domenica 24 ottobre 2010

Domande su alcune scelte ambigue riguardante la Cernusco Verde.

Il decreto legge 78/2010 (art.14 punto 32) impone ai comuni come il nostro di rivedere il numero delle Società in partecipazione, concedendo ai comuni aventi tra i 30.000 e 50.000 abitanti la possibilità di possederne una sola.
Il decreto di riflesso sollecita alcune valutazioni in merito al futuro delle nostre due società, Cernusco Verde e Farma.Cer.

Al vertice di maggioranza del settembre 2009 avevo già posto, unico e inascoltato, il tema della privatizzazione delle Partecipate, che ho sempre considerato, essere un luogo di “occupazione” del pubblico da parte della politica, dove le stesse non svolgano un servizio necessario che nessun privato intenda svolgere.

Purtroppo esse sono proliferate anche in situazioni in cui non vi sia stata questa reale esigenza arrivando a minare il libero mercato, per divenire corsie privilegiate per le lottizzazioni dei partiti.

Le controverse decisioni del Sindaco Comincini, in riferimento alla scelta di alcuni componenti dei rispettivi cda mantengono viva la domanda se le stesse possano essere state usate come premio per i partiti o per persone vicine allo stesso, scavalcando la buona norma per cui a gestire le Partecipate occorrano requisiti di competenza e non di appartenenza, evitando possibili conflitti di interesse.

Abbiamo già rilevato il conflitto d’interessi riguardante la Farma.Cer, e su di esso torneremo ancora in maniera approfondita per giustificare il ricorso alla Corte dei Conti.
Ora ci soffermiamo a rilevare due anomalie presenti nella Cernusco Verde che meritano di essere portate all’attenzione dei cittadini e dei consiglieri comunali.

Nel cda della Cernusco Verde siede come vice-presidente Mario Bassi, segretario politico di Vivere Cernusco, formazione presente in maggioranza.
Non entro nei meriti della persona, che personalmente stimo, ma del ruolo politico che lo stesso esercita.

Ritengo che la presenza di un segretario politico all’interno del cda di una partecipata, circostanza già capitata con Guido Fasolini segretario dell’Udc, nominato presidente della Cè Gas dal precedente Sindaco Cassamagnaghi, segnali un’inopportuna invasione di campo dei partiti all’interno delle Società Partecipate.

Da qui il mio invito affinché Mario Bassi si dimetta da membro del cda della Cernusco Verde per ristabilire quei giusti confini tra i partiti e la cosa pubblica.

Al di là dalle possibili lottizzazioni è indubbio un dato positivo delle Società Partecipate, ossia la creazione di posti di lavoro, che rimarrebbero offerti anche se Farma.Cer e Cernusco Verde, dovessero divenire aziende private.

Detto ciò, ci sembra alquanto stonato e inopportuno che nel ruolo di Direttore Generale della società Cernusco Verde sia stato chiamato nel 2009, dal Presidente Elitropi, in quota PD, dal Sindaco Comincini e dal precedente Assessore alle Partecipate Della Cagnoletta, ora portavoce del Partito Democratico, Paolo Frigeri, ex dirigente in pensione.

Anche qui, senza entrare nei meriti della persona, ci chiediamo come sia possibile che in piena crisi occupazionale non si sia trovato un dirigente all’altezza in piena età lavorativa.

Sappiamo tutti come la crisi non risparmi nemmeno i dirigenti, e un ex dirigente in pensione di tutto ha bisogno fuorché di lavorare.

Spero e sollecito gli Amministratori affinché sia inserita quanto prima nel ruolo di Direttore Generale una persona capace, competente e in età lavorativa.

In tutti i casi sarebbe interessante conoscere le motivazioni di tale scelta dalla voce del Presidente della Partecipata e dal Sindaco e, perché no, anche dal portavoce del PD.

Ci chiediamo anche, cosa ne pensi il neo Assessore alle Partecipate Emanuele Vendramini.

Siamo fiduciosi che grazie al ruolo professionale che esercita, possa dare al tema un importante contributo nel chiarire e giudicare i fatti riportati.


Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.

Mail claudiogargantini@alice.it
mobile 335.69.20.669

mercoledì 20 ottobre 2010

Il consumismo dell'informazione



Il consumismo dell'informazione tutto mischia affinchè non si percepiscano più le differenze tra finzione e realtà.

