Di seguito il mio articolo per l'informatore comunale in uscita a dicembre.
La legislatura volge al suo termine e alle prossime elezioni comunali sarà l’occasione per scegliere un Sindaco e un gruppo di amministratori capaci di scelte coraggiose e innovative che sappiano partire dove Comincini e Marchetti hanno frenato.
Per prima cosa basta manuale Cencelli per la suddivisione delle poltrone ma presentazione della squadra all’inizio della campagna elettorale.
Alcuni spunti.
Centro storico – L’occasione per allargare l’isola pedonale all’ intero Martesana includendo la metropolitana e la villa Alari è ancora possibile e migliorerebbe l’isola di benessere all’interno del cuore della città.
Edilizia- Privilegiamo l’urbanizzazione sulle zone industriali dismesse come Garzanti e Svar per costruire case e servizi per la città
Scuole – Potenziamo la zona scolastico-sportiva di via Masaccio inserendo anche l’ Ipsia per garantire un presidio scolastico d’eccellenza che meriti una stazione delle metropolitana in zona Melghera.
Sport – La ristrutturazione del centro di via Boccaccio deve andar nella direzione della sostenibilità economica ed essere un luogo aggregativo per il quartiere e l’intera città.
Comunicazione e trasparenza – Introduzione della webcam nei consigli comunali e nelle commissioni consigliari oltre all’istituzione della giunta aperta.
Partecipazione – Creazione della Consulta giovani e della Consulta dell’ Infanzia.
Sono alcuni punti che possono rendere migliore la nostra città e che speriamo di trovare nel programma elettorale di qualche candidato Sindaco.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente
p.s. il pezzo pur se breve per i limiti imposti dal regolamento è l'inizio dei miei semplici contributi di idee e di proposte per chiunque vorrà confrontarsi sugli stessi oltre che per qualsiasi forza politica o candidato sindaco che volesse pescarci spunti interessanti per i propri programmi elettorali.
A questo proposito sono interessanti i gruppi già nati su facebook che guardano alle elezioni amminstrative del 2012 come Amministrative a Cernusco e Elezioni comunali a Cernusco.
Ho pensato cosi di lanciarne uno anche io, LABORATORIO CERNUSCO, con l'intento di raccogliere all'insegna della pura anarchia, idee e proposte che possano trovare casa in qualche programma elettorale o che possano essere presi come spunti su cui confrontarsi e discutere per trovare la soluzione più efficace per una Cernusco a misura di cittadino.
mercoledì 28 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
Auguri di questi tempi
In questo momento di manovre e di sacrifici, il tempo delle feste sia il momento per donare ai nostri cari quelle carezze che nessuno ci potrà mai rubare.
Auguri
Claudio
Auguri
Claudio
domenica 27 novembre 2011
Aids, prevenzione e cura.
Di Aids non se ne parla ed è quasi impossibile trovare notizie nei media nazionali.
In Lombardia ci sono 15mila persone che hanno contratto il virus dell'Hiv e che non sanno di averlo. Novemila i casi a Milano. Spesso si tratta di giovani che nemmeno hanno compiuto i trent'anni. In regione i sieropositivi conclamati, seguiti da ospedali e strutture, sono circa 40mila, ma poi ci sono i casi «sommersi».
In Italia sono fra 143.000 e 165.000 le persone che vivono con il virus Hiv responsabile dell'Aids.
Di Aids se ne parla solo quando partono nuove campagne di prevenzione come questa dell'AVSI
Mi chiedo però se ci possa mai essere una vera prevenzione senza una correta educazione sessuale che aiuti a vivere consapevolmente l'atto sessuale, anche attraverso l'uso del preservativo.
Ecco perchè campagne come quella dell'AVSI sono utili ma restano menomate in quanto, rifacendosi alla dottrina sociale della chiesa cattolica, mantengono una posizione limitata nel campo della prevenzione e cura dell'Aids perchè non permettono di informare sul corretto uso del preservativo come invece fanno altre associazioni sempre impegnate nella lotta al'Aids.
La speranza è che anche la Chiesa Cattolica sappia prima o poi vivere senza tabù il sesso e la sessualità che non è finalizzata obbligatoriamente alla procreazione, ma che rimane, con l'amicizia e il sentimento, uno dei 3 metalli preziosi su cui si fonda una relazione di coppia.
Noi però viviamo oggi e, non potendo aspettare che su questo aspetto la chiesa cresca e ponga le sue scuse, la raccontiamo tutta fino in fondo.
In Lombardia ci sono 15mila persone che hanno contratto il virus dell'Hiv e che non sanno di averlo. Novemila i casi a Milano. Spesso si tratta di giovani che nemmeno hanno compiuto i trent'anni. In regione i sieropositivi conclamati, seguiti da ospedali e strutture, sono circa 40mila, ma poi ci sono i casi «sommersi».
In Italia sono fra 143.000 e 165.000 le persone che vivono con il virus Hiv responsabile dell'Aids.
Di Aids se ne parla solo quando partono nuove campagne di prevenzione come questa dell'AVSI
Mi chiedo però se ci possa mai essere una vera prevenzione senza una correta educazione sessuale che aiuti a vivere consapevolmente l'atto sessuale, anche attraverso l'uso del preservativo.
Ecco perchè campagne come quella dell'AVSI sono utili ma restano menomate in quanto, rifacendosi alla dottrina sociale della chiesa cattolica, mantengono una posizione limitata nel campo della prevenzione e cura dell'Aids perchè non permettono di informare sul corretto uso del preservativo come invece fanno altre associazioni sempre impegnate nella lotta al'Aids.
La speranza è che anche la Chiesa Cattolica sappia prima o poi vivere senza tabù il sesso e la sessualità che non è finalizzata obbligatoriamente alla procreazione, ma che rimane, con l'amicizia e il sentimento, uno dei 3 metalli preziosi su cui si fonda una relazione di coppia.
Noi però viviamo oggi e, non potendo aspettare che su questo aspetto la chiesa cresca e ponga le sue scuse, la raccontiamo tutta fino in fondo.
martedì 15 novembre 2011
Radiomamma e i parchi giochi
Radiomamma si muove e stila il decalogo del parco gioco ideale.
Da papà sottoscrivo!
Da cittadino e da politico dico che nelle città sempre più trafficate e cementificate i parchi sono quegli angoli di paradiso che devono essere garantiti per permettere ai nostri figli e nipoti di toccare con mano quella natura e quegli spazi di gioco protetto in cui siamo potuti crescere noi e i nostri genitori.
Qui i contributi.
Da papà sottoscrivo!
Da cittadino e da politico dico che nelle città sempre più trafficate e cementificate i parchi sono quegli angoli di paradiso che devono essere garantiti per permettere ai nostri figli e nipoti di toccare con mano quella natura e quegli spazi di gioco protetto in cui siamo potuti crescere noi e i nostri genitori.
Qui i contributi.
martedì 8 novembre 2011
Biblioteca comunale tra eccellenze e qualche carenza
In un contesto di crisi politica e sociale come la nostra è la cultura che ci salva dalla mediocrità e dall’appiattimento delle coscienze.
Uno dei punti forti della nostra città è, con i suoi pregi e i suoi difetti, la Biblioteca comunale.
Il recente sondaggio Bibliotest ci ha dato un feedback positivo in riferimento all’efficienza del servizio cittadino.
Sicuramente un plauso va ai dipendenti, Direttore in testa, che in questi tempi di continui tagli sanno offrire un buon servizio addolcito da estrema cortesia nei confronti dell’utenza.
Ciò non deve farci però abbandonare la strada delle segnalazioni per migliorare il servizio.
Certo si sono perse le sfide per adibire la biblioteca in un luogo più idoneo, quale poteva essere la Vecchia Filanda che avrebbe permesso di inserire il servizio in uno spazio più affascinante, oltre a poter includere uno spazio culturale-musicale e un vero spazio ristoro che oggi manca in biblioteca.
Rimane sempre il dubbio se uno spazio culturale non debba essere aperto anche la sera e la domenica mattina, soprattutto nei mesi invernali.
Ma ecco altre piccole segnalazioni che riguardano la biblioteca, e in particolare i suoi utenti più piccoli.
La sala ragazzi risulta accogliente, sempre animata per la presenza di bambini di tutte le età, dai più piccoli ai più grandi che studiano ed usano il computer, tuttavia i locali necessitano in modo evidente di interventi urgenti: le pareti andrebbero ritinteggiate, le tende appaiono sporche, come anche i cuscini-tappeti con i quali giocano i bambini.
Inoltre nei bagni noto l’assenza di fasciatoi, ormai presenti anche nei servizi dei supermercati.
Anche se l’amministrazione comunale sta migliorando la sensibilità verso le esigenze della prima infanzia, in attesa che le iniziative in corso vengano portate a compimento (vecchia Filanda e ludoteca), mi chiedo perché non rivalutare l’offerta attualmente disponibile, per esempio con il servizio Nati per leggere.
Segnalo infine l’importanza di estendere anche al sabato mattina l’apertura della mediateca ad oggi chiusa.
Grazie per l’attenzione.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente
Uno dei punti forti della nostra città è, con i suoi pregi e i suoi difetti, la Biblioteca comunale.
Il recente sondaggio Bibliotest ci ha dato un feedback positivo in riferimento all’efficienza del servizio cittadino.
Sicuramente un plauso va ai dipendenti, Direttore in testa, che in questi tempi di continui tagli sanno offrire un buon servizio addolcito da estrema cortesia nei confronti dell’utenza.
Ciò non deve farci però abbandonare la strada delle segnalazioni per migliorare il servizio.
Certo si sono perse le sfide per adibire la biblioteca in un luogo più idoneo, quale poteva essere la Vecchia Filanda che avrebbe permesso di inserire il servizio in uno spazio più affascinante, oltre a poter includere uno spazio culturale-musicale e un vero spazio ristoro che oggi manca in biblioteca.
Rimane sempre il dubbio se uno spazio culturale non debba essere aperto anche la sera e la domenica mattina, soprattutto nei mesi invernali.
Ma ecco altre piccole segnalazioni che riguardano la biblioteca, e in particolare i suoi utenti più piccoli.
La sala ragazzi risulta accogliente, sempre animata per la presenza di bambini di tutte le età, dai più piccoli ai più grandi che studiano ed usano il computer, tuttavia i locali necessitano in modo evidente di interventi urgenti: le pareti andrebbero ritinteggiate, le tende appaiono sporche, come anche i cuscini-tappeti con i quali giocano i bambini.
Inoltre nei bagni noto l’assenza di fasciatoi, ormai presenti anche nei servizi dei supermercati.
Anche se l’amministrazione comunale sta migliorando la sensibilità verso le esigenze della prima infanzia, in attesa che le iniziative in corso vengano portate a compimento (vecchia Filanda e ludoteca), mi chiedo perché non rivalutare l’offerta attualmente disponibile, per esempio con il servizio Nati per leggere.
Segnalo infine l’importanza di estendere anche al sabato mattina l’apertura della mediateca ad oggi chiusa.
Grazie per l’attenzione.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente
domenica 6 novembre 2011
Bambini Rom. Finalmente la scuola ora una casa.
Della situazione di 4 nuclei famigliari con bambini in età scolare ne avevamo parlato qui
Grazie alla determinazione di Giuseppe Colombo e al rispetto della legge da part dei dirigenti scolastici i bambini di entia Rom hanno trovato posto nelle scuole di Cernusco e Pioltello.
Ora, nel'attesa che sempre l'Associazione Pampuri trovi le case, occorre dare una sitemazione fino alla prossima primavera alle 4 roulotte delle famiglie.
Penso che la città di Cernusco sia attrezzata per permettere la sistemazioni delle roulotte, nell'area feste di Villa Fiorita, destinata anche secondo il PGT a servizi e parcheggi, cosi da dare una risposta intelligente alla "pancia" della gente che troppo spesso fatica a dare risposte costruttive a una emergenza umanitaria come quella in oggetto, confondendo una corretta preoccupazione con un incontrollata paura.
Un occasione per tutti, maggioranza e opposizione insieme al Sindaco, a fare scelte coraggiose pur di fronte alle elezioni amministrative imminenti cosi che Cernusco possa dimostrarsi veramente all'avanguardia anche nella cooperazione internazionale.
Grazie alla determinazione di Giuseppe Colombo e al rispetto della legge da part dei dirigenti scolastici i bambini di entia Rom hanno trovato posto nelle scuole di Cernusco e Pioltello.
Ora, nel'attesa che sempre l'Associazione Pampuri trovi le case, occorre dare una sitemazione fino alla prossima primavera alle 4 roulotte delle famiglie.
Penso che la città di Cernusco sia attrezzata per permettere la sistemazioni delle roulotte, nell'area feste di Villa Fiorita, destinata anche secondo il PGT a servizi e parcheggi, cosi da dare una risposta intelligente alla "pancia" della gente che troppo spesso fatica a dare risposte costruttive a una emergenza umanitaria come quella in oggetto, confondendo una corretta preoccupazione con un incontrollata paura.
Un occasione per tutti, maggioranza e opposizione insieme al Sindaco, a fare scelte coraggiose pur di fronte alle elezioni amministrative imminenti cosi che Cernusco possa dimostrarsi veramente all'avanguardia anche nella cooperazione internazionale.
martedì 1 novembre 2011
Sullo sport un’ Amministrazione a corrente alternata e una Consulta tutta da rilanciare.
L'articolo mi era stato richiesto dalla Gazzetta della Martesana nello spazio dedicato settimanalmente alle pagelle verso l'amministrazione Comincini sui vatri temi del programma elettorale.
Per problemi di battute ero stato molto sintetico. In questo mio post sarò maggiormente dettagliato.
I punti di cui voglio parlare sono piscina comunale, nuove tribune, facoltà di scienze motorie, consulta dello sport, assessore allo sport e centro sportivo di via boccaccio.
Sabato è stata inaugurata la nuova piscina comunale Enjoy Center grazie alla disponibilità dell’Amministrazione e all’impegno dei privati che hanno dimostrato di superare parecchie avversità.
Lo stesso Matteo Gerli durante la presentazione alla stampa il giorno dell'inaugurazione ha spiegato quali e quanti ostacoli l' Enjoy ha dovuto superare per manternere fede al crono programma, tra cui il fallimento dell'impresa edile rilevata dalla società Enjoy per permettere la fine lavori nei tempi stabiliti.
Complimenti e bravi davvero per il coraggio e la determinazione avuta oltre che alla sagacia con cui hanno affrontato questa sfida.
