La condanna dei manager Eternit nel processo di Torino, riporta alla ribalta l’amianto per il suo pericoloso risvolto nocivo sulla salute delle persone.
La pericolosità dell'amianto, presente nell'eternit, dipende dall'eventualità che siano rilasciate nell'ambiente fibre che possono venire inalate e che possono provocano malattie quali il cancro ai polmoni.
Ecco perché è importante che tutti concorrano per la propria parte a segnalare e bonificare l ‘eternit dagli immobili presenti sul nostro territorio.
Possiamo dire fuor di ogni dubbio che questo sia un gesto di grande civiltà che ognuno può fare verso se stessi e gli altri.
Sulla tutela della salute siamo tutti attenti e ogni iniziativa che possa andare verso questa direzione va sostenuta e condivisa.
A Cernusco qual è la situazione?
Il Sindaco su facebook scrive che “ Non mi risultano obblighi alle Amministrazioni comunali. L'autorità che interviene in questo campo è l'Asl. In questi anni - come in passato del resto - l'ufficio ecologia ha segnalato alle competenti autorità diversi casi, per i quali poi l'Asl è intervenuta”
In effetti ad oggi non esiste presso il nostro ufficio Ecologia un registro degli immobili in cui è presente l’amianto oltre a non essere stata fatta nessuna campagna informativa e nessun invito venga fatto alle nostre forze dell’ordine per rilevare e segnalare la presenza dell’eternit sul nostro territorio.
Come può procedere un cittadino per segnalare la presenza di amianto sul proprio territorio?
Su un immobile di proprietà il cittadino deve contattare un azienda specializzata che stili un preventivo delle bonifiche da fare e inoltri all’Asl di Gorgonzola la richiesta di bonifica. Dopo 30 giorni di silenzio assenso, la stessa può effettuare i lavori necessari.
Nel caso invece che un cittadino voglia segnalare la presenza di eternit su un immobile non di sua proprietà, deve fare una comunicazione all’ASL UFFICIO IGIENE SANITA’ PUBBLICA IN VIA MANTOVA 10 , MELZO.
A questo punto l’ASL inviterà il proprietario dell’immobile a fare un Censimento, per cui dovrà rivolgersi a un professionista che stili i lavori da farsi tra gli uno e i tre anni.
Se passato tale tempo nessun lavoro di bonifica venisse eseguito il Sindaco dovrà emettere un ordinanza per l’esecuzione dei lavori.
Cosa possiamo fare noi e cosa può fare l’Amministrazione?
L' Amministrazione non può esimersi dal fare una campagna informativa che partendo da una corretta comunicazione sul pericolo dell’amianto inviti ogni cittadino a segnalare all’Asl le proprie o le altrui strutture che ancor oggi hanno parti in Eternit.
In questo senso il comune potrebbe farsi carico in prima persona di raccogliere le segnalazioni di cittadini e di inoltrarle tutte insieme all’ASL.
Inoltre è necessario che il nostro comune intraprenda e metta in rete una mappatura seria degli immobili in cui è presente l’amianto.
Partendo dagli immobili in dismissione e in decadimento la stessa Amministrazione si deve fare carico di puntuali verifiche e segnalazioni, in particolar modo dove le stesse strutture siano state costruite prima del 1992, anno in cui risale la messa definitiva al bando dell’amianto.
Sono tanti gli immobili in stato di abbandono sul nostro territorio che meritano una verifica. Dall'albergo Melghera alla Matplast, dalla Svar al Supercash, passando per l'ex Intermedia fino alla Garzanti che essendo una cartiera e quindi ignifuga, potrebbe essere stata costruita quasi completamente in Eternit.
Poi ci sono qua e là sparsi per il nostro territorio le coperture di garage o tetti che anch'essi vanno opportunamente verifcati.
Come segnalato dall'Asl competente di Melzo ci sono situazioni già verificate da anni che non vengono bonificate come nel caso del capannone di Via Verdi 64 proprio a ridosso delle abitazioni.
Non è detto che in tutti questi casi gli eternit debbano essere necessariamente rimossi o bonificati.
Ecco perchè una mappatura ufficiale da parte del nostro comune metterebbe tutti nelle migliori condizioni di conoscere il reale stato delle strutture presenti nella nostra città.
Per questo mi appello alla sensibilità del vice Sindaco Marchetti titolare dell’Assessorato all’Ecologia e al Territorio, affinché anche il nostro comune metta in campo tutte quelle iniziative utili alla salvaguardia della nostra salute.
Mi appello al senso civico dei cittadini e delle forze politiche affinché anche in questo campo si dia un chiaro segnale di rispetto delle regole e di costruzione del bene comune.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
giovedì 16 febbraio 2012
martedì 7 febbraio 2012
Il vero problema del nostro Paese non è giudiziario, è culturale
E si, è proprio cosi.