Scandalizzarsi non serve, occorre crescere in consapevolezza e distinguere la finzione dalla realtà, scegliendo come spendere il proprio tempo, vedere chi e che cosa.

venerdì 15 ottobre 2010

Continua la discriminazione verso il consigliere Gargantini da parte dell'Amministrazione.

Nella commissione Affari e Bilancio del 23 giugno abbiamo discusso e definito la variazione di Regolamento che permette di non escludere nessuno dei consiglieri comunali dalle commissioni, dalla conferenza dei capigruppo e dal notiziario Fuori dal Comune, come oggi sta succedendo al sottoscritto in quanto consigliere comunale indipendente senza possibilità di creare un nuovo gruppo autonomo.

Martedi 19 ottobre è convocata la commissione interessata, di cui è Presidente Mario Oriani del PdL, con un solo punto all’odg , modifica al regolamento per le candidature del Gelso d’Oro, senza portare in odg la necessaria variazione del Regolamento che permetterebbe di sanare l’anomalia che discrimina l’attività dei consiglieri comunali.

Non discuto dell’importanza del Gelso d’Oro ma mi sembra più urgente sanare una grave anomalia che discrimina la partecipazione dei consiglieri comunali alle attività amministrative.

Nonostante le belle parole spese in consiglio comunale dal capogruppo del PD Marco Erba, è chiaro che non ci sia la reale volontà di risolvere la problematica in oggetto.

Settimana prossima si terranno le commissioni sul PGT e il sottoscritto non riceverà nessuna convocazione, in quanto inesistente nei destinatari degli uffici competenti, oltre a non avere, nel caso partecipasse, diritto di parola ( se non per la benevole discrezionalità del Presidente della Commissione Territorio Fabio Colombo).

Mi complimento con tutti i “profeti” della partecipazione per la dimostrazione di sano menefreghismo che stanno dimostrando nel gestire la problematica in oggetto.

Purtroppo la partecipazione per alcuni è la benvenuta, solo se atta a incensare l’attività dell’ Amministrazione.
In caso contrario, pregasi astenersi.

A voler pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

Non posso fare altro che appellarmi al Presidente del consiglio comunale Giorgio Perego affinché sensibilizzi tutti i partiti e gli uffici comunali a terminare i lavori di propria competenza per sanare la situazione.

Scusate per il disturbo.

Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.

giovedì 14 ottobre 2010

Un brindisi per Simone Collio

Sabato alle 18.00 in piazza Matteotti a Cernusco sul naviglio un brindisi per festeggiare Simone Collio, medaglia d'argento agli Europei di Barcellona nella staffetta 4x100

Il Sindaco batte l'Assessore allo Sport nel dare la notizia sul proprio blog.
E nemmeno al fotofinish.

Sabato tutti in piazza a festeggiare Simone.

domenica 10 ottobre 2010

Notizia bomba: a Cernusco gira la Cocaina.


Interessante serata Venerdi sera alla Casa delle Arti per la presentazione del cortometraggio Bianca realizzato dai giovani del CAG con il sostegno dell'Amministrazione comunale e la regia di Materiali scenici.

Il grido d'allarme lanciato dai giovani nel cortometraggio e da NIco Acampora responsabile del CAG nel presentare la serata, è che la cocaina non gira solo a Milano ma tranquillamente anche a Cernusco.

Il bellissimo corto è stato come un sasso gettato nello stagno che ha denunciato una reltà presente nella nostra città e posto alcune domande ai giovani come ai genitori, per arrivare fino ai politici.

La bella serata, complimenti ancora agli organizzatori e ai giovani impegnati, ha stimolato in me qualche riflessione.

Ritengo che occorra separare il motivo che spinge a drogarsi da quello della scelta di drogarsi.

Il "motivo" è sempre buono e và anzitutto ascoltato, compreso e condiviso.

Solo in questo modo la "scelta" di fare uso di cocaina potrà avere un' altra soluzione che dia una risposta diversa a una sana umana esigenza.

Troppo spesso chi fa uso di cocaina viene giudicato senza essere ascoltato.

Ad esso si dice chiaro "non drogarti" , "impegnati", "fai altro", "goditi la vita senza sbracare", ma poco spesso ci si fà compagni di viaggio e si condividono con lei, con lui, le ansie, i problemi, le paure, le sfide, a cui la persona cerca di porre rimedio con l'uso della droga.

