La questione A.C. Cernusco con relativa querelle per la firma della convenzione è a mio parere l’occasione per ripensare a come rispondere oggi alle esigenze calcistiche dei cernuschesi.
A Cernusco sono presenti 2 società agonistiche (A.C. Cernusco e Olimpic)
e due società sportive amatoriali ( G.S.O. PAOLO VI e A.S SACER)
più alcune squadre amatoriali di giovani-adulti.
Occorre un tavolo comune per rivedere e ripensare se l’offerta calcistica è oggi la più adeguata per rispondere alle esigenze dell’attività.
Lo sviluppo del calcio con relative strutture al seguito, può diventare un occasione di sviluppo non solo per l'attività ma anche per la città.
Una squadra di “Eccellenza” ( perché Cernusco con la sua storia calcistica lo merita) con un settore giovanile di altissima qualità ( affinchè i ragazzi calcisticamente bravi non debbano andare altrove a crescere e giocare) necessita di sinergie consolidate tra società agonistiche e amatoriali.
Oggi gli oratori hanno un bacino d’ utenza mai visto nel passato e le due squadre agonistiche rischiano di dividere sforzi e risorse economiche che unite darebbero migliori risultati sportivi.
Per quanto riguarda le strutture occorre rilevare che lo stadio Scirea è ad oggi uno spazio utilizzato da più discipline. Calcio, Atletica, Facoltà di Scienze Motorie e Scuole stanno utilizzando uno spazio che oserei dire polifunzionale.
Nel futuro sempre più persone e attività sportive potrebbero utilizzarlo.
Di contro le tribune del vecchio stadio dovranno essere ricostruite, quindi perché non pensare ad un ritorno al passato (ricordo l’ A.C Cernusco gestione Attilio Gargantini) per lanciare un nuovo futuro calcistico ripensando tutto lo spazio?
Il vecchio campo e relativi campi limitrofi potrebbero diventare uno spazio ad hoc per il calcio cernuschese.
Ma non bastano solo le tribune per garantire uno spazio che deve dare risposte non solo alle esigenze calcistiche ma anche alle nuove esigenze sportive e aggregative con una gestione di costi sostenibile.
All’estero gli stadi li costruiscono così da tempo, anche in Italia finalmente partono progetti per la serie A ma anche per le serie minori con un impegno di 6 miliardi di investimento (vedi Repubblica del 30 settembre) per aggregare alle strutture calcistiche ristoranti, negozi sportivi, laboratori di analisi, palestre, pensionati per squadre in trasferta…..etc..
Insomma tutto ciò che valorizza uno spazio immenso come lo è il campo di calcio con annesse tribune (magari coperte), perché possa vivere 16 ore al giorno e 365 giorni all’anno, non più solo con grandi costi di gestione come lo è ad oggi , ma trasformandosi anche in una possibile fonte di ricavo, così da permettere tariffe calmierate per gli utilizzatori e rendere lo sport accessibile a tutti alle migliori condizioni possibili.
Tutto questo in quella modalità che permette al privato di costruire e gestire per il tempo necessario a rientrare dell'investimento, lasciando la proprietà delle strutture al comune, senza far tirare fuori un euro alle casse comunali.
E gli oratori che fanno? Non stanno certo a guardare.
Il centro sportivo Don Gnocchi ( SACER) è da tempo un centro sportivo ben organizzato.
L'ORATORIO PAOlO VI, grazie alle spinta della Polisportiva G.S.O. PAOLO VI, che ha da poco tempo terminato, quella che molti considerano come la più efficiente palestra cernuschese, prevede nel suo progetto definitivo, la realizzazione di altri spogliatoi per rispondere all’utilizzo in contemporaneo di più attività sportive, con magazzini e mini palestra nel sottosuolo della struttura.
Per terminare con lo spostamento del campo di calcio a 11 che permetterebbe l’inserimento di un nuovo campo a 7 e uno polifunzionale a 5 (calcetto, pallavolo, pallacanestro, tennis…..etc…)
Anche qui un Bar, ristorante - pizzeria potrebbe funzionare a supporto come servizio e come centro di ricavo per sostenere i costi della struttura aprendo dalla mattina alla sera.
Anche al Divin Pianto si parla di costruire gli spogliatoi per permettere di utilizzare con più frequenza il campo di calcio a 7 e quello di calcetto.
Le strutture e le opportunità ci sono. Occorre un progetto a medio lungo termine per rispondere alle esigenze non solo della comunità ma anche della città.
Ci sono idee per un futuro di rilancio sia del calcio agonistico che di quello amatoriale affinchè il calcio non sia solo un costo ma anche un investimento per il futuro.
Soprattutto a livello educativo.
domenica 4 ottobre 2009
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