali.
Già nel primo vertice di maggioranza a Triuggio nel settembre 2009 fui l’unico a dire che la Farma.Cer andava ceduta.

Posizione ribadita più volte in consiglio comunale e in commissione.

Ceduta perché non è compito dell’amministrazione comunale fare concorrenza in un settore dove i privati garantiscono bene il servizio.

Ceduta perché non deve essere luogo di occupazione di poltrone.

Ceduta perché unico caso nella storia delle farmacie, la nostra non portava nessun utile.

Ceduta perché dalla vendita si sarebbero ricavati parecchi milioni di euro da utilizzare in mille utili modi.

Condivido la preoccupazione affinché venga garantito il posto ai lavoratori e chiedo serietà a chi compra e capacità di mettersi in gioco ai lavoratori per questo cambio di pelle.

Mi spiace che nelle motivazioni dell’Amministrazione la vendita non sia vissuta come un gesto positivo ma come un atto dovuto.

Spero solo che i soldi che saranno ricavati dalla vendita non vengano sprecati.

Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente

sabato 15 ottobre 2011

Il taglio degli alberi del giardino di Via de Gasperi.

Sono stati tagliati gli alberi nel giardino di Via de Gasperi.


Ecco il giardino come si presentava prima del taglio.


Ecco lo stesso giardino oggi dopo il taglio.


Il taglio è stato effettuaro per far posto alla costruzione di un asilo nido facente parte del PII Lanar.

Alcune considerazioni.
Niente da dire sul bisogno di asili nido, anzi.

Ma non si poteva costruire il nido nel comparto Lanar cosi da mantenere l'ubicazione nella zona dove ad oggi è presente?
Ricordiamo che il nido sarà gestito dall'Happy Child che ha svolto la sua attività all'Oratorio Paolo VI, prima , e nel palazzo di Via L. da Vinci angolo Via Don Mazzolari, oggi.

Era proprio necessario violentare questo bel giardino che poteva invece essere mantenuto tale e valorizzato come spazio verde di gioco e di musica all'aperto grazie alla vicinanza della Casa delle Arti?

Spiace che sia proprio l'Assessore di Vivere Cernusco a trovarsi nell'ingrato compito di fare tali scempi, negando di fatto ai suoi sostenitori, che una volta si sarebbero legati agli alberi pur di salvarli, la possibilità di versare almeno una lacrima.

Mi sento comunque vicino all'Assessore ai parchi e all'ecologia Marchetti sicuramente addolorato per aver inferto una tal ferita a questo angolo di storico verde.


Amen.

Il mancato invito delle dirigenti scolastiche in Commissione Istruzione

Martedi 18 ottobre è convocata la commissione Educazione e Cultura, all'odg la discussione sul Piano diritto allo Studio che sarà votato nel prossimo consiglio comunale.

Ho chiesto espressamente, con domanda protocollata il 28 settembre, di convocare le dirigenti scolastiche e i Presidenti di Circolo per avere il loro parere, come persone qualificate, sul documento in discussione.

Avevo chiesto di invitare le responsabili della scuola con l'intento di poterci confrontare in un ambito istituzionale, qual'è la commissione consigliare, con coloro che vivono sulla propria pelle le decisioni amministrative, in modo da poter approfondire con loro la conoscenza della materia prima del voto in consiglio comunale.

In Commissione il consigliere comunale si confronta solitamente con tutti coloro che rivede anche in consiglio, consiglieri, assessore, e dirigenti di settore.

In commissione, a differenza che in consiglio comunale, gli invitati possono intervenire, dare pareri e rispondere alle domande dei consiglieri.
Ecco il perchè della mia richiesta.

La Commissione nella seduta di Lunedi 10 ottobre preso atto della mia richiesta ha bocciato l'invito.

Spero che il Presidente della Commissione Rocchi possa rivedere la posizione precedentemente espressa e invitare le dirigenti per l'approfondimento richiesto.

Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.

lunedì 3 ottobre 2011

Chiediamo al Sindaco la situazione dei bambini di etnia Rom accolti a Cernusco

Ecco una delle due interrogazioni che rivolgerò giovedi in consigli comunale.

Signor Sindaco la interrogo a proposito dei bambini accolti dal nostro comune nella scorsa primavera nell’area feste di villa fiorita.