Sottoscrivo anche io l'Amaca di Michele Serra.
Zapping casuale (e fulminante) domenica sera. Su Rai tre, Gherardo Colombo sostiene che il vero problema del nostro Paese non è giudiziario, è culturale: la maggioranza degli italiani non capisce a che cosa servono le regole, e fino a che non lo capirà anche il più equo dei sistemi giudiziari potrà fare ben poco. Su Raidue, in quel preciso momento, Fabio Capello, uno dei più stimati allenatori italiani, a domanda risponde che Luciano Moggi è stato un eccellente dirigente sportivo (il giovane Andrea Agnelli, pochi giorni prima, aveva detto: il migliore di tutti). Neanche mezza parola sul processo per frode sportiva, sulle schede telefoniche estere regalate agli arbitri, sull’intera, complicata ma ineludibile vicenda che chiamiamo Calciopoli. Capello ha risposto, indirettamente, a Gherardo Colombo. Confermandone la tesi. Moggi è stato “il migliore di tutti” perché ha vinto moltissimo, non importa con quali mezzi, né trasmettendo quali valori al suo gruppo di lavoro. Le ombre etiche e le macchie giudiziarie sono considerate irrilevanti perché irrilevante, in fin dei conti, è il rispetto delle regole. Per molti italiani, anche di livello (Capello lo è), le regole sono considerate, infondo, l’ultima risorsa dei deboli e degli invidiosi.
da La Repubblica del 07/02/2012.
Sottoscrivo anche io l'Amaca di Michele Serra.
Zapping casuale (e fulminante) domenica sera. Su Rai tre, Gherardo Colombo sostiene che il vero problema del nostro Paese non è giudiziario, è culturale: la maggioranza degli italiani non capisce a che cosa servono le regole, e fino a che non lo capirà anche il più equo dei sistemi giudiziari potrà fare ben poco. Su Raidue, in quel preciso momento, Fabio Capello, uno dei più stimati allenatori italiani, a domanda risponde che Luciano Moggi è stato un eccellente dirigente sportivo (il giovane Andrea Agnelli, pochi giorni prima, aveva detto: il migliore di tutti). Neanche mezza parola sul processo per frode sportiva, sulle schede telefoniche estere regalate agli arbitri, sull’intera, complicata ma ineludibile vicenda che chiamiamo Calciopoli. Capello ha risposto, indirettamente, a Gherardo Colombo. Confermandone la tesi. Moggi è stato “il migliore di tutti” perché ha vinto moltissimo, non importa con quali mezzi, né trasmettendo quali valori al suo gruppo di lavoro. Le ombre etiche e le macchie giudiziarie sono considerate irrilevanti perché irrilevante, in fin dei conti, è il rispetto delle regole. Per molti italiani, anche di livello (Capello lo è), le regole sono considerate, infondo, l’ultima risorsa dei deboli e degli invidiosi.
da La Repubblica del 07/02/2012.
venerdì 3 febbraio 2012
Il legno scolpito
Che emozione vedere l'amico e compagno di studi della mitica 5B dell'ITC di Cologno scolpire il legno.
Ho una profonda ammirazione per coloro che fanno della manualità il prolungamento della propria anima quasi partecipassero all'opera creatrice.
E quando l'artista è stato compagno di viaggio e di studi della propria adolescenza, l'ammirazione cresce tra l' invidia e lo stupore.
Che diario in rete sarebbe un blog se non raccontasse mai di sé e dei propri sentimenti?!
Ecco il video di Corrado scultore
Ho una profonda ammirazione per coloro che fanno della manualità il prolungamento della propria anima quasi partecipassero all'opera creatrice.
E quando l'artista è stato compagno di viaggio e di studi della propria adolescenza, l'ammirazione cresce tra l' invidia e lo stupore.
Che diario in rete sarebbe un blog se non raccontasse mai di sé e dei propri sentimenti?!
Ecco il video di Corrado scultore
mercoledì 1 febbraio 2012
Il mio si al Testamento biologico e l'esito della votazione in consiglio comunale
Ecco il testo del mio intervento a sostegno della mozione sul Testamento biologico discussa nella seduta del consiglio comunale di Martedì 31 gennaio 2012
Il Registro delle Dichiarazioni anticipata di trattamento (DAT) è un Registro in vengono inserite le dichiarazioni di tutti coloro che in caso di malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante o di malattia che li costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione, chiedono di non essere sottoposti ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali nel caso di impossibilità ad alimentarsi autonomamente.
Questa dichiarazione, è bene ricordarlo, può essere modificata in qualsiasi momento dal diretto interessato.
Con la mozione in discussione questa sera non si vuole instituire il Registro delle DAT ma un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate con l’indicazione del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario).
La dichiarazione anticipata di trattamento (DAT) è necessaria affinché ognuno possa, con consapevolezza, decidere come accogliere il momento della fine della propria vita nell’istante in cui non potrà più esprimersi.
