giovedì 16 febbraio 2012

L’amianto uccide i nostri polmoni! A Cernusco qual è la situazione?

La condanna dei manager Eternit nel processo di Torino, riporta alla ribalta l’amianto per il suo pericoloso risvolto nocivo sulla salute delle persone.

La pericolosità dell'amianto, presente nell'eternit, dipende dall'eventualità che siano rilasciate nell'ambiente fibre che possono venire inalate e che possono provocano malattie quali il cancro ai polmoni.

Ecco perché è importante che tutti concorrano per la propria parte a segnalare e bonificare l ‘eternit dagli immobili presenti sul nostro territorio.
Possiamo dire fuor di ogni dubbio che questo sia un gesto di grande civiltà che ognuno può fare verso se stessi e gli altri.
Sulla tutela della salute siamo tutti attenti e ogni iniziativa che possa andare verso questa direzione va sostenuta e condivisa.

A Cernusco qual è la situazione?

Il Sindaco su facebook scrive che “ Non mi risultano obblighi alle Amministrazioni comunali. L'autorità che interviene in questo campo è l'Asl. In questi anni - come in passato del resto - l'ufficio ecologia ha segnalato alle competenti autorità diversi casi, per i quali poi l'Asl è intervenuta”

In effetti ad oggi non esiste presso il nostro ufficio Ecologia un registro degli immobili in cui è presente l’amianto oltre a non essere stata fatta nessuna campagna informativa e nessun invito venga fatto alle nostre forze dell’ordine per rilevare e segnalare la presenza dell’eternit sul nostro territorio.

Come può procedere un cittadino per segnalare la presenza di amianto sul proprio territorio?

Su un immobile di proprietà il cittadino deve contattare un azienda specializzata che stili un preventivo delle bonifiche da fare e inoltri all’Asl di Gorgonzola la richiesta di bonifica. Dopo 30 giorni di silenzio assenso, la stessa può effettuare i lavori necessari.

Nel caso invece che un cittadino voglia segnalare la presenza di eternit su un immobile non di sua proprietà, deve fare una comunicazione all’ASL UFFICIO IGIENE SANITA’ PUBBLICA IN VIA MANTOVA 10 , MELZO.

A questo punto l’ASL inviterà il proprietario dell’immobile a fare un Censimento, per cui dovrà rivolgersi a un professionista che stili i lavori da farsi tra gli uno e i tre anni.
Se passato tale tempo nessun lavoro di bonifica venisse eseguito il Sindaco dovrà emettere un ordinanza per l’esecuzione dei lavori.

Cosa possiamo fare noi e cosa può fare l’Amministrazione?

L' Amministrazione non può esimersi dal fare una campagna informativa che partendo da una corretta comunicazione sul pericolo dell’amianto inviti ogni cittadino a segnalare all’Asl le proprie o le altrui strutture che ancor oggi hanno parti in Eternit.
In questo senso il comune potrebbe farsi carico in prima persona di raccogliere le segnalazioni di cittadini e di inoltrarle tutte insieme all’ASL.

Inoltre è necessario che il nostro comune intraprenda e metta in rete una mappatura seria degli immobili in cui è presente l’amianto.

Partendo dagli immobili in dismissione e in decadimento la stessa Amministrazione si deve fare carico di puntuali verifiche e segnalazioni, in particolar modo dove le stesse strutture siano state costruite prima del 1992, anno in cui risale la messa definitiva al bando dell’amianto.

Sono tanti gli immobili in stato di abbandono sul nostro territorio che meritano una verifica. Dall'albergo Melghera alla Matplast, dalla Svar al Supercash, passando per l'ex Intermedia fino alla Garzanti che essendo una cartiera e quindi ignifuga, potrebbe essere stata costruita quasi completamente in Eternit.

Poi ci sono qua e là sparsi per il nostro territorio le coperture di garage o tetti che anch'essi vanno opportunamente verifcati.

Come segnalato dall'Asl competente di Melzo ci sono situazioni già verificate da anni che non vengono bonificate come nel caso del capannone di Via Verdi 64 proprio a ridosso delle abitazioni.

Non è detto che in tutti questi casi gli eternit debbano essere necessariamente rimossi o bonificati.

Ecco perchè una mappatura ufficiale da parte del nostro comune metterebbe tutti nelle migliori condizioni di conoscere il reale stato delle strutture presenti nella nostra città.

Per questo mi appello alla sensibilità del vice Sindaco Marchetti titolare dell’Assessorato all’Ecologia e al Territorio, affinché anche il nostro comune metta in campo tutte quelle iniziative utili alla salvaguardia della nostra salute.