Rimane vero che senza l'impegno e la determinazione dell'Enjoy, l’Amministrazione comunale non avrebbe mai potuto tagliare il nastro di questa struttura.
Ciò che di buono ha l'Enjoy Center è sotto gli occhi di tutti.
Peccato non aver inserito un vero locale di ristorazione che sarebbe servito oltre che alla piscina all'intero centro sportivo.
Ciò che hanno saputo fare i privati nella realizzazione della piscina, ossia impegno e determinazione, è mancata all’Amministrazione nella capacità di creare le condizioni migliori per mantenere a Cernusco la Facoltà di Scienze Motorie.
Di questa occasione mancata ne ho già parlato qui.
La rabbia verso Comincini & co. per l'incapacità dimostrata è passata.
Ora rimane solo l'amarezza per la sconfitta, anche se la speranza che la Facoltà ritorni non è sparita.
Ciò che più mi ha colpito è stata la totale sordità dei nostri amministratori verso i "consigli" che il sottoscritto e autorevoli esponenti delle federazioni erano pronti a dare per contribuire alle offerte che avrebbero potuto soddisfare la Facoltà.
Invece la voglia di fare da soli ha tradito i nostri amministratori e i risultati si sono visti. Peccato!
La nuova tribuna di via Buonarroti è stata sì ristrutturata ma esattamente in senso opposto a quella della piscina comunale.
Mentre la piscina è stata fatta collaborando con i privati ed elaborando un progetto moderno, economicamente sostenibile con spazi aggregativi, la tribuna ne è l’esatto contrario.
Nata vecchia senza partnership, manca di spazi aggregativi e sarà un fondo a perdere che toglierà preziose risorse per lo sviluppo dello sport.
Inoltre ci si chiede come sia possibile che non sia stata terminata in tempo per l'inizio del campionato in corso.
Nel 2007 il Cernusco calcio aveva presentato un progetto che prevedeva un ristorante pizzeria di circa 500 mq, negozi commerciali sportivi, sedi per le società sportive, magazzini, palestra e altro.
Era l'occasione per ristrutturare la vecchia tribuna inserendo nel cemento armato degli spalti quei "contenuti" che avrebbero permesso un afflusso continuo nel centro oltre il momento di gioco e dato una sostenibilità economica al gestore insieme a un luogo di aggregazione per la città
Se un progetto moderno c’era forse all'amministrazione era l’interlocutore che non piaceva.
Rimane comunque pazzesco pensare che su tre ristrutturazioni fatte da questa amministrazione, bocciofila, piscina e tribuna in nessuna sia stato inserito uno spazio aggregativo e ristorativo importante di cui il centro ne ha sicuramente bisogno.
Sempre riguardo al centro sportivo di via Buonarroti rimane comunque il dubbio sull'eccessivo contributo che il comune concede all'Enjoy quale gestore del centro sportivo.
190.000 euro l'anno concessi anno per anno da tre anni a questa parte.
Un bando, come ben fatto anche per le scuole, avrebbe sicuramente abbassato il costo della gestione liberando risorse utili per il sostegno delle società sportive.
Qui Zacchetti dovrà spiegare il motivo di tale incarico dato all'Enjoy, reso ancor più imbarazzante dal parere positivo della Consulta di cui è Presidente un titolare dell'Enjoy.
Per quanto riguarda la creazione della Consulta dello Sport non possiamo che parlare bene per quanto riguarda la responsabilità dell’Amministrazione nel crearla.
Io stesso ho avuto l' incarico dal Sindaco nel novembre 2007 che mi ha permesso di stimolare parecchi interlocutori e il mondo sportivo intero nel creare quel Regolamento che sta alla base dell'attività della Consulta.
Spiace constatare che il giudizio diventi negativo per come in questi anni la Consulta sia stata gestita.
La Consulta ha prodotto solo un supporto per le manifestazioni di piazza ma non ha saputo produrre nulla in fatto di proposte di progetti sportivi, regole per la gestione dei centri sportivi e la distribuzione dei contributi alle società, regole di iscrizione all'albo delle associazioni e quanto di competenza della stessa come da Regolamento.
Io stesso, dimessomi nel 2009 quale membro di maggioranza, ero pronto a rimettermi a disposizione ma ho preso atto che il Presidente e il Direttivo attuale vorranno dimostrare in questo quarto anno di mandato di dare energia e proposte in tutti gli ambiti in cui sono mancati in questi anni.
Lo sport cenuschese ne ha proprio bisogno.
Per finire, per quanto riguarda la conduzione dello sport in chiave amministrativa il cambio in corso di legislatura dell’ Assessore dello sport la dice lunga sulle reali considerazioni che inizialmente Comincini aveva dello sport.
Con Zacchetti l’aria è cambiata ma occorre riempire ancor di più lo slogan di uno sport vero leale per tutti, partendo dalle fondamenta.
Attività motoria di base nelle scuole per aiutare i bambini e le bambine a avvicinarsi alla disciplina sportiva più confacente alle loro caratteristiche.
Metodi efficaci per il riconoscimento delle società sportive e relativa elargizione dei contributi e concessione degli spazi.
Impianti sportivi euro-sostenibili per consentire di liberare risorse per progetti e per il sostegno delle società sportive, attraverso l’inserimento di spazi commerciali e aggregativi per un pieno utilizzo delle strutture.
Pacchetti di sponsorizzazioni sportive che possano raccogliere introiti importanti da ridistribuire sullo sport.
Sono solo alcune delle questioni che ritengo debbano essere affrontate e definite.
La mia disponibilità a collaborare è pubblicamente nota all'Assessore.
Come consigliere non ha che da coinvolgermi visto che lo sport, come la città, è di tutti e occorre fare rete oltre ai ruoli di competenza per dare risposte più efficaci alle continue sfide che la città offre.
La ristrutturazione del centro sportivo di Via Boccaccio sarà il prossimo banco di prova.
Lo spazio per trasformarlo in un centro aggregativo oltre che sportivo ci sono.
Anche qui sarebbe bello che la Consulta fosse chiamata non solo a dare un parere postumo ma a giocare d'anticipo dando idee e proposte per riempire un centro sportivo tutto da valorizzare.
Dimenticavo il voto, che chiude gli articoli sulla valutazione dei punti in programma.
Ho dato 6
Nelle corde del mondo sportivo c’è posto per un voto maggiore.
Basta solo guardare oltre il proprio giardino.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
Per problemi di battute ero stato molto sintetico. In questo mio post sarò maggiormente dettagliato.
I punti di cui voglio parlare sono piscina comunale, nuove tribune, facoltà di scienze motorie, consulta dello sport, assessore allo sport e centro sportivo di via boccaccio.
Sabato è stata inaugurata la nuova piscina comunale Enjoy Center grazie alla disponibilità dell’Amministrazione e all’impegno dei privati che hanno dimostrato di superare parecchie avversità.
Lo stesso Matteo Gerli durante la presentazione alla stampa il giorno dell'inaugurazione ha spiegato quali e quanti ostacoli l' Enjoy ha dovuto superare per manternere fede al crono programma, tra cui il fallimento dell'impresa edile rilevata dalla società Enjoy per permettere la fine lavori nei tempi stabiliti.
Complimenti e bravi davvero per il coraggio e la determinazione avuta oltre che alla sagacia con cui hanno affrontato questa sfida.
Rimane vero che senza l'impegno e la determinazione dell'Enjoy, l’Amministrazione comunale non avrebbe mai potuto tagliare il nastro di questa struttura.
Ciò che di buono ha l'Enjoy Center è sotto gli occhi di tutti.
Peccato non aver inserito un vero locale di ristorazione che sarebbe servito oltre che alla piscina all'intero centro sportivo.
Ciò che hanno saputo fare i privati nella realizzazione della piscina, ossia impegno e determinazione, è mancata all’Amministrazione nella capacità di creare le condizioni migliori per mantenere a Cernusco la Facoltà di Scienze Motorie.
Di questa occasione mancata ne ho già parlato qui.
La rabbia verso Comincini & co. per l'incapacità dimostrata è passata.
Ora rimane solo l'amarezza per la sconfitta, anche se la speranza che la Facoltà ritorni non è sparita.
Ciò che più mi ha colpito è stata la totale sordità dei nostri amministratori verso i "consigli" che il sottoscritto e autorevoli esponenti delle federazioni erano pronti a dare per contribuire alle offerte che avrebbero potuto soddisfare la Facoltà.
Invece la voglia di fare da soli ha tradito i nostri amministratori e i risultati si sono visti. Peccato!
La nuova tribuna di via Buonarroti è stata sì ristrutturata ma esattamente in senso opposto a quella della piscina comunale.
Mentre la piscina è stata fatta collaborando con i privati ed elaborando un progetto moderno, economicamente sostenibile con spazi aggregativi, la tribuna ne è l’esatto contrario.
Nata vecchia senza partnership, manca di spazi aggregativi e sarà un fondo a perdere che toglierà preziose risorse per lo sviluppo dello sport.
Inoltre ci si chiede come sia possibile che non sia stata terminata in tempo per l'inizio del campionato in corso.
Nel 2007 il Cernusco calcio aveva presentato un progetto che prevedeva un ristorante pizzeria di circa 500 mq, negozi commerciali sportivi, sedi per le società sportive, magazzini, palestra e altro.
Era l'occasione per ristrutturare la vecchia tribuna inserendo nel cemento armato degli spalti quei "contenuti" che avrebbero permesso un afflusso continuo nel centro oltre il momento di gioco e dato una sostenibilità economica al gestore insieme a un luogo di aggregazione per la città
Se un progetto moderno c’era forse all'amministrazione era l’interlocutore che non piaceva.
Rimane comunque pazzesco pensare che su tre ristrutturazioni fatte da questa amministrazione, bocciofila, piscina e tribuna in nessuna sia stato inserito uno spazio aggregativo e ristorativo importante di cui il centro ne ha sicuramente bisogno.
Sempre riguardo al centro sportivo di via Buonarroti rimane comunque il dubbio sull'eccessivo contributo che il comune concede all'Enjoy quale gestore del centro sportivo.
190.000 euro l'anno concessi anno per anno da tre anni a questa parte.
Un bando, come ben fatto anche per le scuole, avrebbe sicuramente abbassato il costo della gestione liberando risorse utili per il sostegno delle società sportive.
Qui Zacchetti dovrà spiegare il motivo di tale incarico dato all'Enjoy, reso ancor più imbarazzante dal parere positivo della Consulta di cui è Presidente un titolare dell'Enjoy.
Per quanto riguarda la creazione della Consulta dello Sport non possiamo che parlare bene per quanto riguarda la responsabilità dell’Amministrazione nel crearla.
Io stesso ho avuto l' incarico dal Sindaco nel novembre 2007 che mi ha permesso di stimolare parecchi interlocutori e il mondo sportivo intero nel creare quel Regolamento che sta alla base dell'attività della Consulta.
Spiace constatare che il giudizio diventi negativo per come in questi anni la Consulta sia stata gestita.
La Consulta ha prodotto solo un supporto per le manifestazioni di piazza ma non ha saputo produrre nulla in fatto di proposte di progetti sportivi, regole per la gestione dei centri sportivi e la distribuzione dei contributi alle società, regole di iscrizione all'albo delle associazioni e quanto di competenza della stessa come da Regolamento.
Io stesso, dimessomi nel 2009 quale membro di maggioranza, ero pronto a rimettermi a disposizione ma ho preso atto che il Presidente e il Direttivo attuale vorranno dimostrare in questo quarto anno di mandato di dare energia e proposte in tutti gli ambiti in cui sono mancati in questi anni.
Lo sport cenuschese ne ha proprio bisogno.
Per finire, per quanto riguarda la conduzione dello sport in chiave amministrativa il cambio in corso di legislatura dell’ Assessore dello sport la dice lunga sulle reali considerazioni che inizialmente Comincini aveva dello sport.
Con Zacchetti l’aria è cambiata ma occorre riempire ancor di più lo slogan di uno sport vero leale per tutti, partendo dalle fondamenta.
Attività motoria di base nelle scuole per aiutare i bambini e le bambine a avvicinarsi alla disciplina sportiva più confacente alle loro caratteristiche.
Metodi efficaci per il riconoscimento delle società sportive e relativa elargizione dei contributi e concessione degli spazi.
Impianti sportivi euro-sostenibili per consentire di liberare risorse per progetti e per il sostegno delle società sportive, attraverso l’inserimento di spazi commerciali e aggregativi per un pieno utilizzo delle strutture.
Pacchetti di sponsorizzazioni sportive che possano raccogliere introiti importanti da ridistribuire sullo sport.
Sono solo alcune delle questioni che ritengo debbano essere affrontate e definite.
La mia disponibilità a collaborare è pubblicamente nota all'Assessore.
Come consigliere non ha che da coinvolgermi visto che lo sport, come la città, è di tutti e occorre fare rete oltre ai ruoli di competenza per dare risposte più efficaci alle continue sfide che la città offre.
La ristrutturazione del centro sportivo di Via Boccaccio sarà il prossimo banco di prova.
Lo spazio per trasformarlo in un centro aggregativo oltre che sportivo ci sono.
Anche qui sarebbe bello che la Consulta fosse chiamata non solo a dare un parere postumo ma a giocare d'anticipo dando idee e proposte per riempire un centro sportivo tutto da valorizzare.
Dimenticavo il voto, che chiude gli articoli sulla valutazione dei punti in programma.
Ho dato 6
Nelle corde del mondo sportivo c’è posto per un voto maggiore.
Basta solo guardare oltre il proprio giardino.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
lunedì 24 ottobre 2011
Mozione sul Testamento biologico. Un segno di attenzione verso le persone nel fine vita anche in Municipio
Torna domani in consiglio comunale la mozione da me presentata sul testamento biologico.
Dopo vari rinvii è venuto il tempo anche per il nostro comune di dare un segnale alle persone nell'eventualità in cui dovessero trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.
Se mai una malalegge dovese anche passare in parlamento , grazie alla neonata lega dei comuni per la difesa delle Dat, si potrà far sentire forte la nostra voce affinché le persone possano scegliere se rimanere alimentate o finire la propria vita in modo degno e consapevole come sancito anche dalla nostra Costituzione all'articolo 32
Ecco il testo integrale della mozione.