L’importanza del rispetto della volontà personale in caso di malattia è sottolineata nell’articolo 32 della Costituzione Italiana che cosi recita:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Un tema, quello del Testamento Biologico, che trova concordi cattolici e laici.
Iniziamo con il pensiero del Cardinal Martini
Il Cardinale Martini, in un intervento sul Sole 24 ore, riconosce la necessità di «norme che consentano il rifiuto delle cure» da parte dei malati in fin di vita ma precisa che resta «di grandissima importanza distinguere tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico, due termini spesso confusi». Scrive Martini: «evitando l'accanimento terapeutico non si vuole procurare la morte: si accetta di non poterla impedire». Nella sua riflessione il Cardinale pone in rilievo i propositi del paziente: «Non può essere trascurata la volontà del malato», e aggiunge che «forse sarebbe più corretto parlare di limitazione dei trattamenti». Martini ritiene che da parte della Chiesa d'ora in avanti «dovrà esserci più attenta considerazione anche pastorale», al contempo sottolinea come «dal punto di vista giuridico rimane aperta l'esigenza di una norma che consenta di riconoscere la possibilità del rifiuto (informato) delle cure e consenta di proteggere il medico da eventuali accuse», prendendo a riferimento la nuova legislazione francese.
Sottolineo come , sempre in campo cattolico, sia stata la Conferenza Episcopale tedesca insieme alle altre chiese cristiane, a redare il Testamento biologico da distribuire ai propri fedeli.
La direttiva del TESTAMENTO BIOLOGICO CRISTIANO, si legge nel documento tedesco, vuole mostrare un punto d’incontro tra un inaccettabile prolungamento della vita e un accorciamento irresponsabile della vita,
Da ultimo vogliamo ricordare Papa Giovanni Paolo II che nelle ultimi istanti della sua vita sussurrò "Lasciatemi andare alla Casa del Padre" volontà che fu pienamente rispettata.
Ricordiamo che anche il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 471 del Compendio cosi recita:
Quali procedure mediche sono consentite, quando la morte è considerata imminente? (2278-2279) Le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. Sono legittimi invece l'uso di analgesici, non finalizzati alla morte, e la rinuncia «all'accanimento terapeutico», cioè all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.
Questa sera mi sembra doveroso e giusto ricordare anche la battaglia fatta da Peppino Englaro, e con lui da tantissimi cittadini italiani, per chiedere il rispetto della volontà di sua figlia Eluana, in coma per 17 anni, a non protrarre le “procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.”
Questo consiglio comunale si è più volte espresso su temi importanti con mozioni, ne cito solo alcune, a favore dei diritti delle coppie , in difesa della pace o contro le discriminazioni dei cristiani in varie parti del mondo.
Quando si parla di testamento biologico non si parla quindi di eutanasia o di dolce morte, ma di garantire e rispettare quei sacrosanti diritti alla libertà e alla dignità personale proclamanti nella nostra Costituzione.
Ecco il motivo per cui non possiamo non esprimerci su un tema cosi importante che tocca la vita di tutti i cittadini, nessuno escluso. Anzia, possiamo dire che poter prendere la parola in questo consiglio su un tema cosi importante sia un onore per tutti noi.
Mi piace pensare che nella discussione sugli istanti che trascorrono tra la vita e la morte le barriere ideologiche possano decadere di fronte alla dignità della persona umana, perché ricordiamo che non c’è violenza peggiore che quella inflitta a un corpo in ostaggio che non può più esprimere la propria volontà.
Non sia mai che qualcuno venga obbligato a interrompere un sostegno artificiale alla propria vita, cosi come non sia mai che alcuno sia obbligato a mantenere un sostegno artificiale alla propria vita.
Solo la piena libertà nella consapevolezza può sciogliere ogni dubbio affinché ciò non avvenga.
È per questo che ha senso il Testamento biologico.
Ecco perché invito questo consiglio comunale ad approvare la mozione in oggetto e a pronunciare forte che senza la libertà personale non ci può essere nessuna comunità.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
Il consiglio comunale ha respinto la mozione con 13 voti contrari, 3 a favore, 1 astenuto. Assenti 3 consiglieri.
La nostra città ha cosi perso un importante occasione per affermare i diritti dell'individuo e il rispetto della persona umana.
