giovedì 25 giugno 2009

Quando la chiesa tace

Pechè la Chiesa, o meglio la gerarchia ecclesiastica tace in riferimento allo "scandalo" che ha colpito, o meglio di cui solo ora se ne viene a sapere, Berlusconi?
Cito una lettera aperta, schietta e sincera di don Paolo Farinella al Cardinal Bagnasco e l'acuta analisi apparsa oggi su Repubblica del teologo Vito Mancuso.

Rimane sempre valida la riflessione di un passo di un Padre della
Chiesa, l'integerrimo sant'Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in
guardia dalle lusinghe e dai regali dell'imperatore Costanzo, il Berlusconi
cesarista di turno: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci
perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso,
un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre;
non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci
la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la
schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma
prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide
l'anima con il denaro"
/(Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo
5)./


In un certo modo Belusconi sta "perseguitando" la chiesa nella sua anima, permettendo di distinguere la vanità dalla verità.
Quando anche il corpo seguirà l'anima finalmente la voce dei vescovi riprenderà a profetizzare. Per ora rimane muta.

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