martedì 19 agosto 2008

Poesia e integrazione

"Io non ho bisogno di denaro; ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà loro colori nuovi..le parole scelgono combinazioni inattese e ci procurano l'ebbrezza e la gioia, trasportandoci in luoghi dimenticati dagli uomini..."

-tratto dal racconto "Seduzione" (dalla raccolta "Amori stregati "-2003) di Tahar Ben Jelloun

Ho letto la frase dietro la presentazione di Marche e cultura cercando luoghi nuovi da visitare. La frase è qui attribuita a Alda Merini, 2007
Cercando in internet rilevo che la frase è parte di un racconto Seduzione tratto dalla Raccolta Amours sorcières di Tahar Ben Jelloun del 2003.
Nell'attesa di acquistare il libro di Tahar Ben Jelloun, rilevo la bellezza di questa poesia.

In questi tempi italiani , in cui il razzismo che alberga nel segreto del cuore esce allo scoperto e si sente legittimato da provvedimenti più che discutibili, mi affido a uno scrittore arabo impegnato nella lotta contro il razzismo, per godermi un attimo di tenerezza.

Chiudo con un’altra perla dello scrittore arabo.
“Non incontrerai mai due volti assolutamente identici.
Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative.
Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto.
È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sé stessi.”


L’integrazione e il rispetto passano anche attraverso la poesia.
Basta solo ascoltare e guardarsi negli occhi con cuore nuovo.

Amen
Claudio

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