Egr. Presidente del Consiglio
Premesso che:
. l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre a qualcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;
. l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
. l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;
- la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina, Oviedo 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 del 28 marzo 2001, stabilisce all’articolo 9 che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell‘intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione “;
- il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che dopo aver precisato all’articolo 16 che “il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato...”, all’articolo 35 afferma che “il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. (...) In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona”;
- lo stesso Codice di Deontologia Medica, che all’articolo 38, afferma che “il medico deve attenersi (...) alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi (...). Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”.
. nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare;
. ogni individuo ha il diritto di rifiutare e non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, essendo questo diritto fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato e sfocia nel suo consenso informato ad una determinata prestazione sanitaria;
. la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale conformemente all’art. 32, comma 2, della Costituzione;
. la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;
. i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;
considerato che:
. non esiste nell’ordinamento italiano un vuoto normativo relativo al diritto della persona di indicare i trattamenti sanitari ai quali voglia essere sottoposto e quelli che invece rifiuti, in quanto inerendo il rifiuto di cura ai diritti fondamentali della persona, come quello all’autodeterminazione, non c’è bisogno di riaffermarlo con una legge;
. il potere politico e quello legislativo non possono prevaricare la coscienza personale e operare in modo tale da sostituirsi alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;
considerato inoltre che:
. la legge stabilisce che la funzione di certezza circa la provenienza di dichiarazioni private può essere assicurata da pubblici ufficiali cui è affidato il potere di autenticare legalmente la sottoscrizione altrui previo accertamento dell’identità del dichiarante;
. tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici municipali;
- in qualsiasi momento il dichiarante può cambiare, variare o eliminare la propria dichiarazione.
Tutto ciò premesso,
I sottoscritti consiglieri chiedono che il Consiglio comunale dia mandato alla Giunta comunale e al Sindaco
- di istituire un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volontà con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e della fonte di provenienza.
- Il Registro costituisce una semplice raccolta di dichiarazioni dei soggetti residenti rese sotto forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, attestanti l’avvenuta redazione della dichiarazione di fine vita, il luogo o il/i soggetto/i presso cui è conservato il documento nonché il/i soggetti fiduciari, al solo fine di fornire, nei limiti delle competenze dell’Ente Locale, una forma di documentazione della data di presentazione e della fonte di provenienza, senza la materiale raccolta dei “testamenti”.
- di disciplinare ogni altro aspetto necessario per dare attuazione a quanto disposto con la presente mozione
- inviare una nota al Parlamento Italiano che chieda di rispettare l’articolo 32 della Costituzione e di quanto sopra premesso e il principio di autodeterminazione delle coscienza personale.
- dare comunicazione ai cittadini attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali e non dell’avvenuta istituzione del Registro.
- di aderire alla Lega degli enti locali per il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat)», per tutelare le «dat» espresse dai cittadini nei municipi e far sì che abbiano valore giuridico, anche nel caso fosse approvato l' attuale Ddl sul testamento biologico in discussione al Senato
Claudio Gargantini - Consigliere comunale indipendente
Dopo vari rinvii è venuto il tempo anche per il nostro comune di dare un segnale alle persone nell'eventualità in cui dovessero trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.
Se mai una malalegge dovese anche passare in parlamento , grazie alla neonata lega dei comuni per la difesa delle Dat, si potrà far sentire forte la nostra voce affinché le persone possano scegliere se rimanere alimentate o finire la propria vita in modo degno e consapevole come sancito anche dalla nostra Costituzione all'articolo 32
Ecco il testo integrale della mozione.
Egr. Presidente del Consiglio
Premesso che:
. l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre a qualcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;
. l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
. l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;
- la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina, Oviedo 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 del 28 marzo 2001, stabilisce all’articolo 9 che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell‘intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione “;
- il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che dopo aver precisato all’articolo 16 che “il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato...”, all’articolo 35 afferma che “il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. (...) In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona”;
- lo stesso Codice di Deontologia Medica, che all’articolo 38, afferma che “il medico deve attenersi (...) alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi (...). Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”.
. nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare;
. ogni individuo ha il diritto di rifiutare e non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, essendo questo diritto fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato e sfocia nel suo consenso informato ad una determinata prestazione sanitaria;
. la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale conformemente all’art. 32, comma 2, della Costituzione;
. la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;
. i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;
considerato che:
. non esiste nell’ordinamento italiano un vuoto normativo relativo al diritto della persona di indicare i trattamenti sanitari ai quali voglia essere sottoposto e quelli che invece rifiuti, in quanto inerendo il rifiuto di cura ai diritti fondamentali della persona, come quello all’autodeterminazione, non c’è bisogno di riaffermarlo con una legge;
. il potere politico e quello legislativo non possono prevaricare la coscienza personale e operare in modo tale da sostituirsi alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;
considerato inoltre che:
. la legge stabilisce che la funzione di certezza circa la provenienza di dichiarazioni private può essere assicurata da pubblici ufficiali cui è affidato il potere di autenticare legalmente la sottoscrizione altrui previo accertamento dell’identità del dichiarante;
. tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici municipali;
- in qualsiasi momento il dichiarante può cambiare, variare o eliminare la propria dichiarazione.
Tutto ciò premesso,
I sottoscritti consiglieri chiedono che il Consiglio comunale dia mandato alla Giunta comunale e al Sindaco
- di istituire un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volontà con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e della fonte di provenienza.
- Il Registro costituisce una semplice raccolta di dichiarazioni dei soggetti residenti rese sotto forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, attestanti l’avvenuta redazione della dichiarazione di fine vita, il luogo o il/i soggetto/i presso cui è conservato il documento nonché il/i soggetti fiduciari, al solo fine di fornire, nei limiti delle competenze dell’Ente Locale, una forma di documentazione della data di presentazione e della fonte di provenienza, senza la materiale raccolta dei “testamenti”.
- di disciplinare ogni altro aspetto necessario per dare attuazione a quanto disposto con la presente mozione
- inviare una nota al Parlamento Italiano che chieda di rispettare l’articolo 32 della Costituzione e di quanto sopra premesso e il principio di autodeterminazione delle coscienza personale.
- dare comunicazione ai cittadini attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali e non dell’avvenuta istituzione del Registro.
- di aderire alla Lega degli enti locali per il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat)», per tutelare le «dat» espresse dai cittadini nei municipi e far sì che abbiano valore giuridico, anche nel caso fosse approvato l' attuale Ddl sul testamento biologico in discussione al Senato
Claudio Gargantini - Consigliere comunale indipendente
domenica 16 ottobre 2011
Vengono cedute le farmacie comunali. Era ora!
Finalmente la Farmacer viene venduta.
Ne parla qui il partito di maggioranza al governo della città.
Noto con soddisfazione che l’Amministrazione comunale insieme a PD, Vivere Cernusco e Rifondazione Comunista, si siano avvicinati alle mie posizioni sulle farmacie comunali.
Già nel primo vertice di maggioranza a Triuggio nel settembre 2009 fui l’unico a dire che la Farma.Cer andava ceduta.
Posizione ribadita più volte in consiglio comunale e in commissione.
Ceduta perché non è compito dell’amministrazione comunale fare concorrenza in un settore dove i privati garantiscono bene il servizio.
Ceduta perché non deve essere luogo di occupazione di poltrone.
Ceduta perché unico caso nella storia delle farmacie, la nostra non portava nessun utile.
Ceduta perché dalla vendita si sarebbero ricavati parecchi milioni di euro da utilizzare in mille utili modi.
Condivido la preoccupazione affinché venga garantito il posto ai lavoratori e chiedo serietà a chi compra e capacità di mettersi in gioco ai lavoratori per questo cambio di pelle.
Mi spiace che nelle motivazioni dell’Amministrazione la vendita non sia vissuta come un gesto positivo ma come un atto dovuto.
Spero solo che i soldi che saranno ricavati dalla vendita non vengano sprecati.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente
Ne parla qui il partito di maggioranza al governo della città.
Noto con soddisfazione che l’Amministrazione comunale insieme a PD, Vivere Cernusco e Rifondazione Comunista, si siano avvicinati alle mie posizioni sulle farmacie comunali.
Già nel primo vertice di maggioranza a Triuggio nel settembre 2009 fui l’unico a dire che la Farma.Cer andava ceduta.
Posizione ribadita più volte in consiglio comunale e in commissione.
Ceduta perché non è compito dell’amministrazione comunale fare concorrenza in un settore dove i privati garantiscono bene il servizio.
Ceduta perché non deve essere luogo di occupazione di poltrone.
Ceduta perché unico caso nella storia delle farmacie, la nostra non portava nessun utile.
Ceduta perché dalla vendita si sarebbero ricavati parecchi milioni di euro da utilizzare in mille utili modi.
Condivido la preoccupazione affinché venga garantito il posto ai lavoratori e chiedo serietà a chi compra e capacità di mettersi in gioco ai lavoratori per questo cambio di pelle.
Mi spiace che nelle motivazioni dell’Amministrazione la vendita non sia vissuta come un gesto positivo ma come un atto dovuto.
Spero solo che i soldi che saranno ricavati dalla vendita non vengano sprecati.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente
sabato 15 ottobre 2011
Il taglio degli alberi del giardino di Via de Gasperi.
Sono stati tagliati gli alberi nel giardino di Via de Gasperi.
Ecco il giardino come si presentava prima del taglio.
Ecco lo stesso giardino oggi dopo il taglio.
Il taglio è stato effettuaro per far posto alla costruzione di un asilo nido facente parte del PII Lanar.
Alcune considerazioni.
Niente da dire sul bisogno di asili nido, anzi.
Ma non si poteva costruire il nido nel comparto Lanar cosi da mantenere l'ubicazione nella zona dove ad oggi è presente?
Ricordiamo che il nido sarà gestito dall'Happy Child che ha svolto la sua attività all'Oratorio Paolo VI, prima , e nel palazzo di Via L. da Vinci angolo Via Don Mazzolari, oggi.
Era proprio necessario violentare questo bel giardino che poteva invece essere mantenuto tale e valorizzato come spazio verde di gioco e di musica all'aperto grazie alla vicinanza della Casa delle Arti?
Spiace che sia proprio l'Assessore di Vivere Cernusco a trovarsi nell'ingrato compito di fare tali scempi, negando di fatto ai suoi sostenitori, che una volta si sarebbero legati agli alberi pur di salvarli, la possibilità di versare almeno una lacrima.
Mi sento comunque vicino all'Assessore ai parchi e all'ecologia Marchetti sicuramente addolorato per aver inferto una tal ferita a questo angolo di storico verde.
Amen.
Ecco il giardino come si presentava prima del taglio.
Ecco lo stesso giardino oggi dopo il taglio.
Il taglio è stato effettuaro per far posto alla costruzione di un asilo nido facente parte del PII Lanar.
Alcune considerazioni.
Niente da dire sul bisogno di asili nido, anzi.
Ma non si poteva costruire il nido nel comparto Lanar cosi da mantenere l'ubicazione nella zona dove ad oggi è presente?
Ricordiamo che il nido sarà gestito dall'Happy Child che ha svolto la sua attività all'Oratorio Paolo VI, prima , e nel palazzo di Via L. da Vinci angolo Via Don Mazzolari, oggi.
Era proprio necessario violentare questo bel giardino che poteva invece essere mantenuto tale e valorizzato come spazio verde di gioco e di musica all'aperto grazie alla vicinanza della Casa delle Arti?
Spiace che sia proprio l'Assessore di Vivere Cernusco a trovarsi nell'ingrato compito di fare tali scempi, negando di fatto ai suoi sostenitori, che una volta si sarebbero legati agli alberi pur di salvarli, la possibilità di versare almeno una lacrima.
Mi sento comunque vicino all'Assessore ai parchi e all'ecologia Marchetti sicuramente addolorato per aver inferto una tal ferita a questo angolo di storico verde.
Amen.
Il mancato invito delle dirigenti scolastiche in Commissione Istruzione
Martedi 18 ottobre è convocata la commissione Educazione e Cultura, all'odg la discussione sul Piano diritto allo Studio che sarà votato nel prossimo consiglio comunale.
Ho chiesto espressamente, con domanda protocollata il 28 settembre, di convocare le dirigenti scolastiche e i Presidenti di Circolo per avere il loro parere, come persone qualificate, sul documento in discussione.
Avevo chiesto di invitare le responsabili della scuola con l'intento di poterci confrontare in un ambito istituzionale, qual'è la commissione consigliare, con coloro che vivono sulla propria pelle le decisioni amministrative, in modo da poter approfondire con loro la conoscenza della materia prima del voto in consiglio comunale.
In Commissione il consigliere comunale si confronta solitamente con tutti coloro che rivede anche in consiglio, consiglieri, assessore, e dirigenti di settore.
In commissione, a differenza che in consiglio comunale, gli invitati possono intervenire, dare pareri e rispondere alle domande dei consiglieri.
Ecco il perchè della mia richiesta.
La Commissione nella seduta di Lunedi 10 ottobre preso atto della mia richiesta ha bocciato l'invito.
Spero che il Presidente della Commissione Rocchi possa rivedere la posizione precedentemente espressa e invitare le dirigenti per l'approfondimento richiesto.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
Ho chiesto espressamente, con domanda protocollata il 28 settembre, di convocare le dirigenti scolastiche e i Presidenti di Circolo per avere il loro parere, come persone qualificate, sul documento in discussione.
Avevo chiesto di invitare le responsabili della scuola con l'intento di poterci confrontare in un ambito istituzionale, qual'è la commissione consigliare, con coloro che vivono sulla propria pelle le decisioni amministrative, in modo da poter approfondire con loro la conoscenza della materia prima del voto in consiglio comunale.
In Commissione il consigliere comunale si confronta solitamente con tutti coloro che rivede anche in consiglio, consiglieri, assessore, e dirigenti di settore.
In commissione, a differenza che in consiglio comunale, gli invitati possono intervenire, dare pareri e rispondere alle domande dei consiglieri.
Ecco il perchè della mia richiesta.
La Commissione nella seduta di Lunedi 10 ottobre preso atto della mia richiesta ha bocciato l'invito.
Spero che il Presidente della Commissione Rocchi possa rivedere la posizione precedentemente espressa e invitare le dirigenti per l'approfondimento richiesto.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
lunedì 3 ottobre 2011
Chiediamo al Sindaco la situazione dei bambini di etnia Rom accolti a Cernusco
Ecco una delle due interrogazioni che rivolgerò giovedi in consigli comunale.
Signor Sindaco la interrogo a proposito dei bambini accolti dal nostro comune nella scorsa primavera nell’area feste di villa fiorita.
