giovedì 22 gennaio 2009

La gerarchia ecclesiastica nega alla persona la libertà come dono di Dio

Sempre in riferimento al dibattito su Eluana e sulla proposta di legge sul Testamento biologico, ascolto la risposta del card. di Torino Severino Poletto alla disponibilità del governatore della Regione Piemonte Mercedes Bresso ad accogliere il corpo di Eluana in una struttura pubblica, per fare un ulteriore approfondimento su come la presa di posizione della gerarchia ecclesiastica, e grazie a Dio non tutta, che non è quella di tutta la chiesa, in quanto la chiesa è molto più della gerarchia, continui a negare la libertà di coscienza data alla persona umana nell'atto di dare la vita e di scegliere la morte richisando di negare l'evidenza della creazione di Dio.

La contraddizione delle parole del cardinale non tocca solo la corretta "interpretazione" della volontà di Dio, ma continua a confondere "Cesare e Dio", ossia politica e religone (anche se la religione è certo un invenzione delle persone e non di dio). La legge di Dio non può valere per la società civile in quanto legge di dio, perchè per la società civile dio non esiste in quanto Dio, altrimenti vivremmo già nel Regno di Dio, e contraddiremmo le parole del Cristo "il mio Regno non è di questo mondo", e la sharia ne diventerebbe l'unica legge possibile contraddicendo così la "dignità" di Cesare. Quindi per l'interpretazione cristiana è chiaro che Dio ha dato alla persona umana la libertà di scegliere della propria morte grazie a una vita cosciente.
Sul fronte cristiano prendiamo alcuni esempi "borderline" ma significativi. Cristo che si è consegnato alla morte liberamente ( il non credente potrebbe dire "ha scelto di morire"), i martiri cristiani che compiono azioni che li portano alla persecuzione e alla morte non sono "civilmente" persone che hanno scelto di morire? Per concludere con papa Woytila che ha voluto " vedere Dio a occhi aperti " rifiutando eventuali alimentazioni che l'avrebbero fatto vivere ancora.
Lo hanno fatto, e hanno fatto bene.
Hanno fatto una scelta consapevole grazie alla consapevolezza acquisita con la loro vita.

Ecco l'importanza del testamento biologico, che altro non è se non la piena e cosciente consapevolezza nella scelta di porre fine, in determinati stati, alla propria vita.

Per quanto riguarda il discorso "politico", Poletto cade in contraddizione in quanto, è indubbio che nessuno, e men che meno la Chiesa, possa imporre agli altri la legge di Dio alla città delle persone dove vivono credenti cattolici e di altre fedi, e non credenti, in quanto non è possibile considerare in politica Dio in quanto dio, ma solo come filosofia di pensiero che deve trovare su un piano di condivisione e non di imposizione il suo valore.
Questa una delle sfide del cristiano in politica, portare il "volere di Dio" su un piano di valori condivisibili e mai imponibili.

Personalmente ribadisco la convinzione che una buona vita è possibile solo grazie a una morte cosciente, e una morte cosciente è possibile solo grazie a una vita vissuta con personale consapevolezza.

Pensando, amareggiato, alle "cieche" parole di questa gerarchia concludo citando Marco 7,6 ( che riprende Isaia 29,13)
Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini".


amen
claudio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Claudio
Innanzitutto mi sento di dare un consiglio, quello di non impelagarsi mai in questioni filosofiche che la stragrande maggioranza della gente non capirebbe.
Sulla questione di Eluana Englaro.
Io sono molto vicino a coloro, autorità ecclesiastiche soprattutto, che intravedono nella libertà di scegliere di morire una cultura di fondo che porta da un depauperamento del valore della vita. Quasi cose se scegliere tra vita e morte abbia lo stesso valore. Il valore supremo non è la libertà di coscienza ma scegliere sempre e comunque la vita. E questo, ancor prima di essere una questione di principio è una battaglia culturale.
Premesso che Eluana in queste condizione avesse scelto liberamente di morire (non è accertato), quante persone nelle medesime condizioni scelgono disperatamente di vivere?
Io credo siano la stragrande maggioranza.
Se si trovasse nelle condizioni di Luca Coscioni una persona cara tu la lasceresti morire liberamente o cercheresti in tutti modi di dissuaderla. Io non ho dubbi e nemmeno la Chiesa.
Io sono semplicemente tra quelli che vuole convincere Cesare che ci sono dei Valori che superano la Liberta di coscienza del singolo.
cosimo

Anonimo ha detto...

ma che problema c'è a scegliere di morire? Molti dicono di parlare con i morti, molti morti si fanno sentire, telefonano, lasciano messaggi. Questa storia poi che la vita è sacra, un dono, di dio, insomma io non la prenderei tanto alla lettera. Sul serio. Perché prenderla così alla lettera?
Ora, non ho mai sentito la Chiesa e i suoi fedeli tutti, condannare con tanta veemenza e cieca fede, e dare battaglia così appassionata contro la pena di morte, per esempio in un paese come gli Stati Uniti, paese civile occidentale e cristano, per non parlare degli altri paesi.
Ci sarebbe più da dire su un Uomo che giudica, condanna e infine uccide un altro Uomo piuttosto che su un uomo che dice "beh arrivederci".
La faccenda di Eluana poi, 17 anni di coma, ok, volete sostenere la vita? andate a dare il cambio a papà.
E comunque dio non esiste, è meglio lasciare perdere, Questa storia ha fatto più danni che altro. E' meglio che ci arrangiamo da soli. Non sarebbe meglio se ci arrangiassimo da soli? abbiamo un pianeta, ci dobbiamo stringere e arrangiare.

Lasciami un tuo segno. Grazie

Grazie per i commenti lasciati. Vi chiedo una cortesia, lasciate la vostra firma, un riferimento, almeno il nome, magari la mail. La vita non è solo questione di merito e di metodo, ma anche e soprattutto una questione personale. Le cose che si dicono, come si dicono, acquistano sapore se riferite a un volto, a un nome.Ciao Claudio.



mail claudiogargantini@alice.it

cell. 335.6920669

fax 06.418.69.267