Mi appello al senso civico dei cittadini e delle forze politiche affinché anche in questo campo si dia un chiaro segnale di rispetto delle regole e di costruzione del bene comune.

Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.

3 commenti:

Michele ha detto...

Cascina Viscontina, ex capannone ed un paio di magazzini con rivestimento di Eternit.
Il capannone è inglobato nella cascina, non è un edificio isolato, è costruito a ridosso delle abitazioni.
Dopo un lunghissimo periodo di non utilizzo, è stato venduto ad una agenzia immobiliare che dovrebbe demolirlo e ricavarne miniappartamenti.
Pratica bloccata diverse volte in commissione edilizia del comune.
Segnalazione già fatta all'Al di Melzo, in quanto il rivestimento del capannone si sta letteralmente sbriciolando.
Il termine previsto è stato superato non una, ma numerose volte....
Pratiche lunghissime, qualcuno ha chiuso un occhio, o forse tutti e due...

Michele Zanin

psergioit ha detto...

il precedente post è stato da me scritto. Pozzi Sergio

psergioit ha detto...

La situazione dovrebbe essere nota e acquisita, anche attraverso un minimo di esame degli strumenti territoriali fotogrammetrici. Ma chi ha “voglia” di mappare il territorio guardando semplici fotografie per possibili obiettivi d’amianto da “centrare” senza dover ricorrere a “termografie” che ne rivelerebbero l’esistenza precisa? La tipologia dell’eventuale amianto è comprensibile dall’alto, se non altro per il colore e la forma della copertura. A mio avviso, non è poi così difficile "stanare" i casi come possono esserlo quasi tutte le coperture dei box costruiti negli anni '60. Ho detto “dovrebbe” perché non esiste proprio che non sia mai stato fatto un censimento e/o non si conosce una statistica sui morti (!) di amianto dalle nostra parti. E, quando è stato fatto il PGT – la cui coerenza previsionale con lo stato di fatto avrebbe dovuto trovare riscontro sul territorio, così almeno ci era stato assicurato - gl’incaricati erano tutti “ciechi nati”? Lascio dedurre a tutti voi le responsabilità in un paese (l’Italia) dove non ci sono mai responsabili. Come sempre (vale per tutti) ci si "vanta" per le nuove tecnologie edilizie ecologiche e risparmiose e per gli obiettivi del "patto fra sindaci" sulla riduzione dell'inquinamento, poi, magari, ci si dimentica di questo veleno mortale trasversale e incontrollato e, che per la sua natura di disaggrega e peggiora ogni anno. Poteva essere l’occasione per parlarne a continuazione dei promessi “nuovi” incontri – così disse il Sindaco - a seguito del dibattito del marzo dello scorso anno al centro C. Colombo proprio su sollecitazione degli Amministratori condominiali. Che fanno gli Uffici Comunali e l'Asl? Che fanno i Singoli e i Condomini ben sapendolo e che tacciono colpevolmente per paura di spendere? E chi li spenderà i soldini quando sono morti? Che fa l'Amministratore del condominio sempre che l'amianto componga le parti comuni condominiali – tace per non perdere il lavoro? Sono sicuro – a questo punto - che la lotta all’amianto sarà messo fra gli "obiettivi" di qualche lista elettorale (tutte !) visto che sono "partiti i tavoli". Partiti per dove, dopo che non sono "mai partiti” (i “partiti”…) per 5 anni. Sono nettamente contrario alla "delazione" dei vicini di casa ... ma da noi funziona così. Ci sarebbe poi da aprire il discorso sulla disponibilità finanziaria di chi, pur volendolo, non può intervenire perché in ambasce di soldi. Magari con la perequazione del PGT - la grande sconosciuta inapplicata e forse messa li tanto per metterla - si poteva/si potrebbe dare una mano con la “banca volumetrica”. E a proposito d’inquinamento “subdolo” che non sarà mai calcolato in “deduzione” (negativa) agli obiettivi del “patto fra i Sindaci”, a quando i controlli a “tappeto” per verificare l’obbligazione di legge di manutendere le caldaiette individuali che sistematicamente si sottraggono all’obbligo? A quando il calcolo dei “peggioramenti ecologici” degli edifici condominiali in genere (anche Comunali) la cui mancata “manutenzione” porta ad indubbi segni “in meno” rispetto alle fuorvianti statistiche sugli obiettivi raggiunti (!) nella lotta all’inquinamento e sempre citati con enfasi e meriti propri (!) in ex stazioni ferroviarie?

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