Hanno votato a favore della mozione
Claudio Gargantini consigliere Indipendente
Ermes Severgnini di Rifondazione Comunista
Daniele Fedeli di Vivere Cernusco
Hanno votato contro la mozione
Eugenio Comincini Sindaco
Giorgio Perego Presidente del Consiglio comunale
Marco Erba del Partito Democratico
Angelo Levati del Partito Democratico
Adriana Guzzi del Partito Democratico
Dario Viganò del Partito Democratico
Fabio Colombo di Vivere Cernusco
Donato Scotti di Vivere Cernusco
Daniele Cassamagnaghi del Naviglio
Giorgio Monti del Partito della Libertà
Gianluigi Frigerio del Partito della Libertà
Fabrizio De Luigi del Partito della Libertà
Mario Oriani del Partito della Libertà
Ciro Angrisano di Cassamagnaghi Sindaco
Astenuti
Raffaele Di Bello del Partito Democratico
Assenti
Erica Spinelli di Vivere Cernusco
Angelo Rocchi della Lega nord
Claudio Cogliati della Lega nord
Il Registro delle Dichiarazioni anticipata di trattamento (DAT) è un Registro in vengono inserite le dichiarazioni di tutti coloro che in caso di malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante o di malattia che li costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione, chiedono di non essere sottoposti ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali nel caso di impossibilità ad alimentarsi autonomamente.
Questa dichiarazione, è bene ricordarlo, può essere modificata in qualsiasi momento dal diretto interessato.
Con la mozione in discussione questa sera non si vuole instituire il Registro delle DAT ma un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate con l’indicazione del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario).
La dichiarazione anticipata di trattamento (DAT) è necessaria affinché ognuno possa, con consapevolezza, decidere come accogliere il momento della fine della propria vita nell’istante in cui non potrà più esprimersi.
L’importanza del rispetto della volontà personale in caso di malattia è sottolineata nell’articolo 32 della Costituzione Italiana che cosi recita:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Un tema, quello del Testamento Biologico, che trova concordi cattolici e laici.
Iniziamo con il pensiero del Cardinal Martini
Il Cardinale Martini, in un intervento sul Sole 24 ore, riconosce la necessità di «norme che consentano il rifiuto delle cure» da parte dei malati in fin di vita ma precisa che resta «di grandissima importanza distinguere tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico, due termini spesso confusi». Scrive Martini: «evitando l'accanimento terapeutico non si vuole procurare la morte: si accetta di non poterla impedire». Nella sua riflessione il Cardinale pone in rilievo i propositi del paziente: «Non può essere trascurata la volontà del malato», e aggiunge che «forse sarebbe più corretto parlare di limitazione dei trattamenti». Martini ritiene che da parte della Chiesa d'ora in avanti «dovrà esserci più attenta considerazione anche pastorale», al contempo sottolinea come «dal punto di vista giuridico rimane aperta l'esigenza di una norma che consenta di riconoscere la possibilità del rifiuto (informato) delle cure e consenta di proteggere il medico da eventuali accuse», prendendo a riferimento la nuova legislazione francese.
Sottolineo come , sempre in campo cattolico, sia stata la Conferenza Episcopale tedesca insieme alle altre chiese cristiane, a redare il Testamento biologico da distribuire ai propri fedeli.
La direttiva del TESTAMENTO BIOLOGICO CRISTIANO, si legge nel documento tedesco, vuole mostrare un punto d’incontro tra un inaccettabile prolungamento della vita e un accorciamento irresponsabile della vita,
Da ultimo vogliamo ricordare Papa Giovanni Paolo II che nelle ultimi istanti della sua vita sussurrò "Lasciatemi andare alla Casa del Padre" volontà che fu pienamente rispettata.
Ricordiamo che anche il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 471 del Compendio cosi recita:
Quali procedure mediche sono consentite, quando la morte è considerata imminente? (2278-2279) Le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. Sono legittimi invece l'uso di analgesici, non finalizzati alla morte, e la rinuncia «all'accanimento terapeutico», cioè all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.
Questa sera mi sembra doveroso e giusto ricordare anche la battaglia fatta da Peppino Englaro, e con lui da tantissimi cittadini italiani, per chiedere il rispetto della volontà di sua figlia Eluana, in coma per 17 anni, a non protrarre le “procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.”
Questo consiglio comunale si è più volte espresso su temi importanti con mozioni, ne cito solo alcune, a favore dei diritti delle coppie , in difesa della pace o contro le discriminazioni dei cristiani in varie parti del mondo.
Quando si parla di testamento biologico non si parla quindi di eutanasia o di dolce morte, ma di garantire e rispettare quei sacrosanti diritti alla libertà e alla dignità personale proclamanti nella nostra Costituzione.
Ecco il motivo per cui non possiamo non esprimerci su un tema cosi importante che tocca la vita di tutti i cittadini, nessuno escluso. Anzia, possiamo dire che poter prendere la parola in questo consiglio su un tema cosi importante sia un onore per tutti noi.
Mi piace pensare che nella discussione sugli istanti che trascorrono tra la vita e la morte le barriere ideologiche possano decadere di fronte alla dignità della persona umana, perché ricordiamo che non c’è violenza peggiore che quella inflitta a un corpo in ostaggio che non può più esprimere la propria volontà.