Nello scorso aprile grazie all’opera dell’ex sindaco di Cernusco sul naviglio Giuseppe Colombo, ora presidente dell’Associazione Pampuri, 17 persone tra cui 10 bambini in età scolastica, a seguito dello sgombero effettuato dal comune di Segrate, venivano ospitate nell’area feste di Villa Fiorita di Cernusco sul naviglio, messa a disposizione dall’amministrazione comunale.

L’accoglienza veniva positivamente sottolineata dal Sindaco sul suo blog
e accettata anche dalla Lega locale, che chiedeva solo che le persone accolte non pesassero sulle casse comunali.

Lo stesso Sindaco si congratulò, sempre quest’estate, con Giuseppe Colombo per l’iniziativa che prevedeva l’utilizzo di giovani di etnia Rom nell’azione di cura e sicurezza del centro sportivo don gnocchi e dell’Oratorio Sacer dichiarando che Colombo “ ha messo in piedi un interessante progetto che offre a qualcuno degli “ultimi” un’occasione di riscatto. Non solo: permette alla nostra città di misurare con mano che l’integrazione è possibile. Bravo Giuseppe! Alla faccia dei soliti discorsi sulla legalità e le paure costruite ad arte.”

Condivido queste coraggiose parole e questi piccoli progetti che permettono di realizzare un vero percorso di integrazione e civiltà.

A questo punto, essendo iniziato il nuovo anno scolastico chiediamo:

• Se le famiglie hanno rispettato i patti per essere state ospitate nell’area feste? Ossia frequenza a scuola dei bambini e pagamento delle utenze dovute?
• Dato che le persone di etnia rom non evaporano quando vengono sgomberate mi sembra corretto chiederle qual è oggi la situazione di questi bambini e di queste famiglie?
• Se è intenzione dell’amministrazione e dell’assessorato alle politiche sociali costruire un progetto ad hoc con gli operatori interessati, che permetta in emergenza di accogliere ancora queste famiglie nell’area feste ad oggi inutilizzata e conceda innanzitutto ai bambini di frequentare le nostre scuole ?

Claudio Gargantini
consigliere comunale indipendente

sabato 1 ottobre 2011

Pubblicare le interrogazioni prima del consiglio comunale è cosa buona e giusta.

Nel consiglio comunale del 20 luglio scorso il Sindaco Comincini si permise di tirare le orecchie al consigliere comunale Frigerio per aver reso pubblica la propria interrogazione sull’Ospedale Uboldo a mezzo stampa prima del consiglio comunale e criticò la stampa per le pubblicazioni della stessa arrivando a tacciarla di mancanza di deontologia professionale.

Ricordiamo che nessun Regolamento vieta la pubblicazione delle interrogazioni prima del consiglio .
Inoltre rammentiamo che le interrogazioni riguardano la vita pubblica ed è un preciso dovere dell’Amministrazione dare risposte corrette e precise.

Una divulgazione preventiva crea invece le migliori condizioni affinché l’Amministrazione possa raccogliere le informazioni necessarie per rispondere a tutti i cittadini interessati ai quesiti posti.

Una divulgazione preventiva evita inoltre al Sindaco di raccontare possibili “bugie” , come nel caso delle errate risposte sui costi sostenuti per lo striscione del Sindaco e dell’Assessore Marchetti davanti alle Poste in via Pietro da Cernusco o di non essere in grado di rispondere immediatamente, come nel caso di Marchetti nella mia ultima interrogazione sui giochi di via don Sturzo.

Nel caso dello striscione, se l’interrogazione fosse stata pubblicata prima, il Sindaco avrebbe potuto raccogliere tutte le informazioni del caso dagli uffici e rispondere correttamente senza dover rettificare in seguito.

Meglio perdere l’effetto sorpresa che rimanere in balia di informazioni parziali o errate.

Il vero sgarbo istituzionale non è nella pubblicazione preventiva ma nelle bugie, pur in buona fede, raccontate ai cittadini.

Ecco perché cercherò di pubblicare per tempo le mie interrogazioni e chiedo anche ai miei colleghi consiglieri di fare altrettanto.

Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.

Lasciami un tuo segno. Grazie

Grazie per i commenti lasciati. Vi chiedo una cortesia, lasciate la vostra firma, un riferimento, almeno il nome, magari la mail. La vita non è solo questione di merito e di metodo, ma anche e soprattutto una questione personale. Le cose che si dicono, come si dicono, acquistano sapore se riferite a un volto, a un nome.Ciao Claudio.



mail claudiogargantini@alice.it

cell. 335.6920669

fax 06.418.69.267