Nello scorso aprile grazie all’opera dell’ex sindaco di Cernusco sul naviglio Giuseppe Colombo, ora presidente dell’Associazione Pampuri, 17 persone tra cui 10 bambini in età scolastica, a seguito dello sgombero effettuato dal comune di Segrate, venivano ospitate nell’area feste di Villa Fiorita di Cernusco sul naviglio, messa a disposizione dall’amministrazione comunale.
L’accoglienza veniva positivamente sottolineata dal Sindaco sul suo blog
e accettata anche dalla Lega locale, che chiedeva solo che le persone accolte non pesassero sulle casse comunali.
Lo stesso Sindaco si congratulò, sempre quest’estate, con Giuseppe Colombo per l’iniziativa che prevedeva l’utilizzo di giovani di etnia Rom nell’azione di cura e sicurezza del centro sportivo don gnocchi e dell’Oratorio Sacer dichiarando che Colombo “ ha messo in piedi un interessante progetto che offre a qualcuno degli “ultimi” un’occasione di riscatto. Non solo: permette alla nostra città di misurare con mano che l’integrazione è possibile. Bravo Giuseppe! Alla faccia dei soliti discorsi sulla legalità e le paure costruite ad arte.”
Condivido queste coraggiose parole e questi piccoli progetti che permettono di realizzare un vero percorso di integrazione e civiltà.
A questo punto, essendo iniziato il nuovo anno scolastico chiediamo:
• Se le famiglie hanno rispettato i patti per essere state ospitate nell’area feste? Ossia frequenza a scuola dei bambini e pagamento delle utenze dovute?
• Dato che le persone di etnia rom non evaporano quando vengono sgomberate mi sembra corretto chiederle qual è oggi la situazione di questi bambini e di queste famiglie?
• Se è intenzione dell’amministrazione e dell’assessorato alle politiche sociali costruire un progetto ad hoc con gli operatori interessati, che permetta in emergenza di accogliere ancora queste famiglie nell’area feste ad oggi inutilizzata e conceda innanzitutto ai bambini di frequentare le nostre scuole ?
Claudio Gargantini
consigliere comunale indipendente
Signor Sindaco la interrogo a proposito dei bambini accolti dal nostro comune nella scorsa primavera nell’area feste di villa fiorita.
Nello scorso aprile grazie all’opera dell’ex sindaco di Cernusco sul naviglio Giuseppe Colombo, ora presidente dell’Associazione Pampuri, 17 persone tra cui 10 bambini in età scolastica, a seguito dello sgombero effettuato dal comune di Segrate, venivano ospitate nell’area feste di Villa Fiorita di Cernusco sul naviglio, messa a disposizione dall’amministrazione comunale.
L’accoglienza veniva positivamente sottolineata dal Sindaco sul suo blog
e accettata anche dalla Lega locale, che chiedeva solo che le persone accolte non pesassero sulle casse comunali.
Lo stesso Sindaco si congratulò, sempre quest’estate, con Giuseppe Colombo per l’iniziativa che prevedeva l’utilizzo di giovani di etnia Rom nell’azione di cura e sicurezza del centro sportivo don gnocchi e dell’Oratorio Sacer dichiarando che Colombo “ ha messo in piedi un interessante progetto che offre a qualcuno degli “ultimi” un’occasione di riscatto. Non solo: permette alla nostra città di misurare con mano che l’integrazione è possibile. Bravo Giuseppe! Alla faccia dei soliti discorsi sulla legalità e le paure costruite ad arte.”
Condivido queste coraggiose parole e questi piccoli progetti che permettono di realizzare un vero percorso di integrazione e civiltà.
A questo punto, essendo iniziato il nuovo anno scolastico chiediamo:
• Se le famiglie hanno rispettato i patti per essere state ospitate nell’area feste? Ossia frequenza a scuola dei bambini e pagamento delle utenze dovute?
• Dato che le persone di etnia rom non evaporano quando vengono sgomberate mi sembra corretto chiederle qual è oggi la situazione di questi bambini e di queste famiglie?
• Se è intenzione dell’amministrazione e dell’assessorato alle politiche sociali costruire un progetto ad hoc con gli operatori interessati, che permetta in emergenza di accogliere ancora queste famiglie nell’area feste ad oggi inutilizzata e conceda innanzitutto ai bambini di frequentare le nostre scuole ?
Claudio Gargantini
consigliere comunale indipendente
sabato 1 ottobre 2011
Pubblicare le interrogazioni prima del consiglio comunale è cosa buona e giusta.
Nel consiglio comunale del 20 luglio scorso il Sindaco Comincini si permise di tirare le orecchie al consigliere comunale Frigerio per aver reso pubblica la propria interrogazione sull’Ospedale Uboldo a mezzo stampa prima del consiglio comunale e criticò la stampa per le pubblicazioni della stessa arrivando a tacciarla di mancanza di deontologia professionale.
Ricordiamo che nessun Regolamento vieta la pubblicazione delle interrogazioni prima del consiglio .
Inoltre rammentiamo che le interrogazioni riguardano la vita pubblica ed è un preciso dovere dell’Amministrazione dare risposte corrette e precise.
Una divulgazione preventiva crea invece le migliori condizioni affinché l’Amministrazione possa raccogliere le informazioni necessarie per rispondere a tutti i cittadini interessati ai quesiti posti.
Una divulgazione preventiva evita inoltre al Sindaco di raccontare possibili “bugie” , come nel caso delle errate risposte sui costi sostenuti per lo striscione del Sindaco e dell’Assessore Marchetti davanti alle Poste in via Pietro da Cernusco o di non essere in grado di rispondere immediatamente, come nel caso di Marchetti nella mia ultima interrogazione sui giochi di via don Sturzo.
Nel caso dello striscione, se l’interrogazione fosse stata pubblicata prima, il Sindaco avrebbe potuto raccogliere tutte le informazioni del caso dagli uffici e rispondere correttamente senza dover rettificare in seguito.
Meglio perdere l’effetto sorpresa che rimanere in balia di informazioni parziali o errate.
Il vero sgarbo istituzionale non è nella pubblicazione preventiva ma nelle bugie, pur in buona fede, raccontate ai cittadini.
Ecco perché cercherò di pubblicare per tempo le mie interrogazioni e chiedo anche ai miei colleghi consiglieri di fare altrettanto.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
Ricordiamo che nessun Regolamento vieta la pubblicazione delle interrogazioni prima del consiglio .
Inoltre rammentiamo che le interrogazioni riguardano la vita pubblica ed è un preciso dovere dell’Amministrazione dare risposte corrette e precise.
Una divulgazione preventiva crea invece le migliori condizioni affinché l’Amministrazione possa raccogliere le informazioni necessarie per rispondere a tutti i cittadini interessati ai quesiti posti.
Una divulgazione preventiva evita inoltre al Sindaco di raccontare possibili “bugie” , come nel caso delle errate risposte sui costi sostenuti per lo striscione del Sindaco e dell’Assessore Marchetti davanti alle Poste in via Pietro da Cernusco o di non essere in grado di rispondere immediatamente, come nel caso di Marchetti nella mia ultima interrogazione sui giochi di via don Sturzo.
Nel caso dello striscione, se l’interrogazione fosse stata pubblicata prima, il Sindaco avrebbe potuto raccogliere tutte le informazioni del caso dagli uffici e rispondere correttamente senza dover rettificare in seguito.
Meglio perdere l’effetto sorpresa che rimanere in balia di informazioni parziali o errate.
Il vero sgarbo istituzionale non è nella pubblicazione preventiva ma nelle bugie, pur in buona fede, raccontate ai cittadini.
Ecco perché cercherò di pubblicare per tempo le mie interrogazioni e chiedo anche ai miei colleghi consiglieri di fare altrettanto.
Claudio Gargantini
Consigliere comunale indipendente.
martedì 27 settembre 2011
Il carro davanti ai buoi di Vedramini. Pronte le multe alle bici e per coloro che sono stati corretti.
La stampa di questi giorni segnala due anomalie "made" Vendramini.
La prima riguarda le multe con relativa rimozione in alcune zone di Cernusco.
Come sappiamo l'Amministrazione sta incentivando l'utilizzo delle biciclette. Condividiamo in pieno. Ciò che non condividiamo è il non aver dotato la città di adeguate rastrelliere prima di iniziare la "caccia alle streghe".
La seconda riguarda il tanto cricato pass park.
L'Amministrazione, appoggiata dalla maggioranza in consiglio comunale, ha varato un pass park, costoso per le casse comunali e per i cittadini.
Io votai contro e ne ho parlato qui.
Il pass a parere di Vendramini avrebbe, tra gli altri, l'obiettivo di accellerare i controlli grazie a una pistola rilevatrice del pass.
Ma se i cittadini hanno prontamente pagato il pass di contro la polizia municipale non ha ancora le pistole per la rilevazione.
Ma non basta. Gli stessi agenti si sono trovati a multare coloro che esponevano regolarmente il pass.
E dulcis in fundu, la Polizia Municipale non ha la lista di chi ha pagato. Non solo on line ma nemmeno in cartaceo. Bah!!
Ecco il caso di un cittadino che mi ha segnalato il disservizio.
La lettera parla da sè.
Caro Claudio,
ti scrivo per segnalarti un problema sui parcheggi che interessa il comune e la Polizia locale.
Tempo fa il Comune di Cernusco s/n aveva chiesto ai cittadini di dotarsi di pass elettronico per parcheggiare in quei parcheggi (nel mio caso quello di via Sciesa/Viale Assunta), che altrimenti sono consentiti solo con l’uso del disco orario.
Tali pass hanno comportato il pagamento di 20 euro.
Ne è nata una polemica su tale costo, ad ogni modo io ho immediatamente pagato tale pass e lo ho immediatamente esposto sul parabrezza della mia auto, come previsto.
Il problema è questo: continuo ad avere multe (rectius: avvisi di accertamento di infrazione) da parte della Polizia locale: l’ultima ieri.
Dopo aver telefonato alla Polizia locale, ho appreso che:
1) non hanno ancora la strumentazione elettronica per rilevare la presenza del pass elettronico;
2) non hanno neanche l’elenco dei nomi di chi si è dotato (su richiesta del Comune e a pagamento) del pass elettronico.
Morale della favola: il Comune si è mosso in modo disorganizzato “vendendo” i pass elettronici prima di avere la strumentazione per “farli funzionare” e non consegnando l’elenco dei nomi alla Polizia locale. I cittadini più ligi e pronti all’adempimento sono penalizzati e fanno le spese di questa disorganizzazione, dovendo fare istanze di annullamento, accedendo NECESSARIAMENTE presso gli uffici della Polizia in quanto non è possibile risolvere la questione telefonicamente (sottraendo tempo al proprio lavoro) e dovendo in alcuni casi (per una precedente multa non notificatami riguardante lo stesso problema) fare ricorso con ulteriore aggravio di tempo perso e costi.
Francesco F.
Per concludere è come se il professor Vendramini, presi i soldi dell'iscrizione, avesse bocciato gli studenti senza prima fare la lezione con gli strumenti adeguati.
La metto sull'ironico e lascio ad altri il piacere di incazzarsi.
L'emerito professore avrà sicuramente una scusa pronta.
La prima riguarda le multe con relativa rimozione in alcune zone di Cernusco.
Come sappiamo l'Amministrazione sta incentivando l'utilizzo delle biciclette. Condividiamo in pieno. Ciò che non condividiamo è il non aver dotato la città di adeguate rastrelliere prima di iniziare la "caccia alle streghe".
La seconda riguarda il tanto cricato pass park.
L'Amministrazione, appoggiata dalla maggioranza in consiglio comunale, ha varato un pass park, costoso per le casse comunali e per i cittadini.
Io votai contro e ne ho parlato qui.
Il pass a parere di Vendramini avrebbe, tra gli altri, l'obiettivo di accellerare i controlli grazie a una pistola rilevatrice del pass.
Ma se i cittadini hanno prontamente pagato il pass di contro la polizia municipale non ha ancora le pistole per la rilevazione.
Ma non basta. Gli stessi agenti si sono trovati a multare coloro che esponevano regolarmente il pass.
E dulcis in fundu, la Polizia Municipale non ha la lista di chi ha pagato. Non solo on line ma nemmeno in cartaceo. Bah!!
Ecco il caso di un cittadino che mi ha segnalato il disservizio.
La lettera parla da sè.
Caro Claudio,
ti scrivo per segnalarti un problema sui parcheggi che interessa il comune e la Polizia locale.
Tempo fa il Comune di Cernusco s/n aveva chiesto ai cittadini di dotarsi di pass elettronico per parcheggiare in quei parcheggi (nel mio caso quello di via Sciesa/Viale Assunta), che altrimenti sono consentiti solo con l’uso del disco orario.
Tali pass hanno comportato il pagamento di 20 euro.
Ne è nata una polemica su tale costo, ad ogni modo io ho immediatamente pagato tale pass e lo ho immediatamente esposto sul parabrezza della mia auto, come previsto.
Il problema è questo: continuo ad avere multe (rectius: avvisi di accertamento di infrazione) da parte della Polizia locale: l’ultima ieri.
Dopo aver telefonato alla Polizia locale, ho appreso che:
1) non hanno ancora la strumentazione elettronica per rilevare la presenza del pass elettronico;
2) non hanno neanche l’elenco dei nomi di chi si è dotato (su richiesta del Comune e a pagamento) del pass elettronico.
Morale della favola: il Comune si è mosso in modo disorganizzato “vendendo” i pass elettronici prima di avere la strumentazione per “farli funzionare” e non consegnando l’elenco dei nomi alla Polizia locale. I cittadini più ligi e pronti all’adempimento sono penalizzati e fanno le spese di questa disorganizzazione, dovendo fare istanze di annullamento, accedendo NECESSARIAMENTE presso gli uffici della Polizia in quanto non è possibile risolvere la questione telefonicamente (sottraendo tempo al proprio lavoro) e dovendo in alcuni casi (per una precedente multa non notificatami riguardante lo stesso problema) fare ricorso con ulteriore aggravio di tempo perso e costi.
Francesco F.
Per concludere è come se il professor Vendramini, presi i soldi dell'iscrizione, avesse bocciato gli studenti senza prima fare la lezione con gli strumenti adeguati.
La metto sull'ironico e lascio ad altri il piacere di incazzarsi.
L'emerito professore avrà sicuramente una scusa pronta.
giovedì 8 settembre 2011
La materna negata a 30 bambini. All'inerzia dello stato deve ora sopperire il comune.
