domenica 8 dicembre 2013

Il difficile rapporto educativo del calcio con i ragazzi

La multa alla Juventus per i cori dei ragazzi, che hanno sostituito gli ultras in curva,  pone di nuovo l'accento sul problema educativo del calcio nei confronti dei ragazzi . 
Intervistato sul Corriere Milano, Paolino Pulici arriva addiritutta ad ipotizzare una squadra ideale fatta di orfani. 

Follia pensare di limitare oggi la presenza dei genitori a bordo campo.
Come pura follia è pensare che i ragazzi non siano figli di questo mondo dove il calcio è stato ridotto a mero prodotto commerciale.

Sul tema genitori, più che limitarne la presenza,  occorre lavorare perchè siano parte attiva dell'educazione sportiva dei propri figli. 
La passione e la partecipazione che muove i genitori è sicuramente positiva ed è spesso causa di nuove collaborazioni che permettono alle società sportive di creare staff adeguati alle esigenze
Occorre  condividere insieme, allenatori, dirigenti e genitori,  quali siano le motivazioni che stanno alla base della partecipazione dei ragazzi all'attività sportiva e quali gli obiettivi che devono essere raggiunti secondo le fasce d'età.
Un genitore "sportivo" è un ' opportunità in più per un giovane calciatore a tutto tondo; in ambito sportivo ed educativo. 

A tutto questo occorre ammettere che fare i ragazzi appassionati di calcio oggi non è facile. 
Il calcio a cui i nostri ragazzi guardano, e che guarda i nostri ragazzi,  è un calcio fatto  di peccatori più che di santi.
Non tanto nei personaggi ma nell' ingranaggio e nella struttura che ne modella l'esistenza.
Un calcio morboso nel suo modo di apparire e figlio di un consumismo sfrenato.
Un gioco, che in una società in crisi, è proposto sempre più come occasione risolutrice dei problemi della vita.

Pensare che i ragazzi non vengano influenzati da ciò che vedono e leggono è pura follia. 

Le gravi colpe sono dei vertici della federazione che hanno svenduto al dio denaro le regole del gioco e dei presidenti delle società artefici del castello di sabbia su cui siedono le proprie società. 
Ma anche un pò di ognuno di noi, perchè ci piace tanto questo calcio fatto di lustrini e paillette.

I cori multati non sono altro che la punta dell'iceberg di un calcio molto malato.

Ma vale la pena giocare la partita e giocarla fino in fondo.
Per i nostri ragazzi, ma anche per noi. 
Per riappropriarci con gli occhi dei bambini di un gioco bellissimo e far si che l'esperienza del campo non diventi un esperienza fallimentare ma sia piena di vita. 

gargasport





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