Proviamo a sospendere il giudizio, che non fa mai bene, e ascoltiamo con attenzione i motivi che stanno al base di un esigenza personale.

Cari politici dopo Venerdi, anche a Cernusco, dobbiamo imparare a guardare in faccia alla realtà, dando seguito all'iniziativa sostenuta dal Sindaco e dall'Assessorato alle Politiche giovanili.

L'help che viene dagli educatori del CAG, che ben conoscono la realtà giovanile cernuschese, non è da sottovalutare per il buon nome della nostra città.

Non vorrei che il politico avesse lo stesso stile di quel genitore che di fronte all'evidenza dell'uso di sostanze stupefacenti da parte del figlio, dichiarato dal medico di famiglia, non ammette che in famiglia si possa fare uso di droga, come se nascondere il problema lo possa aiutare a risolverlo.

Chiamiamo le cose con il loro nome e partiamo dalla reale fotografia delle nostra
realtà cittadina per sviluppare iniziative di sensibilizzazione, educative e di utili alternative.

Come?
Sensibilizzazione. Presentiamo il cortometraggio nelle scuole, negli oratori, nelle assemblee dei genitori, utilizzandolo come denuncia e come tavolo di discussione.

Educazione. Organizziamo tavoli con educatori esperti che ci insegnino a "trattare" la cocaina non come un occasione per giudicare ma come un opportunità per capire.

Sviluppi. Costruiamo, anche nel Pgt, soluzioni e spazi alternativi per dare risposta a quelle sane esigenze dei nostri giovani.

Insomma, a Cernusco si fà uso di cocaina.
Da qui bisogna partire.

venerdì 8 ottobre 2010

Cina e Vaticano criticano le assegnazioni dei nobel

Nobel per la pace al dissidente cinese Liu Xiaobo
simbolo della lotta per i diritti civili.
Rimanendo in Cina, se pur a casa nostra, Berlusconi negli incontri bilaterali di ieri a Roma con il primo ministro Wen Jabao ha invece lodato la «politica dell'armonia» del governo cinese e la "saggezza" che mostra in tutti i consessi internazionali.
Naturalmente di parlare di diritti umani non se ne parla.

Tornando ai nobel, come il Vaticano ha criticato l'assegnazione del nobel alla medicina per Edwards, padre della fecondazione in vitro, cosi la Cina ha bollato come oscenità quello della pace al dissidente Liu Xiaobo.

Eccovi un esempio di totalitarismo a braccetto.

Una firma per più efficienza energetica


Il Kuda e il Sindaco Comincini mi segnalano questo appello riguardante l'efficienza energetica.
Sottoscrivi e fai girare in rete!

giovedì 7 ottobre 2010

Un nobel per la vita.

La fecondazione in vitro ritorna alla ribalta mediatica in questi giorni grazie al riconoscimento del Nobel per la Medicina dato a Robert Edwards.

E con essa si torna a parlare della legge 40 che in Italia ne delimita i confini con tutte le contraddizioni che essa si porta dietro.

Una tra le tante è quella di vietare la diagnosi preimpianto, che permette di rilevare possibili malattie genetiche, iniziando una gravidanza che la legge 194 permette di bloccare di seguito.

Un’altra è quella di vietare l’adozione di embrioni o la fecondazione eterologa, quasi che la vita sia solo una questione di discendenza genetica.

La fecondazione in vitro ha cambiato in meglio la vita di milioni di persone cui la natura aveva negato la gioia di poter diventare genitori.

Il desiderio di avere un figlio è lo stesso per ogni coppia, indipendentemente dal modo in cui la nuova vita giunge al mondo.

La consapevolezza e la determinazione crescono però in misura esponenziale col sorgere delle varie difficoltà sopraggiunte per diventare genitori.

Perché diventare padri e madri se la natura non lo permette? è la domanda che ancora circola.

Semplicemente perchè quella del donare una nuova vita a un nuovo essere umano è un’ esperienza unica come la conseguente responsabilità diretta, della crescita di una nuova persona.

E’ un’avventura affascinante, un modo per vivere in pienezza la vita, per crescere in consapevolezza e personalità.

Un modo per dare risposta a uno dei quattro bisogni primari dell’essere umano, la sopravvivenza.