La notizia purtroppo è arrivata.
Amara come un fiore spezzato.
A pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, circa 30 bambini in lista d'attesa alla materna di Via Mosè Bianchi non potranno iniziare l'anno scolastico in quanto il Ministero della Pubblica Istruzione non metterà a disposizione gli insegnanti.
Il Comune aveva fatto la sua parte mettendo a disposizione i locali e l'arredo.
Con questo comunicato invece si spegne un sogno e 30 bambini non potranno iniziare la scuola materna gettando nel panico anche i loro genitori che si troveranno a dover affrontare un emergenza non solo educativa ma anche "assistenziale".
Al di là delle giuste critiche a uno Stato che non riesce ad investire sul futuro dei propri figli, ma che non lesina spese in armamenti, mi sembra che tutti noi cernuschesi ora dobbiamo fare la nostra parte, e senza gioco delle parti.
Purtroppo la soluzione deve essere trovata in casa.
Se fosse stata facile non avrebbe richiesto figure compententi come i nostri dirigenti e valori di riferimento importanti come quelli che anche la maggioranza dichiara riguardo lo sviluppo di una Cernusco a misura di famiglia.
La primaria di Mosè Bianchi già nell'anno passato si è trovata a gestire un pomeriggio di scuola grazie al contributo economico dei genitori degli alunni.
Parecchi corsi sono oramai sostenuti da contributi extra amministrativi.
Certo è pazzesco pensare a un servizio sociale primario quale l'istruzione che non trova più il totale sostegno degli enti pubblici.
Non sarà la prima volta che il comune dovrà coprire con risorse proprie alle inefficienze dello stato, ma la sfida è troppo importante per chi crede nella famiglia e nell'istruzione dei nostri figli.
Nel comunicato stampa il Sindaco dichiara che "Purtroppo questa è l’ennesima prova di come, per il Ministero, la scuola dell’infanzia non abbia alcun valore nel percorso di crescita e di educazione dei bambini”
E' vero! Ma proprio per questo il Sindaco deve dimostrare che noi siamo fatti di un altra pasta.
Penso che sia nelle sue corde poter vincere questa sfida e dimostrare che tutti noi e lui in prima persona, sapremo tenere in grande considerazione il percorso di crescita e di educazione dei bambini.
L'Assessore all'Istruzione Magistrelli conclude il comunicato stampa affermando che
“convocheremo al più presto i genitori interessati, d’intesa con la Dirigente Scolastica del II Circolo: cercheremo di condividere osservazioni e di valutare le esigenze, per concordare le possibili azioni.”
Sono sicuro che l'Assessore, preocupato che il Ministero non inviasse, come avvenuto, gli insegnanti aveva già pronto un piano B che sono sicuro garantirà l'offerta scolastica anche a questi ragazzi.
Sindaco e Assessore ci indichino come ognuno, a partire dai consiglieri comunali, possa contribuire a dare soluzione al problema. Anche noi faremo la nostra parte.
Tanti bambini con i loro genitori gliene sarebbero grati e con loro tutti coloro che vogliono vedere crescere i loro piccoli fiori senza gambi spezzati.
Amara come un fiore spezzato.
A pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, circa 30 bambini in lista d'attesa alla materna di Via Mosè Bianchi non potranno iniziare l'anno scolastico in quanto il Ministero della Pubblica Istruzione non metterà a disposizione gli insegnanti.
Il Comune aveva fatto la sua parte mettendo a disposizione i locali e l'arredo.
Con questo comunicato invece si spegne un sogno e 30 bambini non potranno iniziare la scuola materna gettando nel panico anche i loro genitori che si troveranno a dover affrontare un emergenza non solo educativa ma anche "assistenziale".
Al di là delle giuste critiche a uno Stato che non riesce ad investire sul futuro dei propri figli, ma che non lesina spese in armamenti, mi sembra che tutti noi cernuschesi ora dobbiamo fare la nostra parte, e senza gioco delle parti.
Purtroppo la soluzione deve essere trovata in casa.
Se fosse stata facile non avrebbe richiesto figure compententi come i nostri dirigenti e valori di riferimento importanti come quelli che anche la maggioranza dichiara riguardo lo sviluppo di una Cernusco a misura di famiglia.
La primaria di Mosè Bianchi già nell'anno passato si è trovata a gestire un pomeriggio di scuola grazie al contributo economico dei genitori degli alunni.
Parecchi corsi sono oramai sostenuti da contributi extra amministrativi.
Certo è pazzesco pensare a un servizio sociale primario quale l'istruzione che non trova più il totale sostegno degli enti pubblici.
Non sarà la prima volta che il comune dovrà coprire con risorse proprie alle inefficienze dello stato, ma la sfida è troppo importante per chi crede nella famiglia e nell'istruzione dei nostri figli.
Nel comunicato stampa il Sindaco dichiara che "Purtroppo questa è l’ennesima prova di come, per il Ministero, la scuola dell’infanzia non abbia alcun valore nel percorso di crescita e di educazione dei bambini”
E' vero! Ma proprio per questo il Sindaco deve dimostrare che noi siamo fatti di un altra pasta.
Penso che sia nelle sue corde poter vincere questa sfida e dimostrare che tutti noi e lui in prima persona, sapremo tenere in grande considerazione il percorso di crescita e di educazione dei bambini.
L'Assessore all'Istruzione Magistrelli conclude il comunicato stampa affermando che
“convocheremo al più presto i genitori interessati, d’intesa con la Dirigente Scolastica del II Circolo: cercheremo di condividere osservazioni e di valutare le esigenze, per concordare le possibili azioni.”
Sono sicuro che l'Assessore, preocupato che il Ministero non inviasse, come avvenuto, gli insegnanti aveva già pronto un piano B che sono sicuro garantirà l'offerta scolastica anche a questi ragazzi.
Sindaco e Assessore ci indichino come ognuno, a partire dai consiglieri comunali, possa contribuire a dare soluzione al problema. Anche noi faremo la nostra parte.
Tanti bambini con i loro genitori gliene sarebbero grati e con loro tutti coloro che vogliono vedere crescere i loro piccoli fiori senza gambi spezzati.
martedì 6 settembre 2011
Sport e partecipazione a Cernusco sul naviglio
Lo sport fa parte della cura del sé e chi se ne occupa rende un servizio non solo alle persone ma anche all’intera città.
I Valori dello sport sono sapientemente elencati nel primo articolo del Regolamento della Consulta dello Sport concordemente sostenuti da tutto il mondo sportivo e votati all’unanimità da tutto il consiglio comunale.
Il compito della politica e di un Amministrazione comunale per promuovere questi principi è di assicurare allo sport reali possibilità di esprimersi senza dimenticare di agevolare la “contaminazione” tra sport e città.
Due strumenti su tutti perché ciò accada.
Autonomia economica degli spazi sportivi, per dedicare le risorse oggi destinate alle manutenzioni a sostegno dello sport, e riqualificazione degli spazi in luoghi aggregativi per renderli vivi e utilizzabili anche oltre i momenti agonistici.
L’Amministrazione, che in tal senso ha lavorato bene sul centro natatorio ma molto meno sul rifacimento della vecchia tribuna, ha ora l’occasione della ristrutturazione del centro sportivo di Via Boccaccio per andare in questa direzione.
Riconosco al Sindaco la buona volontà di investire sullo sport manifestata con il cambio di Assessore, anche se, purtroppo, rimarrà sulle sue spalle la sconfitta per la partenza della Facoltà di Scienze Motorie da Cernusco.
A un mondo sportivo eccellente e a un Amministrazione che ha viaggiato a corrente alternata serve ora una Consulta dello Sport sempre più autorevole.
Le elezione del nuovo Presidente e del nuovo Direttivo, che si terranno entro ottobre, saranno l’occasione, grazie all’esperienza maturata in questi tre anni, per trasformare la Consulta in quello spazio di partecipazione, mediazione e rappresentanza di cui ha bisogno la città.
I Valori dello sport sono sapientemente elencati nel primo articolo del Regolamento della Consulta dello Sport concordemente sostenuti da tutto il mondo sportivo e votati all’unanimità da tutto il consiglio comunale.
Il compito della politica e di un Amministrazione comunale per promuovere questi principi è di assicurare allo sport reali possibilità di esprimersi senza dimenticare di agevolare la “contaminazione” tra sport e città.
Due strumenti su tutti perché ciò accada.
Autonomia economica degli spazi sportivi, per dedicare le risorse oggi destinate alle manutenzioni a sostegno dello sport, e riqualificazione degli spazi in luoghi aggregativi per renderli vivi e utilizzabili anche oltre i momenti agonistici.
L’Amministrazione, che in tal senso ha lavorato bene sul centro natatorio ma molto meno sul rifacimento della vecchia tribuna, ha ora l’occasione della ristrutturazione del centro sportivo di Via Boccaccio per andare in questa direzione.
Riconosco al Sindaco la buona volontà di investire sullo sport manifestata con il cambio di Assessore, anche se, purtroppo, rimarrà sulle sue spalle la sconfitta per la partenza della Facoltà di Scienze Motorie da Cernusco.
A un mondo sportivo eccellente e a un Amministrazione che ha viaggiato a corrente alternata serve ora una Consulta dello Sport sempre più autorevole.
Le elezione del nuovo Presidente e del nuovo Direttivo, che si terranno entro ottobre, saranno l’occasione, grazie all’esperienza maturata in questi tre anni, per trasformare la Consulta in quello spazio di partecipazione, mediazione e rappresentanza di cui ha bisogno la città.
domenica 31 luglio 2011
Le notti insonni del bebè sono un' esperienza unica, bella ed edificante.
Ho da poco terminato il libro Fate la nanna, in cui dopo un'attenta analisi dei problemi legati all'insonnia del bambino con relative ripercussioni sulla vita di coppia si propone un percorso di "rieducazione" al sonno del pupo, che le mie riflessioni mi portano invece a ringraziare il cielo per le notti insonne passate con mio figlio tra le braccia nel primo, e non solo, anno di vita.
Il libro arriva a proporre, per riportare il bambino al sonno notturno, un percorso , che definirei straziante per il bebè, di pianti solitari interrotti dalle rassicurazioni del genitore a intervalli predeterminati, per il periodo di una settimana intera.
Dopodichè il bambino cade sfinito e dorme la notte, lasciando i genitori a sperare che lo stesso non abbia introiettato nessun sentimento di abbandono.
Per quello che riguarda la mia esperienza, le ore passate con Luca tra le braccia tra le 3 e le 4 della notte, e a volte fino al mattino, dopo gli inutili tentativi di rimetterlo nel lettino, sono una delle esperienze più affascinanti e intense della vita che auguro anche a ogni uomo della terra.
Grazie al fascino della notte, i pensieri e la tenerezza vissuti con Luca si sono trasformati in un esperienza unica, che ringrazio di aver vissuto.
Il pianto del bambino è musica, basta saperla ascoltare, il suo volto tra le nostre braccia è tenerezza allo stato puro.
Sono momenti che auguro a ogni genitore liberamente di vivere.
E visto che la vita è unica e i figli non sono illimitati ti consiglio di non permettete a nessuno di negarteli.
Proprio in una di quelle prime notti, il pianto di mio figlio ha risolto la tentazione di scavalcare le regole del pubblico per facilitare la sua assistenza.
La scelta del pediatra, dopo le dovute informazioni sui dottori disponibili, aveva stuzzicato in me la ricerca di contatti per ottenere un posto dove non c'era disponibilità.
Ma questi miei non convinti tentativi lasciavano continuamente in me l'amaro in bocca per una pratica che non condividevo ma che pensavo "necessaria" per il bene di mio figlio.
Arrivare con le conoscenze, dove il semplice comune cittadino non poteva, era il soppruso e la testimonianza peggiore con cui potevo accogliere al mondo un nuovo libero cittadino.
Proprio nella notte dei pensieri, il pianto di mio figlio Luca accompagnato dal suo tenero volto, mi hanno dato il coraggio di accettare la sfida di essere, davanti al servizio pubblico, uno come gli altri.
Si, perchè il pubblico è il riallineamento delle disuguaglianze del "privato".
Almeno così dovrebbe essere.
Ecco perchè dobbiamo tutti amare e rispettare la nostra comunità civile con i suoi servizi pubblici.
Cosi decisi, e il mattino mi svegliai sereno e felice.
Mi misi in coda all'Asl, scelsi il pediatra tra quelli disponibili, e proprio grazie al servizio pubblico posso dire di essere stato fortunato.
Ho incontrato un signor dottore e un ottimo pediatra.
La morale è presto detta.
Se nella notte il nostro bambino non ha bisogno di temporanei abbandoni ma solo di ascolto profondo e di parole amorevoli, all'ingresso della vita civile può essere lo stimolo per chiedere che i diritti siano uguali per tutti senza scorciatoie preferenziali per nessuno.
Perchè l'infanzia è la stessa in ogni angolo del mondo.
Cosi a me piace credere e sperare.
Il libro arriva a proporre, per riportare il bambino al sonno notturno, un percorso , che definirei straziante per il bebè, di pianti solitari interrotti dalle rassicurazioni del genitore a intervalli predeterminati, per il periodo di una settimana intera.
Dopodichè il bambino cade sfinito e dorme la notte, lasciando i genitori a sperare che lo stesso non abbia introiettato nessun sentimento di abbandono.
Per quello che riguarda la mia esperienza, le ore passate con Luca tra le braccia tra le 3 e le 4 della notte, e a volte fino al mattino, dopo gli inutili tentativi di rimetterlo nel lettino, sono una delle esperienze più affascinanti e intense della vita che auguro anche a ogni uomo della terra.
Grazie al fascino della notte, i pensieri e la tenerezza vissuti con Luca si sono trasformati in un esperienza unica, che ringrazio di aver vissuto.
Il pianto del bambino è musica, basta saperla ascoltare, il suo volto tra le nostre braccia è tenerezza allo stato puro.
Sono momenti che auguro a ogni genitore liberamente di vivere.
E visto che la vita è unica e i figli non sono illimitati ti consiglio di non permettete a nessuno di negarteli.
Proprio in una di quelle prime notti, il pianto di mio figlio ha risolto la tentazione di scavalcare le regole del pubblico per facilitare la sua assistenza.
La scelta del pediatra, dopo le dovute informazioni sui dottori disponibili, aveva stuzzicato in me la ricerca di contatti per ottenere un posto dove non c'era disponibilità.
