mercoledì 16 dicembre 2009

Le ragioni delle mie dimissioni dalla Consulta dello Sport

Ecco il testo della lettera inviata al Presidente della Consulta dello Sport Matteo Gerli, al Sindaco di Cernusco sul Naviglio Eugenio Comincini, e al Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Perego che spiegano le ragioni delle mie dimissioni da membro di maggioranza del Direttivo della Consulta dello Sport


Lo sport contribuisce in modo importante alla crescita della persona e allo sviluppo della città. E’ con questa convinzione che ho accettato l’incarico datomi dal Sindaco nel novembre 2007 di creare la Consulta dello Sport attraverso la costruzione del suo Regolamento.

Percorso reso possibile dalla fiducia accordatami dal Sindaco all’inizio del mio incarico e al termine del quale, grazie alla collaborazione dei membri della commissione, ha visto la luce il Regolamento della Consulta che oserei definire esemplare per i principi in esso enunciati, e le finalità e le competenze concesse alla rappresentanza del mondo sportivo.

Regolamento frutto di un desiderio e di un percorso comune che ha permesso la sua approvazione con il voto unanime del Consiglio Comunale nella seduta dell’ 8 ottobre 2008.

Mi sono impegnato in prima persona con il profondo convincimento che lo sport, a Cernusco come in Italia, non ha ancora il giusto riconoscimento nella scala dei valori civili.

Cernusco potrebbe diventare un esempio a livello regionale e perché no, anche nazionale, di come lo sport possa essere un motore per la crescita del paese.

Attraverso la presenza della Facoltà di Scienze Motorie, la nascita della Consulta dello Sport, un mondo sportivo locale vivace e attivo su più fronti e il rifacimento e l’ampliamento dei centri sportivi, lo sport infatti può contribuire a trasformare Cernusco in una città sempre più moderna e attiva.

Per consentire che questo sia possibile, occorre che la politica garantisca l’autonomia del mondo sportivo attraverso l’azione della Consulta affinché siano gli sportivi i veri protagonisti della definizione di progetti e spazi che guardino non solo all’immediato ma anche al futuro.

Gli obiettivi inizialmente dati alla Consulta sono stati chiari e sfidanti.

Elaborare e proporre le politiche sportive, sensibilizzare le forze politiche, sociali ed economiche, contribuire alla pianificazione delle strutture sportive del territorio, verificare i progetti dell’ impiantistica sportiva.

Valorizzare la presenza della Facoltà di Scienze Motorie e migliorare attraverso la creazione di zone aggregative per i nostri giovani il centro sportivo di via Buonarroti.

Tutto questo affermando che lo sport è un servizio sociale primario.

Proprio per questo abbiamo creato la Consulta e proprio di questo ha bisogno la città, per non sottostare passivamente ad Amministrazioni e Assessori allo Sport che nel tempo possono rivelarsi più o meno attenti e capaci nell’elaborare una efficace politica sportiva.

Purtroppo finora l’azione della Consulta e del suo Presidente è mancata proprio nei punti che la possono qualificare e rendere autorevole.

Sulla Facoltà di Scienze Motorie il Direttivo non ha ancora rilevato con forza l’importanza dell’investimento che il mondo sportivo e la città devono fare attraverso la costruzione di nuove strutture sportive dedicate, che possono diventare ulteriormente fruibili dallo sport cernuschese e dalle Federazioni sportive nazionali presenti a Milano.

Inoltre non solo non ha sollecitato, come avrebbe dovuto, l’Amministrazione ad investire sulla Facoltà, ma in alcuni momenti ha contrastato la Facoltà sulla questione della gestione degli spazi sportivi.

Non ha chiesto di verificare il progetto di rifacimento della vecchia tribuna, che così com’è oggi concepito rischia di compromettere definitivamente lo sviluppo di un settore importante del centro.

Non si è fatta promotrice di progetti di strutture polifunzionali e servizi integrati che potrebbero fare del centro sportivo un luogo di forte aggregazione.

Inoltre non ha proposto una ridefinizione degli spazi del centro sportivo per eliminare i conflitti esistenti tra alcuni sport.

Ma soprattutto la Consulta non ha saputo diventare per le società sportive il luogo dove riferirsi per portare le proprie problematiche e le proprie istanze.

Anche il collegamento tra i rappresentanti delle Associazioni Sportive all’interno del direttivo e le stesse società di loro riferimento si è rivelato debolissimo.

Il caso più eclatante è stato quello dell’ A.C. Cernusco.

A fronte di una richiesta del Presidente del Cernusco di intervenire al Direttivo per motivare le proprie ragioni riguardante la firma della convenzione, il Direttivo, con il mio solo voto contrario, si è schierato con l’Amministrazione senza ascoltare tutte le parti in causa, mancando alla sua funzione di luogo di ascolto e di mediazione.

Altro punto dolente della Consulta è il “conflitto di interessi” del Presidente.

Non si può non rilevare come i diversi ruoli ricoperti rischiano di minarne la credibilità.
Presidente della Consulta, incaricato dall’Amministrazione a gestire il centro sportivo di Via Buonarroti, vincitore di un bando pubblico riguardante la piscina come socio della società appaltatrice, questi ruoli raggruppati in un’unica persona creano confusione e imbarazzo.

A mio avviso occorre oggi, proprio perché la nave ha appena preso il largo,
un’ Assessore allo Sport che possieda un solido backgroung sportivo e una Presidenza che sappia tenere dritta la barra della nave verso la realizzazione di quei principi enunciati nel Regolamento.

Proprio perché ho rilevato che la “nave” sta viaggiando in tutt’altra direzione da quelle prospettate all’inizio di Consulta in progress rassegno, a malincuore, le mie dimissioni da membro di maggioranza nel Direttivo.

Auspico che le mie dimissioni siano un’occasione per sollecitare nel mondo sportivo e nell’Amministrazione una seria riflessione su quale sport vogliamo per la nostra città.

Claudio Gargantini
Consigliere Comunale Partito Democratico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le dimissioni, caro claudio, sono una pratica che i gentiluomini compiono in ossequio alle proprie idee e non alle proprie convenienze. Purtroppo ti accorgerai presto di come anch'esse sono inutili a cambiare una rotta mal tracciata.

resterà la pulizia della tua coscienza

comunque complimenti

paolo frigerio

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