È una scelta di profondo amore, perché non c’è nuova vita senza la scelta di chi in vita già c’è.

Cosa si chiede alla scienza se non di curare, come nel caso di trapianti e o di sterilità, le magagne del corpo umano?

Cosa si chiede alla legge se non di livellare le disparità determinate dalla natura umana?

Infatti "...È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana..." recita l'articolo 3 della Costituzione Italiana.

Rimuovere gli ostacoli significa dare alle coppie impossibilitate ad avere figli in modo naturale, tutto quel supporto, legislativo, psicofisico ed economico, affinché possano vedere attuati i propri intenti .

Purtroppo la legge 40 discrimina i più deboli e i più poveri, dando a loro minori possibilità di avere un figlio di altre coppie che possono recarsi all’estero dove le possibilità sono nettamente superiori.

E allora gioiamo di quelle persone che, come Edwards, hanno lavorato affinché altre persone ( ad oggi circa 8.000.000 ) abbiano potuto godere di quella gioia che la natura umana stava loro negando.

Ma perchè la gioia sia condivisa occorre cambiare la legge 40.

Corrente alternata di Concita De Gregorio

L'articolo merita di essere citato nel mio blog.

perché è contro natura favorire la vita dove non arriva per "via naturale" e non è contro natura impedire la morte di chi vive attaccato alle macchine?........ Qualcuno può rispondere?

domenica 3 ottobre 2010

Un paragone che mi lusinga

Un amico, compagno di viaggio in questa esperienza politica, in riferimento alla mie ultime scelte mi scrive, citando un onorevole pronunciamento di Paolo VI su don Primo Mazzolari, "don Primo correva e noi non eravamo capaci di stare al suo passo: lui soffriva perchè era da solo e noi soffrivamo perchè non riuscivamo a raggiungere lui".

Non sò se questo sia vero ma lo riporto sul mio diario in rete perchè ne sono onorato.

Penso che se coloro che "mi corrono dietro senza raggiungermi" a partire dai miei ex compagni di partito, scindessero il modo dal contenuto e prendessero per buono solo quest'ultimo potrebbero avere ottimi spunti per fare buone cose per la collettività.

A partire dalla questione Garzanti-Villa Alari e Ipsia.

Il bene pubblico vale più del consenso.

p.s. so bene che il modo in politica, come in ogni sana comunicazione, è anche contenuto.
Mi impegno a migliorarlo.

sabato 2 ottobre 2010

Cornuti e mazziati

Correndo col mio fido Quincy, poco fà ho incrociato, prima una coppia straniera con le valigie di scotch e cartone e poi una donna caricata a dismisura di borse che sembrava portassero dentro la propria casa.
Mi sono offerto di darle una mano, ma con grande dignità ha declinato l'aiuto.

Queste due situazioni, come le tante che giornalmente incontro per le nostre strade o leggo sui giornali, mi hanno fatto pensare alla sfortuna di tanta gente, soprattutto dell'est europeo, rom compresi, che prima hanno dovuto subire le angherie dei regimi comunisti e poi, pensando di trovare civiltà nelle nazioni che si dichiaravano tali, si sono sentite chiamare sporchi, ladri e fannulloni, un pò come i nostri vecchi se lo sono sentiti dire nel 900 quando poveri emigranti cercavano pane e a casa in giro per il mondo.

Questo accade quando si confondono le provenienze con la dignità della persona che dovrebbe essere tale in quanto assioma condiviso al di la delle religioni, razze e culture.

Allora mi è venuto in mente di lanciare un gruppo per abolire l'articolo 3 della Costituzione, che se pur bellissimo nel nostro mondo suona come una presa per i fondelli.

Non è vero che siamo tutti uguali, che a tutti vengono date pari opportunità, che non ci sono discriminazioni di religione, di sesso e di razza.
Non è vero, e quell'articolo fa ancora più male.

Scriviamone uno in cui si dica chiaro che ci sono disuguaglianze su questa terra e in questo paese, che il potente schiva sempre la giustizia che immancabilmente si abbatte sul povero. Che chi prega un dio straniero non ha diritto a luoghi di culto, che chi ama lo stesso sesso non può avere gli stessi diritti.
Ma diciamolo chiaro che chi ha amici nei partiti ha corsie preferenziali e chi non ha santi in paradiso deve attendere in coda il proprio turno.
Ma diciamolo chiaro e piantiamola di prenderci in giro una volta per tutte.