Non sia mai che qualcuno venga obbligato a interrompere un sostegno artificiale alla propria vita, cosi come non sia mai che alcuno sia obbligato a mantenere un sostegno artificiale alla propria vita.
Solo la piena libertà nella consapevolezza può sciogliere ogni dubbio affinché ciò non avvenga.
È per questo che ha senso il Testamento biologico.
Ecco perché invito questo consiglio comunale ad approvare la mozione in oggetto e a pronunciare forte che senza la libertà personale non ci può essere nessuna comunità.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
Il consiglio comunale ha respinto la mozione con 13 voti contrari, 3 a favore, 1 astenuto. Assenti 3 consiglieri.
La nostra città ha cosi perso un importante occasione per affermare i diritti dell'individuo e il rispetto della persona umana.
Hanno votato a favore della mozione
Claudio Gargantini consigliere Indipendente
Ermes Severgnini di Rifondazione Comunista
Daniele Fedeli di Vivere Cernusco
Hanno votato contro la mozione
Eugenio Comincini Sindaco
Giorgio Perego Presidente del Consiglio comunale
Marco Erba del Partito Democratico
Angelo Levati del Partito Democratico
Adriana Guzzi del Partito Democratico
Dario Viganò del Partito Democratico
Fabio Colombo di Vivere Cernusco
Donato Scotti di Vivere Cernusco
Daniele Cassamagnaghi del Naviglio
Giorgio Monti del Partito della Libertà
Gianluigi Frigerio del Partito della Libertà
Fabrizio De Luigi del Partito della Libertà
Mario Oriani del Partito della Libertà
Ciro Angrisano di Cassamagnaghi Sindaco
Astenuti
Raffaele Di Bello del Partito Democratico
Assenti
Erica Spinelli di Vivere Cernusco
Angelo Rocchi della Lega nord
Claudio Cogliati della Lega nord
martedì 31 gennaio 2012
Consiglio comunale e interrogazioni
Stasera consiglio comunale, qui l'odg
Tra i tanti punti in discussione il Bilancio sociale di mandato e la mozione sul testamento biologico.
Per lo spazio interrogazioni le mie due saranno indirizzate all'Assessore allo Sport Zacchetti su gestione centri sportiti e consulta dello sport e all'Assssore alle Partecipate Vendramini sulla situazione lavorativa dei dipendenti della Cè Gas dopo la messa in liquidazione della società.
Consiglio come sempre aperto alla cittadinza e in diretta su Radio Cernusco Stereo
p.s. sula Cè Gas, liquidata anni fà l'interrogazione è dovuta al fatto che nella discussione sulla cessione della Farmacer la stessa domanda posta all'Assessore non ebbe risposta.
Tra i tanti punti in discussione il Bilancio sociale di mandato e la mozione sul testamento biologico.
Per lo spazio interrogazioni le mie due saranno indirizzate all'Assessore allo Sport Zacchetti su gestione centri sportiti e consulta dello sport e all'Assssore alle Partecipate Vendramini sulla situazione lavorativa dei dipendenti della Cè Gas dopo la messa in liquidazione della società.
Consiglio come sempre aperto alla cittadinza e in diretta su Radio Cernusco Stereo
p.s. sula Cè Gas, liquidata anni fà l'interrogazione è dovuta al fatto che nella discussione sulla cessione della Farmacer la stessa domanda posta all'Assessore non ebbe risposta.
venerdì 27 gennaio 2012
«Presidente della Consulta Sport? Solo se si cambia rotta».

Ecco il testo dell' intervista rilasciata a Luigi Frigoli di Infolio nel'edizione del 20 gennaio.
Questa settimana microfoni accesi e puntati su Claudio Gargantini.
Consigliere comunale eletto tra le fila del Pd cinque anni fa, ma a metà legislatura fuoriuscito dal partito per divergenze di linea e vedute con la dirigenza.
Oggi fa parte per se stesso, tra i banchi dell’aula Spinelli, come indipendente.
Andiamo subito al dunque: si ricandiderà alle prossime elezioni?
«No. Recentemente sono diventato papà per la seconda volta e voglio avere più tempo possibile da dedicare alla mia famiglia. Anche da semplice comune cittadino, però, non farò mancare il mio contributo al dibattito politico. Ringrazio dunque tutti coloro mi hanno invitato a ripresentarmi fondando una lista civica. Ma in questo momento le priorità sono mia moglie e i miei figli».
Anche se non tornerà nell’agone, ci dà un giudizio da indipendente sulla situazione politica locale? Partiamo dal centrosinistra...
«Senza dubbio Comincini e soci stanno capitalizzando il lavoro svolto in questi anni, tramite l’allargamento del proprio bacino di consensi. Almeno sulla carta, visto che il recinto della coalizione si è ampliato ufficialmente a Sel e all’Idv. Per quel che riguarda il consenso reale, ogni giorno noto che tante persone non hanno apprezzato molte delle scelte fatte dalla giunta in questi anni. E questo la prossima primavera potrebbe sottrarre gradimento all’amministrazione comunale uscente».
