Non abbiamo paura di morire noi
che ogni giorno rischiamo la vita sul lavoro
( 17.000 dal 2009 ) , in auto
( 3.300 circa all’anno) , per il tabacco
( 83.000 circa all’anno), respirando l’aria
peggiore d’Europa ( italia 45.000 all’anno) o per quel male di merda che è il tumore
che chi becca becca ( 178.000 annui).
Infatti andiamo a lavorare ( e ci
mancherebbe) , giriamo in automobile, fumiamo nonostante i pacchetti ci
ricordino come il fumo sia causa di
morte, e camminiamo beatamente nell’Hinterland
milanese dove si respira l’aria peggiore di Europa.
E allora cosa ci spaventa tanto
del Corona Virus, visto che ogni giorno affrontiamo la morte più o meno
consapevolmente?
Questa è la domanda che possiamo porci affrontando le nostre attuali, più o meno recluse, giornate quotidiane.
Ripensiamo in questi giorni al rapporto con
i “pericoli” della nostra vita quotidiana per approfondire la consapevolezza con cui
affrontiamo la vita e la morte insieme al tempo dell' esperienza umana che
intercorre tra l'una e l’altra.
Insieme ad una corretta riflessione su “Sorella Morte” come la chiamava San Francesco possiamo meglio gestire consapevolmente la responsabilità della vita e comprendere le regole più o meno restringenti che la proclamata emergenza richiedono.
#gargapensiero.