martedì 1 luglio 2008

Lo scandalo di un gesto

Il provvedimento del governo Berlusconi ad opera del Ministro Maroni, grida vendetta al cospetto di dio. Grida scandalo al cospetto di Cristo, lasciate che i bambini vengano a me e senza impronte digitali. Il provvedimento disgusta qualsiasi persona che abbia il senso della storia antica e recente. Discusta qualsiasi cuore di mamma. Insomma che senso ha? Cosa porta a casa in termini di sicurezza un provvedimento così disgustoso, disumano e apolitico? Insomma un obbrobrio. Nulla, se non il fermento della paura come gestione del potere politico. A Maroni vorremmo suggerire di prendere le impronte delle mani (e dei piedi) ai neonati cinesi di Milano, che sono già, notoriamente, tutti ladri di identità. Inoltre, per coerenza, potrebbe impartire l'ordine di misurare la lunghezza degli arti ai bimbi di Corleone che crescono (si fa per dire) con il 'criminal profiling' di Totò u curtu. Ed è inutile spiegare a un pietoso uomo d'ingegno come il nostro ministro degli Interni che i minori dell'agro nocerino sarnese e della piana del Sele andrebbero - per proteggerli, badate bene! - sottratti alla patria potestà e affidati alla Dia o, in subordine, allo scrittore Roberto Saviano. E contro il bullismo nelle scuole cosa ci sarebbe di meglio che prendere le impronte, al momento dell'iscrizione, anche ai genitori che sono sempre un po' complici?(Francesco Merlo su Reubblica del 27 giugno) La provocazione di Merlo sta ulterioremente ad indicare l'assurdità di tale provvedimento. Ma ciò che scandalizza, che mi scandalizza è l'assoluta apatia con cui certi provvedimenti vengono recepiti. Nulla scandalizza, la discussione verte sui rigori sbagliati dall'Italia agli europei o su quale costume è meglio indossare in spiaggia perchè ben si vedano tette e culo proprie per meglio vedere quelle altrui. Perso il senso della dignità della persona cosa ci rimane? E' questa la vita che vogliamo? Sto tentando di reagire. Per dire qualcosa, perchè così no, non si può. Ho aderito a titolo personale a un manifesto di alcune associazioni di Cernusco che chiede il rispetto dei diritti umani, fondamento della costituzione. Ho chiesto al mio partito di dire qualcosa. Ma porca vacca, è mai possibile che il clima sia così anestetizzato a tal punto che quando ti trovi con gli amici sembra ci sia imbarazzo oltre ad incapacità nell'affrontare questi temi. A tanto ci siamo ubriacati grazie al consumismo? Vale veramente di più una maglietta firmata, un pezzo di lamiera con sotto 4 gomme roteanti a cui dedicare una vita di stipendi, che la dignità della persona che possiede diritti in quanto tale e non in quanto cittadino di questa o quella nazione. Non è fuori il male, l'insicurezza, la paura. E' dentro, in ognuno di noi, nel proprio cuore. E lì che occorre cercare quando si ha paura. Darsi un tempo e un luogo per chiamare le cose con il proprio nome, e non confondere i fatti con le opinioni che spesso trasformano la percezione delle cose. E davanti alle provocazioni come quella delle impronte ai bambini Rom due le scelte. O dormire assopiti nell'indifferenza o urlare lo scandalo di quel gesto.
Buon mattino. Claudio

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