Dove avrebbero sbagliato Comincini e la sua maggioranza?
«Eugenio ha fatto molte cose positive e non tutto è da buttare, ci mancherebbe. Peccato però che, e non è la prima volta che lo dico, lui e la sua coalizione abbiano sostanzialmente rinunciato a giocare le partite più importanti, lasciando che le grandi sfide per il futuro della città si trasformassero in occasioni perse. E mi riferisco all’Ipsia, a Villa Alari, alla ex Garzanti, al centro sportivo».
Il motivo secondo lei?
«L’essere sempre troppo ancorato alla vecchia politica delle contrapposizioni, delle lobby, delle sacrestie. Senza contare il modo di governare stile “So solo io come si deve fare”, che porta a scartare automaticamente ogni ipotesi, indipendentemente dal fatto che sia buona o cattiva, solo perché non arriva necessariamente dalla propria cerchia. Di qui l’impossibilità di cambiare radicalmente il volto alla città, come tanti, nel 2007, si aspettavano che facesse».
Secondo molti, però, a un sindaco servono due mandati per lasciare il segno...
«Concordo. Ma la volontà di farlo si nota sin dal principio. In questi anni su molti temi sono mancati coraggio, visione, prospettiva. Per questo siamo destinati a restare un paesello. Dove si vive bene, per carità. Ma ben lontani dal fare davvero il salto di qualità».
Sul centrodestra cosa mi dice?
«Al momento sembra una zattera alla deriva. La cosa che più mi sconvolge è che sia il Pdl che la Lega restino sempre e comunque ancorati a cosa si decide o si deciderà nelle sedi milanesi. Inoltre, tra le fila dell’opposizione, continuo a vedere troppi che giocano a fare i battitori liberi».
Come se ne esce?
«Penso che per riaprire i giochi debbano entrambe puntare su un candidato sindaco proveniente dalla società civile, conosciuto sul territorio e in grado di pescare i voti anche nel centrosinistra. Se si butteranno sui soliti nomi prettamente politici allora sono destinate a soccombere ».
Consulta dello Sport. Il direttivo si è dimesso e presto ci saranno nuove elezioni. Si vocifera che per la presidenza post-Gerli ci potrebbe essere una sfida tra lei e Ambrosoni. Conferma?
«Per rispondere la prendo alla lontana. Dal mio punto di vista la Consulta dello Sport ha sostanzialmente fallito la sua missione, perché ha tradito lo spirito originario con cui era nata. Zero autonomia, zero trasparenza, zero confronto, zero collegialità. Questo a causa dell’innegabile conflitto d’interessi dell’ex presidente Gerli ma anche per inesperienza. Adesso l’assemblea è a un bivio: proseguire sulla strada “spartecipata”, incapace di essere da traino per il mondo dello sport, oppure cambiare rotta, per diventare un reale luogo di scambio, crescita e proposta».
Dunque?
«Se dunque alle società va bene così com’è, ne prendo atto e stop. Se, viceversa, auspicano una radicale inversione di tendenza potranno contare su di me».
domenica 22 gennaio 2012
IL DESIDERIO DI LAVORARE E AVERE FIGLI: PERCHÉ RESTA UNA QUESTIONE PRIVATA?
Due riflessioni riguardanti la nostra società e l'infanzia mi hanno accompagnato in questi giorni.
La prima è la convinzione sempre più profonda che la nostra società non sia fatta per l'infazia proprio a partire dalla separazione madri (padri) e figli che il mondo del lavoro richiede.
La seconda è che sono sempre più le persone che incontro e che, per motivi di carriera hanno tolto il tempo dell'intimità con i propri figli e che ora alle soglie della pensione si ritrovano "stranieri" in casa, confermando così la discrasia tra famiglia e lavoro.
Ecco perchè ho accolto con interesse l'invito a partecipare ad un incontro il cui tema è
IL DESIDERIO DI LAVORARE E AVERE FIGLI:
PERCHÉ RESTA UNA QUESTIONE PRIVATA?
Interessante le domande che gli organizzatori pongono inizialmente.
Perché l’esperienza delle madri (e dei padri) non è (ancora) diventata
parola pubblica preziosa per contribuire a rendere economia
e organizzazione del lavoro più sensate?
Perché il desiderio di nuove modalità di lavoro e di un nuovo modo di vivere
la maternità (e la paternità), che circola nei blog e negli scambi tra mamme
in internet, faticano a tradursi in pensiero e azioni collettive?
Il senso di questa Agorà è quella di proporre un confronto non-virtuale che metta al centro il duplice desiderio di lavorare e avere figli, convinti che l’esperienza e il sapere di chi sperimenta sulla sua pelle cura e lavoro retribuito, se condivisi, possano portare nuova consapevolezza e nuovo sapere per tutti e quindi forza, idee e coraggio per modificare l’esistente.