E' solo un piccolo pensiero in libertà che mi è venuto correndo.

venerdì 1 ottobre 2010

La mia proposta sulla questione Garzanti e Villa Alari

Sono passati poco più di tre anni dalla bocciatura del PII Garzanti visto come parte dello smisurato sviluppo edilizio che si rimproverava al sindaco uscente Cassamagnaghi.

Il PII prevedeva la costruzione di circa mq 63.400 di cui circa 60.000 di edilizia residenziale, una parte libera e una parte convenzionata, e una parte di terziario per i restanti 3000 circa sull’area della ex azienda Garzanti sita in via Mazzini ( nei pressi dell’Hotel For You).
In cambio l’operatore avrebbe ceduto al comune il terreno opposto all’albergo For You, oltre a realizzare varie opere di urbanizzazione a scomputo di oneri.
Oggi su quel terreno c’è una fabbrica chiusa da circa 7 anni.

L’attuale amministrazione ha trasformato aree industriali in residenziali anche di recente (come in via Diaz e a Ronco) ed è in procinto di trasformarne altre nel Pgt ( Albergo Melghera da terziario a residenziale e via Verdi-Pasubio da industriale a misto residenziale) senza scandalizzarsi e senza scandalizzare.

Ritengo che oggi la questione Garzati non debba più essere vista come un problema ma possa essere valutata come un’opportunità. Vediamo come?

Propongo che il progetto passi da edilizia mista a edilizia convenzionata al 100 % magari aggiungendo una quota a canone sociale cosi che si possa evitare di costruire sul verde di lottizzazione nella zona di via Fiume PPS2 e di via Friuli PPS1.
Queste case in edilizia convenzionata permetterebbero ai nostri giovani e alle giovani famiglie di non dover abbandonare Cernusco grazie a nuove case a prezzi possibili.
Inoltre, potrebbero essere realizzati monolocali da dare in affitto, tipo quelli dell’ex centro sociale Cariplo di via Buonarroti, che permetteva a studenti e lavoratori di passaggio di avere un dignitoso appartamento.

Sempre nella volumetria occorre a mio avviso mantenere una parte di terziario, cosi da inserire uffici e servizi commerciali sia per la zona industriale accanto che per il nuovo insediamento e, in generale per tutta la città.
Le nuove abitazioni, uffici e spazi commerciali avrebbero impatto zero sulla città in termini di traffico perché la via Mazzini sfocia direttamente sulla Strada Padana.

Il progetto prevedeva due torri che forse impattavano troppo sull’area circostante. Oggi a fianco dello spazio interessato c’è una torre con dentro l’ albergo.
Le stesse torri quindi oggi stonerebbero meno, ma penso che il progetto possa essere ripensato.

In contropartita la Cooperativa Constantes si dovrebbe impegnare a rilevare Villa Alari, ristrutturarla e darle una destinazione ad uso pubblico, concertata con l’Amministrazione comunale.

Ricordiamo che la Villa, dopo la rinuncia della Facoltà di Scienze Motorie e il recupero oneroso delle ali è rimasta al comune che non può certo disporre del denaro necessario per la sua ristrutturazione.

Termino rilevando che a mio parere non esistono né ”mattonari” né “palazzinari” ma progetti di edilizia che devono essere giudicati positivamente o negativamente per come gli stessi si inseriscono in uno sviluppo intelligente della città, oltre che per il valore aggiunto che essi possono portare.

Penso quindi che la questione Garzanti possa essere rivalutata per le molteplici opportunità che da essa potrebbero scaturire.

Almeno discutiamone senza chiuderci a riccio.

Cernusco sul naviglio 1 ottobre 2010

Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.

Lasciami un tuo segno. Grazie

Grazie per i commenti lasciati. Vi chiedo una cortesia, lasciate la vostra firma, un riferimento, almeno il nome, magari la mail. La vita non è solo questione di merito e di metodo, ma anche e soprattutto una questione personale. Le cose che si dicono, come si dicono, acquistano sapore se riferite a un volto, a un nome.Ciao Claudio.



mail claudiogargantini@alice.it

cell. 335.6920669

fax 06.418.69.267