domenica 30 settembre 2012

Una società che reclama i diritti civili

Le affermazioni di Pisapia sulle adozioni alle coppie gay meritano un' attenzione non tanto per essere sottoposte a giudizio  ma in quanto stimolo ad  un riflessione sui diritti civili in un paese disallineato tra società e leggi in tal senso.


Siamo passati, grazie all' istruzione e a una maggior consapevolezza dei propri diritti, da un paese bigotto in cui clero e partiti dettavano  leggi  e stili di vita a un paese di persone   in cui l'esigenza di benessere e sviluppo della personalità è in maggior misura presente ma non trova risposte nelle leggi ad oggi esistenti. 

Sappiamo come nel passato a fronte di stili di vita imposti da dogmi e ideologie, la vita di coppia e famigliare fosse piena di  violenze e soprusi.
Donne picchiate dai mariti, figlie date in matrimoni senza amore, e bambini venduti.
Il tutto salvato per il buon nome di dio, patria e famiglia.

Purtroppo le leggi esistenti ad oggi non sono degne di un paese civile dove l'articolo 3 della Costituzione Italiana viene quotidianamente calpestato.

Penso in particolare alla legge 40 e al divieto di esprimere l'autodeterminazione sulla propria vita con il divieto di testamento biologico.

Anche la questione adozione non trova  risposta alle esigenze dei bambini di avere genitori consapevoli al di là degli orientamenti sessuali. 
Personalmente penso che il tema sia contemporaneamente educatico ed etico, sociale e culturale oltre che  politico e proprio per questo merita il dibattito e la riflessione.

Riporto qui un bel post trovato su facebook sulla questione più faticosa e controversa riguardante l'adozione.
In Italia nessuno ha "Diritto" ad adottare. Non c'è la libera adozione. Ogni singolo caso di adozione deve essere valutato da esperti e l'adozione può essere decisa alla fine di un percorso solo dall'autorità giudiziaria. E questo è davvero un percorso di civiltà perché l'interesse ad una vita piena ed equilibrata di chi viene adottato deve essere l'unico metro di giudizio. Ma bisogna permettere a tutti i cittadini, anche i singles, le coppie dello stesso sesso, di avere il diritto, non certo ad adottare, ma a sottoporsi a questo percorso ed al giudizio dell'autorità predisposta. Anche questo è un percorso di civiltà.(Giuseppe Rotondo).(Giuseppe Rotondo)

In effetti se pensiamo a quanti diventino genitori solo per una scopata senza averlo desiderato consapevolmente e senza mai esserlo , e a quanti invece lo vogliono essere consapevolmente attraverso l'adozione o la fecondazione assistita e invece che aiutati si trovano ad essere cittadini di serie B attraverso percorsi tortuosi e a una legge 40 vessatrice nei confronti delle donne, dei genitori e della vita mi fa dire che questo non sia un paese civile tantomeno un paese  cristiano.


Ecco perchè occorre, pur rispettando i dogmi e le ideologie che hanno accompagnato la storia ,ripartire   dalla persona e dai suoi desideri di vita piena per arrivare ad una società in cui le leggi ne garantiscano lo sviluppo. 

Senza nessuna paura di mettersi in gioco  ma solo con la speranza di poter costruire un mondo migliore.

Claudio 


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