Non ci resta che partecipare e portare la nostra esperienza nella speranza che questa società possa non solo progredire in economia e sviluppo ma soprattutto in relazioni umane partendo da quelle con i nostri figli che prima di ogni cosa ha bisogno di tempo e intimità.
L’AGORÀ DEL LAVORO
per incontrarsi ribellarsi progettare
a Milano il 30 gennaio 2012 dalle 18,30 alle 21
Viale D’Annunzio, 15; tram 2 e 14 P.za General Cantore
3 e 9 P.za 24 Maggio; metro 2 Sant’Agostino
Ecco il blog dell'Agoradellavoro
La prima è la convinzione sempre più profonda che la nostra società non sia fatta per l'infazia proprio a partire dalla separazione madri (padri) e figli che il mondo del lavoro richiede.
La seconda è che sono sempre più le persone che incontro e che, per motivi di carriera hanno tolto il tempo dell'intimità con i propri figli e che ora alle soglie della pensione si ritrovano "stranieri" in casa, confermando così la discrasia tra famiglia e lavoro.
Ecco perchè ho accolto con interesse l'invito a partecipare ad un incontro il cui tema è
IL DESIDERIO DI LAVORARE E AVERE FIGLI:
PERCHÉ RESTA UNA QUESTIONE PRIVATA?
Interessante le domande che gli organizzatori pongono inizialmente.
Perché l’esperienza delle madri (e dei padri) non è (ancora) diventata
parola pubblica preziosa per contribuire a rendere economia
e organizzazione del lavoro più sensate?
Perché il desiderio di nuove modalità di lavoro e di un nuovo modo di vivere
la maternità (e la paternità), che circola nei blog e negli scambi tra mamme
in internet, faticano a tradursi in pensiero e azioni collettive?
Il senso di questa Agorà è quella di proporre un confronto non-virtuale che metta al centro il duplice desiderio di lavorare e avere figli, convinti che l’esperienza e il sapere di chi sperimenta sulla sua pelle cura e lavoro retribuito, se condivisi, possano portare nuova consapevolezza e nuovo sapere per tutti e quindi forza, idee e coraggio per modificare l’esistente.
Non ci resta che partecipare e portare la nostra esperienza nella speranza che questa società possa non solo progredire in economia e sviluppo ma soprattutto in relazioni umane partendo da quelle con i nostri figli che prima di ogni cosa ha bisogno di tempo e intimità.
L’AGORÀ DEL LAVORO
per incontrarsi ribellarsi progettare
a Milano il 30 gennaio 2012 dalle 18,30 alle 21
Viale D’Annunzio, 15; tram 2 e 14 P.za General Cantore
3 e 9 P.za 24 Maggio; metro 2 Sant’Agostino
Ecco il blog dell'Agoradellavoro
giovedì 5 gennaio 2012
E' nato Alessandro. Benvenuto tra noi.
Stamani ale 11.10 è nato nostro figlio Alessandro.
Ci sono giornate che non possono essere contenute in una sola esistenza e questa è una di quelle.
Ci sono sfide che sembravano impossibili da affrontare una volta sola ed ora si riprone una seconda contenendone anche una terza.
Aiutare un essere umano a diventare persona è una delle esperienza più belle che la vita poteva riservarmi.
Aiutarne due a crescere fratelli, confidenti e compagni di viaggio è non solo una sfida ma il senso di un esistenza intera.
Sono consapevole dell'importanza dell'esistenza di Luca e Alessandro quanto inadeguato al mestiere di padre, ma tra tutte le esperienza della vita scelgo questa come la più affascinante.
Benvenuto Alessandro al mondo, benvenuto nella nostra famiglia.
Claudio, Laura, Luca e perchè no, Quincy.
p.s. del 7 gennaio alla mezzanotte.
Che dire se non che, per dirla come i Teletubbies, sono stati giorni di tante coccole. Grazie a tutti.
Un abbraccio dalla gargafamily
domenica 1 gennaio 2012
Quali sono i genitori efficaci?
Il mestiere del genitore se da una parte è una delle esperienze più intense e piene che la natura umana permetta a se stessa, nello stesso tempo è un cammino irto, pieno di insidie e di pericoli.
Pericoloso non per gli adulti ma per i figli, per i benefici o per i danni che l'atteggiamento genitoriale può portare nel bene e nel male allo sviluppo della loro personalità.
Può aiutare ciò che spesso è una sfida, ossia guardare il mondo con i loro occhi.
Pensare cosa serva a loro più che a noi.
A partire dal monento del parto dove ogni visita è per il neonato confusione di odori e visioni alla vista dei parenti.
Dove ogni uscita serale nei primi mesi di vita è stordimento per colui e colei che necessita solamente di una cosa sola, dell' amore di mamma e di papà.