Ma questi miei non convinti tentativi lasciavano continuamente in me l'amaro in bocca per una pratica che non condividevo ma che pensavo "necessaria" per il bene di mio figlio.
Arrivare con le conoscenze, dove il semplice comune cittadino non poteva, era il soppruso e la testimonianza peggiore con cui potevo accogliere al mondo un nuovo libero cittadino.
Proprio nella notte dei pensieri, il pianto di mio figlio Luca accompagnato dal suo tenero volto, mi hanno dato il coraggio di accettare la sfida di essere, davanti al servizio pubblico, uno come gli altri.
Si, perchè il pubblico è il riallineamento delle disuguaglianze del "privato".
Almeno così dovrebbe essere.
Ecco perchè dobbiamo tutti amare e rispettare la nostra comunità civile con i suoi servizi pubblici.
Cosi decisi, e il mattino mi svegliai sereno e felice.
Mi misi in coda all'Asl, scelsi il pediatra tra quelli disponibili, e proprio grazie al servizio pubblico posso dire di essere stato fortunato.
Ho incontrato un signor dottore e un ottimo pediatra.
La morale è presto detta.
Se nella notte il nostro bambino non ha bisogno di temporanei abbandoni ma solo di ascolto profondo e di parole amorevoli, all'ingresso della vita civile può essere lo stimolo per chiedere che i diritti siano uguali per tutti senza scorciatoie preferenziali per nessuno.
Perchè l'infanzia è la stessa in ogni angolo del mondo.
Cosi a me piace credere e sperare.
domenica 24 luglio 2011
La valigia dei libri
Alle porte delle vacanze la valigia dei libri è pronta, direi stracolma.
Ho preso qualcosa riguardante l'infanzia, FATE LA NANNA, testo sulla gestione del sonno dei figli, LE MADRI NON SBAGLIANO MAI, amore, ascolto e esempio per un mestiere, quello dei genitori, che secondo l'autore non è poi cosi difficile, per terminare con NON DITE MAI..., le parole giuste per comunicare con i figli dalla A alla Z.
Qualcosa sull'ascolto e sulla stima di sè con L'ARTE DI ASCOLTARE di Eric Fromm e LA STIMA DI SE' di Andrè e Lelord.
Ma il pensiero e la persona di cui voglio ubriacarmi in questa estate 2011 è Roberta De Monticelli con le sue riflessioni sulla persona umana, la morale, l'ideologia.
Ho portato con me LA CONOSCENZA PERSONALE, LA QUESTIONE MORALE, L'ORDINE DEL CUORE e SULLO SPIRITO E L'IDEOLOGIA.
E per la serie lo studio non finisce mai, un manuale di COUNSELING, dalla teria all'applicazione e A CHE GIOCO GIOCHIAMO di Eric Berne.
La valigia è piena, di tempo ce ne sarà abbastanza e se proprio non riuscirò a leggere tutto sarà perchè il tempo della lettura verrà usato per "leggere" quel libro della vita che è mio figlio Luca.
Buona estate.
sabato 16 luglio 2011
Il Testamento biologico in consiglio comunale.
Scrivo sopra il post per comunicare che ho chiesto di rinviare la mozione in quanto la stessa sarebbe vanificata nella sua parte di mandato dall'eventuale legge che il parlamento sta producendo atta a scipparci la vita.
Mercoledi 20 luglio alle ore 19 presenterò in consiglio comunale la mozione per il testamento biologico.
Anche il comune, quale luogo più vicino alla vita delle persone, è invitato a dare un segnale di sensibilità, attenzione e rispetto alla dignità della persona.
Ecco il testo che sarà presentato mercoledì prossimo in consiglio comunale.
Come potete leggere non si tratta ne di eutanasia ne di dolce morte, bensi di rispettare la coscienza e la dignità della persona attraverso il testamento biologico, se richiesto dall'interessato, nel momento di indisponibiltà della propria volontà persistendo lo stato di malattia o lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile.
Mozione per il Testamento biologico
Egr. Presidente del Consiglio
Premesso che:
. l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre a qualcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;
. l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
. l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;
- la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina, Oviedo 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 del 28 marzo 2001, stabilisce all’articolo 9 che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell‘intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione “;
- il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che dopo aver precisato all’articolo 16 che “il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato...”, all’articolo 35 afferma che “il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. (...) In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona”;
- lo stesso Codice di Deontologia Medica, che all’articolo 38, afferma che “il medico deve attenersi (...) alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi (...). Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”.
. nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare;
. ogni individuo ha il diritto di rifiutare e non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, essendo questo diritto fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato e sfocia nel suo consenso informato ad una determinata prestazione sanitaria;
. la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale conformemente all’art. 32, comma 2, della Costituzione;
. la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;
. i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;
considerato che:
. non esiste nell’ordinamento italiano un vuoto normativo relativo al diritto della persona di indicare i trattamenti sanitari ai quali voglia essere sottoposto e quelli che invece rifiuti, in quanto inerendo il rifiuto di cura ai diritti fondamentali della persona, come quello all’autodeterminazione, non c’è bisogno di riaffermarlo con una legge;
. il potere politico e quello legislativo non possono prevaricare la coscienza personale e operare in modo tale da sostituirsi alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;
considerato inoltre che:
. la legge stabilisce che la funzione di certezza circa la provenienza di dichiarazioni private può essere assicurata da pubblici ufficiali cui è affidato il potere di autenticare legalmente la sottoscrizione altrui previo accertamento dell’identità del dichiarante;
. tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici municipali;
- in qualsiasi momento il dichiarante può cambiare, variare o eliminare la propria dichiarazione.
Tutto ciò premesso,
I sottoscritti consiglieri chiedono che il Consiglio comunale dia mandato alla Giunta comunale e al Sindaco
- di istituire un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volontà con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e della fonte di provenienza.
- Il Registro costituisce una semplice raccolta di dichiarazioni dei soggetti residenti rese sotto forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, attestanti l’avvenuta redazione della dichiarazione di fine vita, il luogo o il/i soggetto/i presso cui è conservato il documento nonché il/i soggetti fiduciari, al solo fine di fornire, nei limiti delle competenze dell’Ente Locale, una forma di documentazione della data di presentazione e della fonte di provenienza, senza la materiale raccolta dei “testamenti”.
- di disciplinare ogni altro aspetto necessario per dare attuazione a quanto disposto con la presente mozione
- inviare una nota al Parlamento Italiano che chieda di rispettare l’articolo 32 della Costituzione e di quanto sopra premesso e il principio di autodeterminazione delle coscienza personale.
- dare comunicazione ai cittadini attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali e non dell’avvenuta istituzione del Registro.
Claudio Gargantini - Consigliere comunale indipendente
Mercoledi 20 luglio alle ore 19 presenterò in consiglio comunale la mozione per il testamento biologico.
Anche il comune, quale luogo più vicino alla vita delle persone, è invitato a dare un segnale di sensibilità, attenzione e rispetto alla dignità della persona.
Ecco il testo che sarà presentato mercoledì prossimo in consiglio comunale.
Come potete leggere non si tratta ne di eutanasia ne di dolce morte, bensi di rispettare la coscienza e la dignità della persona attraverso il testamento biologico, se richiesto dall'interessato, nel momento di indisponibiltà della propria volontà persistendo lo stato di malattia o lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile.
Mozione per il Testamento biologico
Egr. Presidente del Consiglio
Premesso che:
. l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre a qualcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;
. l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
. l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;
- la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina, Oviedo 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 del 28 marzo 2001, stabilisce all’articolo 9 che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell‘intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione “;
- il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che dopo aver precisato all’articolo 16 che “il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato...”, all’articolo 35 afferma che “il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. (...) In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona”;
- lo stesso Codice di Deontologia Medica, che all’articolo 38, afferma che “il medico deve attenersi (...) alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi (...). Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”.
. nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare;
. ogni individuo ha il diritto di rifiutare e non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, essendo questo diritto fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato e sfocia nel suo consenso informato ad una determinata prestazione sanitaria;
. la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale conformemente all’art. 32, comma 2, della Costituzione;
. la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;
. i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;
considerato che:
. non esiste nell’ordinamento italiano un vuoto normativo relativo al diritto della persona di indicare i trattamenti sanitari ai quali voglia essere sottoposto e quelli che invece rifiuti, in quanto inerendo il rifiuto di cura ai diritti fondamentali della persona, come quello all’autodeterminazione, non c’è bisogno di riaffermarlo con una legge;
. il potere politico e quello legislativo non possono prevaricare la coscienza personale e operare in modo tale da sostituirsi alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;
considerato inoltre che:
. la legge stabilisce che la funzione di certezza circa la provenienza di dichiarazioni private può essere assicurata da pubblici ufficiali cui è affidato il potere di autenticare legalmente la sottoscrizione altrui previo accertamento dell’identità del dichiarante;
. tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici municipali;
- in qualsiasi momento il dichiarante può cambiare, variare o eliminare la propria dichiarazione.
Tutto ciò premesso,
I sottoscritti consiglieri chiedono che il Consiglio comunale dia mandato alla Giunta comunale e al Sindaco
- di istituire un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volontà con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e della fonte di provenienza.
- Il Registro costituisce una semplice raccolta di dichiarazioni dei soggetti residenti rese sotto forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, attestanti l’avvenuta redazione della dichiarazione di fine vita, il luogo o il/i soggetto/i presso cui è conservato il documento nonché il/i soggetti fiduciari, al solo fine di fornire, nei limiti delle competenze dell’Ente Locale, una forma di documentazione della data di presentazione e della fonte di provenienza, senza la materiale raccolta dei “testamenti”.
- di disciplinare ogni altro aspetto necessario per dare attuazione a quanto disposto con la presente mozione
- inviare una nota al Parlamento Italiano che chieda di rispettare l’articolo 32 della Costituzione e di quanto sopra premesso e il principio di autodeterminazione delle coscienza personale.
- dare comunicazione ai cittadini attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali e non dell’avvenuta istituzione del Registro.
Claudio Gargantini - Consigliere comunale indipendente
A muso duro
La musica e le parole di Pierangelo Bertoli mi hanno accompagnato in questi week end di su e giù per la Romagna.
Forse nessuna canzone rappresenta meglio il mio stile e la mia passione, nella mia esperienza politica di consigliere comunale, come A muso duro.
Te la propongo.
Buona estate.
E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perchè volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.
Forse nessuna canzone rappresenta meglio il mio stile e la mia passione, nella mia esperienza politica di consigliere comunale, come A muso duro.
Te la propongo.
Buona estate.
E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perchè volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.
mercoledì 13 luglio 2011
Il nuovo parco giochi nasce difettato.
Nei giardini di via don Sturzo la cui apertura era prevista a metà giugno, è attiva dal 4 luglio la sola area giochi.
Se è apprezzabile la corsa per terminare l'intero progetto, non posso non criticare la scelta di alcuni giochi, e in particolare degli scivoli.
La nuova area giochi, bella da vedersi da lontano, lascia però l'amaro in bocca a mamme e bambini piccoli in quanto i due scivoli non possono essere utilizzati da parte dei bambini sotto i tre anni.
Sappiamo che proprio gli scivoli stimolino i bambini a sviluppare la propria capacità di osare e di esplorare oltre a quella di esprimere pura felicità nell'atto della discesa.
I nuovi scivoli invece, per le loro proibitive rampe d'accesso, sono inutilizzabili dai bimbi sotto i tre anni.
Il primo gradino è proprio impossibile da raggiungere.
Si poteva pensare a uno scivolo più evoluto per i grandi e ad uno "classico" con gradini per i più piccoli.
Rimane incomprensibile questa scelta che nega l'utilizzo dei giochi da parte dei tantissimi bimbi più piccoli presenti nel parco.
Inoltre mancano alcune sponde della piattaforma con il rischio che il bambino, magari posizionato da qualche volenteroso genitore, possa cadere direttamente a terra.
La zona giochi è tutta terrosa e ogni alzata di vento rende improponibile la permanenza ai giardini.
Altro dato negativo è che tutto il parco giochi è al sole in quanto sono stati tagliati due pini che ombreggiavano i giochi, rendendo improbabile la permanenza dei bambini nelle ore di maggior esposizione solare.
Se le piante fossero state malate e quindi da tagliare sarebbe bastato posizionare i giochi sotto le piante rimaste o stendere una vela.
Insomma, a sud di cernusco, tra la metropolitana e la padana , per una popolazione di circa 8000 abitanti, ci sono tre sole aree giochi.
Quella nella via Bachelet a fianco dell'oratorio Paolo VI( due soli scivoli) è abbandonata a se stessa e ormai preda delle compagnie giovanili che stazionano sopra e nei pressi dei giochi.
Quella dietro l'albergo molinetto è inserita in una terra di cantiere ( forse nociva alla salute) e posizionata sulla linea di fondo del campo di calcio.
Non è pensabile che i bambini possano utilizzare i giochi durante le partite di calcio disputate nel campo confinante.
Considerazioni, le mie, condivise con alcuni genitori incontrari al parco giochi, che mi fanno pensare come a fronte della buona volontà degli uffici e dell'Assessore, manchi quella condivisione con i semplici cittadini, che migliorerebbero l'offerta pubblica.
Spero solo che l'Assessore Marchetti voglia riparare all'investimento fatto, che se pur efficiente, rischia di non essere completamente efficace.
Alcune semplici proposte.
Via don sturzo.
Posizionare nell'area giochi uno scivolo accessibile, tipo quello di via buonarroti, ai bambini più piccoli.
Mettere una vela sopra i dondoli per rendere la zona più ombreggiata o spostare i giochi in altra posizione.
Seminare quanto prima la terra.
Circondare i giochi,come si dovrebbe fare in tutte le aree giochi, con una recinzione per renderli più sicuri.
Molinetto
Fare una recinzione tra il campo di calcio e i giochi.
Cambiare la sabbia di cantiere con quella da spiaggia.
Via Berchet (Paolo VI)
Fare una piccola recinzione che eviti ai cani di entrare a sporcare e inviti i giovani a rispettare l'area giochi.
Inserire i due dondoli rimossi.
Spesso basta poco per rendere le scelte migliori, più funzionali e maggiormente rispondenti alle esigenze.
A disposizione come sempre.
mercoledì 6 luglio 2011
L'infanzia abbandonata dall'amministrazione Comincini.
Ecco il mio articolo sul numero in distribuzione in questi giorni nelle case dei cernuschesi.
