venerdì 11 maggio 2012

Scuola dell'infanzia. Anche se non di legge, è un obbligo morale garantirla.

A Cernusco per il secondo anno di seguito circa 30 bambini sono rimasti esclusi dalla scuola materna.
Le aule sono disponibili, ciò che manca sono le insegnanti a cui deve far fronte lo Stato.

Se da una parte è vero che è competenza del Provveditorato assicurare gli insegnanti alle scuole  materne, dall'altra è interesse dei comuni garantire questo servizio ai propri piccoli cittadini e alle loro famiglie.

La non obbligatorietà di un servizio qual è quello della scuola dell'infanzia è solo uno dei tanti casi della lontananza dello Stato italiano dalla vita reale dei suoi cittadini, lontananza dettata dalla difficoltà della politica nazionale nel leggere il cambiamento della società e delle sue esigenze.

Ecco perché tocca alle Amministrazioni comunali  fare da pionieri nella ricerca di soluzioni innovative  a fronte di queste basilari esigenze famigliari.

La società di oggi è cambiata nella struttura famigliare, che prevede, a differenza degli anni passati, l'impegno lavorativo di entrambi i genitori.

Dove poi, come a Cernusco, vivono parecchie giovani coppie arrivate da altri paesi, risulta mancare quella rete sociale e famigliare che permette di sopperire alla cura dei figli con l'aiuto di nonni e zii.

Ecco perché è compito della politica, e in particolar modo della politica amministrativa, dare vicinanza e risposta a queste nuove e aggiunte esigenze dei cittadini.

A Cernusco devo dare atto al neonato comitato genitori, composto da coloro che hanno toccato con mano la drammatica realtà del rifiuto, di aver tenuto alta la tensione e l'attenzione verso un problema che non può che riguardare l'intera comunità,  sia nella ricerca delle soluzioni emergenziali sia in quelle a medio-lungo termine.

Anche l'Amministrazione comunale ha migliorato la propria proposta ma senza incontrare ancora il pieno gradimento da parte dai genitori.

La manifestazione indetta  dal Comitato  Genitori per Sabato 12 maggio spero possa essere l'inizio di un percorso di cittadinanza attiva che possa essere rispettata, accolta e stimolata dalla nuova Amministrazione per cercare soluzioni condivise.

Occorre guardare insieme al bicchiere mezzo pieno e riconoscere la bontà di queste iniziative che permettono di dare risalto a una delle condizioni necessarie per la crescita di un paese, ossia l'istruzione.

Ecco perché anche io con i miei figli parteciperò alla manifestazione pacifica e perché chiedo di fare altrettanto a te.







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