Quali politiche giovanili al tempo del Covid 19?
*interrogazione presentata al consiglio comunale.
In questi tempi di privazioni e
restrizioni dovute alle limitazioni imposte dal Governo e dalle Regioni i
ragazzi come gli adolescenti sono i nuovi senza voce che si trovano a
subire norme che li
stanno privando della scuola in presenza come anche, fino a qualche giorno fa,
delle attività sportive.
Lo stesso CAG, come anche gli
oratori, hanno bloccato ogni tipo di attività.
Diventa purtroppo un obbligo in questi tempi rifugiarsi
nella propria camera come nel web, nei social o nei giochi on line.
Fuga dalla vita reale che
speriamo non costi, vista l’età della crescita e delle scelte, nuove patologie dovute a una vita che per un ragazzo e una ragazza se fatta in maniera esclusiva non sono sane.
Sappiamo quanto sia importante
l’attività fisica e sportiva soprattutto nell’ eta' dello sviluppo e come sia
innaturale per dei ragazzi e delle ragazze stare in casa pressoché tutto il
giorno per settimane intere.
Le iniziative on line se pur apprezzabili come l'orientamento universitario organizzato dalla Consulta dei giovani, possono essere utili ma non possono sostituire in alcun modo l'incontro pur nel rispetto delle regole di giovani e giovanissimi.
Abbiamo apprezzato la riapertura
da parte dell’Amministrazione, già da lunedi 30 ottobre dei centri sportivi comunali
che hanno permesso alle società sportive di riprendere, pur se in forma
individuale, gli allenamenti. Ad oggi spiace rilevare che resta assente una
grande società sportiva del nostro territorio come l’ Aso che pur avendo uno spazio sportivo
privilegiato non ha
ancora saputo rispettare il patto verso i propri atleti richiamandoli in campo.
Proprio per questo a partire dal
Sindaco, che ha anche la delega alle Politiche giovanili, ci chiediamo
quali siano stati i messaggi e gli inviti rivoti ai ragazzi e agli adolescenti, nonché alle associazioni giovanili o sportive del territorio, ad essere presenti, nel rispetto delle norme, nella vita reale della nostra
città.
In un momento in cui sono
aumentati i tempi e le modalità di fruizione del web da parte degli adolescenti
e delle adolescenti, ma non sono aumentate la consapevolezza e la protezione
dai rischi, tanto che la polizia postale registra un incremento del 70% di
adescamento online o attività di ciber bullismo ci chiediamo se le politiche
giovanili cernuschesi da sempre considerate all'avanguardia abbiano perso il
loro carattere sperimentale, di innovazione e di vicinanza alle difficoltà dei
ragazzi e delle ragazze.
In particolar modo chiediamo da quanto è chiuso il CAG , quando riaprirà oltre a quante e quali iniziative da inizio anno lo
stesso ha messo in campo in termini di politiche giovanili?
Grazie per l’attenzione e per la
risposta scritta e orale
Claudio Gargantini
Consigliere comunale- Cernusco
Civica.