E da parte nostra non c'è altra risposta da dare che Ascolto profondo e parole amorevoli.
Poi ci sono le fasi della crescita con le parole e le comunicazioni che fanno parte del cammino.
Ecco un libro che aiuta i genitori nel loro difficile mestiere.
In Genitori Efficaci ci si chiede quali siano i genitori efficaci.

E si comprende che sono quelli che antepongono il valore della persona a qualunque altro e s’impegnano nel promuovere lo sviluppo del potenziale creativo dei figli;
quelli che incoraggiano l’espressione sincera e immediata dei pensieri e dei sentimenti,
quelli per cui l’ascolto empatico è più importante della preoccupazione di insegnare cosa è giusto o sbagliato,
quelli che offrono più l’opportunità di apprendere dall’esperienza che un sapere già preconfezionato,
quelli per cui l’essere è più importante dell’apparire e dell’avere,
quelli per cui la bontà e l’onestà sono più apprezzate del successo e del potere.
Insomma un libro che non è certo la panacea per tutti i mali ma sicuramente un interessante aiuto per verificare quale sia il nostro linguaggio nei confronti dei nostri figli, e soprattutto per verificare che esito ne abbia.
Non solo in loro ma anche in noi stessi.
Pericoloso non per gli adulti ma per i figli, per i benefici o per i danni che l'atteggiamento genitoriale può portare nel bene e nel male allo sviluppo della loro personalità.
Può aiutare ciò che spesso è una sfida, ossia guardare il mondo con i loro occhi.
Pensare cosa serva a loro più che a noi.
A partire dal monento del parto dove ogni visita è per il neonato confusione di odori e visioni alla vista dei parenti.
Dove ogni uscita serale nei primi mesi di vita è stordimento per colui e colei che necessita solamente di una cosa sola, dell' amore di mamma e di papà.
E da parte nostra non c'è altra risposta da dare che Ascolto profondo e parole amorevoli.
Poi ci sono le fasi della crescita con le parole e le comunicazioni che fanno parte del cammino.
Ecco un libro che aiuta i genitori nel loro difficile mestiere.
In Genitori Efficaci ci si chiede quali siano i genitori efficaci.

E si comprende che sono quelli che antepongono il valore della persona a qualunque altro e s’impegnano nel promuovere lo sviluppo del potenziale creativo dei figli;
quelli che incoraggiano l’espressione sincera e immediata dei pensieri e dei sentimenti,
quelli per cui l’ascolto empatico è più importante della preoccupazione di insegnare cosa è giusto o sbagliato,
quelli che offrono più l’opportunità di apprendere dall’esperienza che un sapere già preconfezionato,
quelli per cui l’essere è più importante dell’apparire e dell’avere,
quelli per cui la bontà e l’onestà sono più apprezzate del successo e del potere.
Insomma un libro che non è certo la panacea per tutti i mali ma sicuramente un interessante aiuto per verificare quale sia il nostro linguaggio nei confronti dei nostri figli, e soprattutto per verificare che esito ne abbia.
Non solo in loro ma anche in noi stessi.
Cernusco. Il punto sulle Consulte
Sta per terminare l'esperienza amministrativa iniziata nel 2007 e uno dei punti qualificanti dell'Amministrazione Comincini riguardante la partecipazione mediante l'attivazione delle Consulte si è realizzato.
Penso che sia utile e necessario, prima della fine del mandato, fare un passaggio nella commissione consigliare di riferimento con i rispettivi direttivi delle tre Consulte attivate, Sport, Sociale e Cultura per verificare insieme il cammino da esse compiuto.
Avere un riscontro sulle aree di soddisfazione ma anche su quelle di miglioramento da parte di coloro che hanno attivamente lavorato nelle Consulte è quanto mai importante, anche per, se necessario, effettuare eventuali modifiche ai regolamenti affinché le stesse possano compiere ancor meglio la propria mission.
Lo ritengo un passaggio importante in quanto la Consulta è stata per tutta la città una nuova e importante esperienza.
Claudio Gargantini
consigliere comunale
Penso che sia utile e necessario, prima della fine del mandato, fare un passaggio nella commissione consigliare di riferimento con i rispettivi direttivi delle tre Consulte attivate, Sport, Sociale e Cultura per verificare insieme il cammino da esse compiuto.
Avere un riscontro sulle aree di soddisfazione ma anche su quelle di miglioramento da parte di coloro che hanno attivamente lavorato nelle Consulte è quanto mai importante, anche per, se necessario, effettuare eventuali modifiche ai regolamenti affinché le stesse possano compiere ancor meglio la propria mission.
Lo ritengo un passaggio importante in quanto la Consulta è stata per tutta la città una nuova e importante esperienza.
Claudio Gargantini
consigliere comunale
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mail claudiogargantini@alice.it
cell. 335.6920669
fax 06.418.69.267
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