Voglio renderlo in progress.
Quindi andrò avanti a scriverlo aggiungedo di volta in volta le mie considerazioni, i miei pensieri e i miei suggerimenti.
Dopotutto l'infanzia è un germoglio, quindi merita di essere seguita.
Ogni aggiornamento lo posterò su fb all'indirizzo http://www.facebook.com/?ref=home#!/cgargantini
L’infanzia abbandonata
Cernusco è una città ricca di infanzia e in continua evoluzione, visto che la città accoglierà circa 5000 nuovi cittadini nei prossimi anni come da Pgt.
Ad oggi i ragazzi residenti a Cernusco nati dagli anni 2005 sono cica 2150, di cui ben 1100 sotto i 3 anni. Una cosa meravigliosa per una città.
Ma basta chiedere ai genitori con passeggino al seguito per rendersi conto di come la città sia carente di servizi.
Ad oggi ci sono solo 110 posti circa per il nido e zero in convenzionata oltre alle liste di attesa per le materne.
Non solo nulla è stato fatto in questi 4 anni dall’Amministrazione Comincini sull’infanzia ma qualcosa addirittura è stato tolto, vedi un asilo a Ronco e lo stralcio dell’albo delle baby sitter.
E se il Tempo per le Famiglie vedrà la luce forse dopo 5 anni di amministrazione, nella Vecchia Filanda, i parchi giochi sono carenti, poco sicuri e spesso sporchi.
Inoltre chiari segnali di disparità, sfocianti nel favoritismo , sono presenti nel finanziamento all’asilo Sorre.
Ma come d’incanto ad un anno dalle prossime elezioni ecco che le iniziative della maggioranza fioccano come la neve.
Il Pd con il convegno denominato “Famiglia al centro”, e il Sindaco con l’Assessore Zecchini con l’iniziativa “La Cernusco family friendly comincia da me”.
Tutto ciò se da una parte è sicuramente occasione di riflessione e di proposte, dall’altro stride ancor di più con la realtà.
Ci si chiede se prima di promettere non ci debba essere da parte della maggioranza una spiegazione sui motivi per cui niente è stato fatto finora in tema di infanzia.
E spiegare sulla base di cosa, oggi i cittadini dovrebbero credere a nuove promesse.
Ricordiamo che la politica non è una questione di fede ma di fatti.
E sui fatti in tema di infanzia, in questi 4 anni di amministrazione, questa maggioranza si merita un bel 4 in pagella.
Sull’infanzia serve investire non solo a parole.
Teniamoci in contatto.
Scrivimi a claudiogargantini@alice.it , chiamami 335.6920669, o seguimi su http://claudiogargantini.blogspot.com/
Voglio renderlo in progress.
Quindi andrò avanti a scriverlo aggiungedo di volta in volta le mie considerazioni, i miei pensieri e i miei suggerimenti.
Dopotutto l'infanzia è un germoglio, quindi merita di essere seguita.
Ogni aggiornamento lo posterò su fb all'indirizzo http://www.facebook.com/?ref=home#!/cgargantini
L’infanzia abbandonata
Cernusco è una città ricca di infanzia e in continua evoluzione, visto che la città accoglierà circa 5000 nuovi cittadini nei prossimi anni come da Pgt.
Ad oggi i ragazzi residenti a Cernusco nati dagli anni 2005 sono cica 2150, di cui ben 1100 sotto i 3 anni. Una cosa meravigliosa per una città.
Ma basta chiedere ai genitori con passeggino al seguito per rendersi conto di come la città sia carente di servizi.
Ad oggi ci sono solo 110 posti circa per il nido e zero in convenzionata oltre alle liste di attesa per le materne.
Non solo nulla è stato fatto in questi 4 anni dall’Amministrazione Comincini sull’infanzia ma qualcosa addirittura è stato tolto, vedi un asilo a Ronco e lo stralcio dell’albo delle baby sitter.
E se il Tempo per le Famiglie vedrà la luce forse dopo 5 anni di amministrazione, nella Vecchia Filanda, i parchi giochi sono carenti, poco sicuri e spesso sporchi.
Inoltre chiari segnali di disparità, sfocianti nel favoritismo , sono presenti nel finanziamento all’asilo Sorre.
Ma come d’incanto ad un anno dalle prossime elezioni ecco che le iniziative della maggioranza fioccano come la neve.
Il Pd con il convegno denominato “Famiglia al centro”, e il Sindaco con l’Assessore Zecchini con l’iniziativa “La Cernusco family friendly comincia da me”.
Tutto ciò se da una parte è sicuramente occasione di riflessione e di proposte, dall’altro stride ancor di più con la realtà.
Ci si chiede se prima di promettere non ci debba essere da parte della maggioranza una spiegazione sui motivi per cui niente è stato fatto finora in tema di infanzia.
E spiegare sulla base di cosa, oggi i cittadini dovrebbero credere a nuove promesse.
Ricordiamo che la politica non è una questione di fede ma di fatti.
E sui fatti in tema di infanzia, in questi 4 anni di amministrazione, questa maggioranza si merita un bel 4 in pagella.
Sull’infanzia serve investire non solo a parole.
Teniamoci in contatto.
Scrivimi a claudiogargantini@alice.it , chiamami 335.6920669, o seguimi su http://claudiogargantini.blogspot.com/
martedì 5 luglio 2011
La dolce morte di Karol è la dolce morte di tutti noi.
C'è un tempo per nascere e uno per morire.
cosi recita l'Ecclesiaste.
Mi piace sapere che anche Karol Wojtyla ha pronunciato queste parole segno di una consapevolezza che definisce quel tempo in cui non ha più senso stare su questa terra.
«Lasciatemi andare dal Signore». Furono le ultime parole pronunciate con un debolissimo filo di voce da Giovanni Paolo II sul letto di morte, il 2 aprile del 2005.
Certo quelle parole furono pronunciate grazie al desiderio di chi non vedeva l'ora di andare nella casa del Padre.
Ma anche senza questo desiderio, dirsi e dire lasciatemi andare ha un profondo senso di consapevolezza di vita.
Consapevolezza che può esserci solo con una sana accoglienza della propria morte.
Di questo si parla quando si parla di testamento biologico.
Di lasciare che uno vada e che nulla lo possa trattenere quando non c'è più senso.
Anche a Cernusco sul naviglio il prossimo consiglio comunale definirà se si potrà lasciare traccia del luogo dove è depositato il nostro "lasciatemi andare"!!
cosi recita l'Ecclesiaste.
Mi piace sapere che anche Karol Wojtyla ha pronunciato queste parole segno di una consapevolezza che definisce quel tempo in cui non ha più senso stare su questa terra.
«Lasciatemi andare dal Signore». Furono le ultime parole pronunciate con un debolissimo filo di voce da Giovanni Paolo II sul letto di morte, il 2 aprile del 2005.
Certo quelle parole furono pronunciate grazie al desiderio di chi non vedeva l'ora di andare nella casa del Padre.
Ma anche senza questo desiderio, dirsi e dire lasciatemi andare ha un profondo senso di consapevolezza di vita.
Consapevolezza che può esserci solo con una sana accoglienza della propria morte.
Di questo si parla quando si parla di testamento biologico.
Di lasciare che uno vada e che nulla lo possa trattenere quando non c'è più senso.
Anche a Cernusco sul naviglio il prossimo consiglio comunale definirà se si potrà lasciare traccia del luogo dove è depositato il nostro "lasciatemi andare"!!
mercoledì 29 giugno 2011
Legge 40. Se una legge è antistorica.
Riporto per intero l'articolo di Umberto Veronesi, che sottinea l'assurdità di una legge che nega la diagnosi preimpianto.
Da una parte si obbliga l'impianto di embrioni malati, e dall'altro, con la 194, si permette di abortirli entro i primi 3 mesi.
Una legge, la 40, che fà male a tante donne, e con loro a tanti uomini, negando loro la gioia di potere dare alla luce figli sani, a fronte della certezza di mettere al mondo figli gravemente malati.
Rimane l'amarezza di vivere in un paese in cui la donna è trattata spesso da incubatrice e non da essere umano libero e responsabile a partire dalla salute dei propri figli.
Nella speranza che al mondo non ci sia nessuno che desideri deliberatamente la propria e l'altrui sofferenza, sono vicino a quei genitori sicuramente lacerati di fronte a scelte tanto importanti.
Penso che a volte si confonda troppo spesso la "casualità" della vita con la responsabilità dei genitori di scegliere il bene per i propri figli.
A partire da come farli venire al mondo.
Grazie all'Europa anche l'Italia potrà investire sulla vita.
Ecco l'articolo che sottoscrivo.
Legge 40. Se una legge è antistorica
Umberto Veronesi - la Repubblica | 29 Giugno 2011
La decisione della Corte europea per i diritti dell´uomo di accogliere il ricorso della giovane coppia di Reggio Calabria contro l´articolo della legge 40, che vieta il ricorso alla diagnosi pre-impianto, rappresenta un monito per il nostro Paese. Non è più possibile per l´Italia prendere decisioni non solo economiche e politiche, ma anche scientifiche ed etiche, che vadano in direzione opposta al resto del mondo civilmente avanzato. Gli organismi internazionali, per nostra fortuna, ci obbligano, prima o poi, a riflettere sulle nostre posizioni e a ricordarci che viviamo in una società globale, multietnica e multiconfessionale, ed è ai bisogni e alle aspettative di questa nuova comunità che governi e istituzioni nazionali devono rispondere. Indipendentemente dall´esito della valutazione del ricorso, il caso della coppia calabrese, ha un valore emblematico in sé. I genitori sanno di essere entrambi portatori sani di fibrosi cistica, una grave malattia ereditaria, che si trasmette ai figli in un caso su quattro. Lo sanno con dolorosa certezza, dopo l´esperienza di un primo figlio che ha sviluppato la malattia, e successivamente l´aborto di un feto anch´esso malato. Ora, in Italia, questa famiglia ha solo due alternative: rinunciare al desiderio di avere un figlio sano, oppure rischiare fortemente e consapevolmente di mettere al mondo un altro figlio con la fibrosi cistica. A differenza della maggioranza dei Paesi europei, da noi infatti la diagnosi pre-impianto (che rappresenterebbe la possibile via di soluzione al dilemma) è illegale. Chi promuove e difende questo divieto, agita lo spettro dell´eugenetica. Ma io trovo che sia profondamente ingiusto non riconoscere, e anzi screditare, il desiderio legittimo di una coppia di avere un bimbo sano. L´obiettivo della diagnosi pre-impianto è infatti dare la possibilità anche a chi è portatore di una malattia genetica di non trasmetterla ai propri figli perché permette di impiantare nell´utero della mamma, tra gli embrioni prodotti in vitro, quello che non ha il difetto genetico. Rinunciare all´indagine genetica degli embrioni significa quindi un ingiustificabile passo indietro nella scienza, per ritornare ad una situazione ad alto rischio, e senza poter invocare la casualità. Io penso che lo studio prima dell´impianto offra invece una straordinaria possibilità di vita. Quale genitore non vorrebbe, potendo, avere un figlio sano e non condannato alla sofferenza? E perché mai chi è portatore di una malattia genetica dovrebbe essere privato di questa possibilità ? Stiamo parlando qui del desiderio di maternità e paternità, che è il più antico e naturale del mondo, e del problema della tutela di questo desiderio per le generazioni future. Il mondo occidentale si trova di fronte ad una delle prospettive più inquietanti della sua storia : un futuro senza bambini. La crescita dell´infertilità, soprattutto maschile, associata alla difficoltà procreative della donna, sono conseguenze scientificamente logiche della progressiva evoluzione dei modi vita. È antistorico, oltre che impossibile da realizzare, ritornare ai modelli di vita di uomo e donna di più di cento anni fa, quando la prima gravidanza avveniva prima dei vent´anni e ogni coppia aveva 10 o 15 figli. Oltretutto nessuno lo vorrebbe. Per questo sostengo che la legge 40 è una legge contro il mondo femminile, che dell´"imperativo biologico" di avere figli, è il portavoce. Le donne devono essere aiutate e non ostacolate nella realizzazione del loro progetto di maternità, che affrontano sempre più di frequente con scelte e in condizioni difficili. Non è un caso che lo ricordi all´Italia un organismo che si occupa della salvaguardia dei diritti umani.
Da una parte si obbliga l'impianto di embrioni malati, e dall'altro, con la 194, si permette di abortirli entro i primi 3 mesi.
Una legge, la 40, che fà male a tante donne, e con loro a tanti uomini, negando loro la gioia di potere dare alla luce figli sani, a fronte della certezza di mettere al mondo figli gravemente malati.
Rimane l'amarezza di vivere in un paese in cui la donna è trattata spesso da incubatrice e non da essere umano libero e responsabile a partire dalla salute dei propri figli.
Nella speranza che al mondo non ci sia nessuno che desideri deliberatamente la propria e l'altrui sofferenza, sono vicino a quei genitori sicuramente lacerati di fronte a scelte tanto importanti.
Penso che a volte si confonda troppo spesso la "casualità" della vita con la responsabilità dei genitori di scegliere il bene per i propri figli.
A partire da come farli venire al mondo.
Grazie all'Europa anche l'Italia potrà investire sulla vita.
Ecco l'articolo che sottoscrivo.
Legge 40. Se una legge è antistorica
Umberto Veronesi - la Repubblica | 29 Giugno 2011
La decisione della Corte europea per i diritti dell´uomo di accogliere il ricorso della giovane coppia di Reggio Calabria contro l´articolo della legge 40, che vieta il ricorso alla diagnosi pre-impianto, rappresenta un monito per il nostro Paese. Non è più possibile per l´Italia prendere decisioni non solo economiche e politiche, ma anche scientifiche ed etiche, che vadano in direzione opposta al resto del mondo civilmente avanzato. Gli organismi internazionali, per nostra fortuna, ci obbligano, prima o poi, a riflettere sulle nostre posizioni e a ricordarci che viviamo in una società globale, multietnica e multiconfessionale, ed è ai bisogni e alle aspettative di questa nuova comunità che governi e istituzioni nazionali devono rispondere. Indipendentemente dall´esito della valutazione del ricorso, il caso della coppia calabrese, ha un valore emblematico in sé. I genitori sanno di essere entrambi portatori sani di fibrosi cistica, una grave malattia ereditaria, che si trasmette ai figli in un caso su quattro. Lo sanno con dolorosa certezza, dopo l´esperienza di un primo figlio che ha sviluppato la malattia, e successivamente l´aborto di un feto anch´esso malato. Ora, in Italia, questa famiglia ha solo due alternative: rinunciare al desiderio di avere un figlio sano, oppure rischiare fortemente e consapevolmente di mettere al mondo un altro figlio con la fibrosi cistica. A differenza della maggioranza dei Paesi europei, da noi infatti la diagnosi pre-impianto (che rappresenterebbe la possibile via di soluzione al dilemma) è illegale. Chi promuove e difende questo divieto, agita lo spettro dell´eugenetica. Ma io trovo che sia profondamente ingiusto non riconoscere, e anzi screditare, il desiderio legittimo di una coppia di avere un bimbo sano. L´obiettivo della diagnosi pre-impianto è infatti dare la possibilità anche a chi è portatore di una malattia genetica di non trasmetterla ai propri figli perché permette di impiantare nell´utero della mamma, tra gli embrioni prodotti in vitro, quello che non ha il difetto genetico. Rinunciare all´indagine genetica degli embrioni significa quindi un ingiustificabile passo indietro nella scienza, per ritornare ad una situazione ad alto rischio, e senza poter invocare la casualità. Io penso che lo studio prima dell´impianto offra invece una straordinaria possibilità di vita. Quale genitore non vorrebbe, potendo, avere un figlio sano e non condannato alla sofferenza? E perché mai chi è portatore di una malattia genetica dovrebbe essere privato di questa possibilità ? Stiamo parlando qui del desiderio di maternità e paternità, che è il più antico e naturale del mondo, e del problema della tutela di questo desiderio per le generazioni future. Il mondo occidentale si trova di fronte ad una delle prospettive più inquietanti della sua storia : un futuro senza bambini. La crescita dell´infertilità, soprattutto maschile, associata alla difficoltà procreative della donna, sono conseguenze scientificamente logiche della progressiva evoluzione dei modi vita. È antistorico, oltre che impossibile da realizzare, ritornare ai modelli di vita di uomo e donna di più di cento anni fa, quando la prima gravidanza avveniva prima dei vent´anni e ogni coppia aveva 10 o 15 figli. Oltretutto nessuno lo vorrebbe. Per questo sostengo che la legge 40 è una legge contro il mondo femminile, che dell´"imperativo biologico" di avere figli, è il portavoce. Le donne devono essere aiutate e non ostacolate nella realizzazione del loro progetto di maternità, che affrontano sempre più di frequente con scelte e in condizioni difficili. Non è un caso che lo ricordi all´Italia un organismo che si occupa della salvaguardia dei diritti umani.
martedì 7 giugno 2011
Le mezze verità del sindaco
Sul telone di via pietro da cernusco continuano le mezze verità del Sindaco.
La parte vera è che parte dei soldi ricavati dalla rinucia dell'asilo nido di ronco, monetizzato per costruire le case in oggetto, sono serviti per pagare lo striscione "elettorale" di Comincini e Marchetti come ricorda lo stesso Sindaco nell'articolo.
La parte "mezza" è che non mi risulta siano stati cercati sponsor che avrebbero permesso di introiettare denaro nelle casse comunali inserendo il proprio logo sullo striscione.
Per questo attendiamo le carte per sapere se non si è stati capaci di trovare uno sponsor o se non lo si è nemmeno cercato.
Sarebbe stato meglio un' ammissione di ingenuo slancio mediatico della propria immagine che una continua rincorsa a motivazioni che stanno dimostrando di avere le gambe corte.
Lo segnalo sicuro che non glie ne freghi niente a nessuno.
Perdonatemi
La parte vera è che parte dei soldi ricavati dalla rinucia dell'asilo nido di ronco, monetizzato per costruire le case in oggetto, sono serviti per pagare lo striscione "elettorale" di Comincini e Marchetti come ricorda lo stesso Sindaco nell'articolo.
La parte "mezza" è che non mi risulta siano stati cercati sponsor che avrebbero permesso di introiettare denaro nelle casse comunali inserendo il proprio logo sullo striscione.
Per questo attendiamo le carte per sapere se non si è stati capaci di trovare uno sponsor o se non lo si è nemmeno cercato.
Sarebbe stato meglio un' ammissione di ingenuo slancio mediatico della propria immagine che una continua rincorsa a motivazioni che stanno dimostrando di avere le gambe corte.
Lo segnalo sicuro che non glie ne freghi niente a nessuno.
Perdonatemi
domenica 5 giugno 2011
Positivi nell'anima
L'iniziativa della diocesi di Milano per contrastare il diffondersi dell'aids sui neonati in Zambia è lodevole e degna di sostegno. Ti invito a diffonderla.
Ecco il link del sito Positivi nell'anima in cui puoi trovare tutte le informazioni.
Sono sicuro, o mi piace sperare, che gli operatori sul posto svolgano un opera di educazione sessuale che non nasconda l'uso dei preservativi.
La diocedi di Milano è avanti ma non lo può dire pubblicamente.
Peccato!!
sabato 4 giugno 2011
La nuova piscina esempio per lo sviluppo delle strutture sportive
Finalmente una nuova piscina all'aperto . Complimenti all' Enjoy sport e al comune per la realizzazione.
Questi percorsi di collaborazione tra pubblico e privato sono da sviluppare ,anche con altri interlocutori, negli altri spazi sportivi come l’altra parte del centro sportivo di via buonarroti e quello di via boccaccio.
Sinergie di questo tipo rendono le strutture non più solo centri di costo, liberando cosi risorse comunali per progetti sportivi e sostegno alle società, ma allargano i servizi proposti agli sportivi e alla città.
I lati positivi della nuova piscina sono tutti ben sottolineati nei siti e nei blog degli amministratori e sono veri.
Cosa si poteva fare di più per la zona all'aperto?
La vasca dei piccoli è proprio piccina piccina. Visti i tantissimi baby cernuschesi l’avrei fatta più ampia.
La vasca dei grandi l'avrei portata fino al termine del piastrellato verso ovest, quasi raddoppiandola, per non rischiare l'ingolfamento da pienone estivo.
Per finire, una piantumazione verso sud (sempre possibile), sarebbe servita per mitigare il caldo estivo.
Ma sono dettagli in confronto al grande investimento realizzato. BRAVI!!
I terroristi siamo noi?!
Non posso che condividere questo articolo di Massimo Fini che sottolinea come le "invasioni" occidentali abbiamo fatto molte più vittime di quante non le abbia fatte il terrorismo. (circa 400 mila vittime civili cntro le 3500 del terrorismo internazionale)
Ma al di là della conta dei morti che non fà per forza torto o ragione, è fastidioso notare come l'occidente continui a comportarsi da padrone della terra e guardi il mondo soltanto con i propri occhi.
Provasse a guardarlo con gli occhi di dio, che non fa distinzioni di popoli o etnie, ne di religioni e di ateismi, si accorgerebbe che quella che vuole far passare per "conversione" alla democrazia è solo pura crudeltà.
Come fare per non partecipare più a questi massacri senza fuggire dal paese?
Ma al di là della conta dei morti che non fà per forza torto o ragione, è fastidioso notare come l'occidente continui a comportarsi da padrone della terra e guardi il mondo soltanto con i propri occhi.
Provasse a guardarlo con gli occhi di dio, che non fa distinzioni di popoli o etnie, ne di religioni e di ateismi, si accorgerebbe che quella che vuole far passare per "conversione" alla democrazia è solo pura crudeltà.
Come fare per non partecipare più a questi massacri senza fuggire dal paese?
martedì 31 maggio 2011
Destra e sinistra tanto, poco, cambia
L'euforia per la vittoria della sinistra sulla destra nei ballottaggi non ci deve far dimenticare che è l'Italia ad essere fatta male proprio nella sua destra e nella sua sinistra.
Che riguardo agli ideali, la sinistra, a mio parere, sia meglio della destra non c'è dubbio.
Ma che la stessa non riesca a prendere distacco dal gioco delle parti, delle lobby e delle sacrestie è anch'esso vero.
Alcuni esempi?
Anche la sinistra occupa i mezzi di informazione pubblici dividendosi i posti nel cda della Rai. E se oggi grida allo scandalo Berlusconi, non ha mai usato una parola di critica alla divisione dei pani e dei pesci tra dc, pci e psi con rai1, rai3 e rai2 prima dell'avvento del cavaliere.
Mai nessuno a parlare, come Zapatero in Spagna, di dis-occupazione dei mezzi di informazione pubblici.
Mai a definire i confini tra il pubblico e l'occupazione dei partiti.
Sempre in tema di comunicazione e conflitto di interessi la sinistra al governo si è guardata bene dal fare la legge sul conflitto di interessi quando avrebbe potuto mentre ha fatto quella sull'indulto, perchè riguardava indagati di destra ma anche di sinistra.
Sulle aziende pubbliche pronti anche a sinistra come ancor di più a destra nel mettere uomini di propria fiducia nei posti di comando.
Se non hai santi in paradiso non entri nella stanza dei bottoni.
Su guerra e pace, con D'Alema si è bombardata l'ex Jugoslavia mentre da poco si è votato a favore dei borbandamenti libici.
Sui diritti civili a livello nazionale non si è fatta nessuna legge sulle coppie di fatto, ne sul testamento biologico ne sulla fecondazione assistita.
Solo alcuni esempi per dire che oggi come ieri qualcuno si spartità il potere della città di tutti e chi non è nella sacrestia giusta non farà la comunione.
Lo scrivo oggi in questo giorno di festa per la sinistra in vari comuni, per dire chiaro in tempi non sospetti che c'è un deficit di democrazia e di rispetto della civis in Italia. sia con la destra che con la sinistra.
Non è sfiducia la mia ma solo sano realismo.
Non è nel dna degli italiani fare la fila e non cercare scorciatoie.
Quando sono all'opposizione strillano ma quando vanno in maggioranza si giustificano.
Grazie a dio tutto cambia e forse prima o poi anche in Italia se ne andranno i partiti e si riuscirà a vivere la democrazia anche senza di loro.
Come? Quando? sicuramente perchè!!
Che riguardo agli ideali, la sinistra, a mio parere, sia meglio della destra non c'è dubbio.
Ma che la stessa non riesca a prendere distacco dal gioco delle parti, delle lobby e delle sacrestie è anch'esso vero.
Alcuni esempi?
Anche la sinistra occupa i mezzi di informazione pubblici dividendosi i posti nel cda della Rai. E se oggi grida allo scandalo Berlusconi, non ha mai usato una parola di critica alla divisione dei pani e dei pesci tra dc, pci e psi con rai1, rai3 e rai2 prima dell'avvento del cavaliere.
Mai nessuno a parlare, come Zapatero in Spagna, di dis-occupazione dei mezzi di informazione pubblici.
Mai a definire i confini tra il pubblico e l'occupazione dei partiti.
Sempre in tema di comunicazione e conflitto di interessi la sinistra al governo si è guardata bene dal fare la legge sul conflitto di interessi quando avrebbe potuto mentre ha fatto quella sull'indulto, perchè riguardava indagati di destra ma anche di sinistra.
Sulle aziende pubbliche pronti anche a sinistra come ancor di più a destra nel mettere uomini di propria fiducia nei posti di comando.
Se non hai santi in paradiso non entri nella stanza dei bottoni.
Su guerra e pace, con D'Alema si è bombardata l'ex Jugoslavia mentre da poco si è votato a favore dei borbandamenti libici.
Sui diritti civili a livello nazionale non si è fatta nessuna legge sulle coppie di fatto, ne sul testamento biologico ne sulla fecondazione assistita.
Solo alcuni esempi per dire che oggi come ieri qualcuno si spartità il potere della città di tutti e chi non è nella sacrestia giusta non farà la comunione.
Lo scrivo oggi in questo giorno di festa per la sinistra in vari comuni, per dire chiaro in tempi non sospetti che c'è un deficit di democrazia e di rispetto della civis in Italia. sia con la destra che con la sinistra.
Non è sfiducia la mia ma solo sano realismo.
Non è nel dna degli italiani fare la fila e non cercare scorciatoie.
Quando sono all'opposizione strillano ma quando vanno in maggioranza si giustificano.
Grazie a dio tutto cambia e forse prima o poi anche in Italia se ne andranno i partiti e si riuscirà a vivere la democrazia anche senza di loro.
Come? Quando? sicuramente perchè!!
domenica 29 maggio 2011
Negare la moschea rafforza i mussulmani.
La recente campagna diffamatoria di Milano da parte dei fan di Letizia Moratti con cartelli inneggianti la costruzione della più grande moschea d'Europa a Milano, nel caso della vittoria di Pisapia, mi ha fatto riaffiorare un vecchio pensiero.
Ossia che la “persecuzione” dei mussulmani attraverso il diniego di una moschea non solo non ne blocchi la crescita ma la fortifichi ancor più.
E’ risaputo che la fede religiosa si rafforza attraverso la persecuzione.
I cristiani lo sanno bene. Dai tempi della morte di Cristo con la caccia aperta ai suoi discepoli è stato un susseguirsi di proselitismo.
La persecuzione rafforza la fede perché ne è, per assurdo, un elemento “costitutivo”.
Ecco perché continuare a negare un luogo di preghiera ai mussulmani, se da una parte sembra nasconderne la loro presenza, dall’altra ne rafforza la forza e la determinazione.
A voler fare un pensiero maligno, non è con la persecuzione che si combatte il diffondersi delle religioni bensì lasciando che esse si contaminino con la società dei consumi qual'è la nostra.
Lo stesso Pasolini nelle Pagine corsare ci ricorda come la chiesa cattolica per mantersi integra doveva guardarsi, più che dal comunismo, dal consumismo.
In effetti è sotto gli occhi di tutti come i valori cristiani siano più annunciati che vissuti.
Consiglio agli oppositori della moschea che se proprio proprio è più forte di loro non riuscire a rispettare l’articolo 3 della Costituzione Italiana e quello sulla libertà religiosa, di non pensare che sia il diniego di un luogo di culto a fermare la crescita dei suoi fedeli.
Quindi costruite moschee e lasciatele costruire.
Se proprio qualcuno è interessato ad opporsi a qualche religione e al suo diritto ad avere un luogo di preghiera le faccia contaminare di consumismo.
Coloro che vogliono difendere le radici dell'europa cristiana, non è contro le moschee che devono volgere il loro sguardo ma contro il proprio "benessere".
Il consumismo, quello si che uccide l’anima. Digli di smettere.
Ossia che la “persecuzione” dei mussulmani attraverso il diniego di una moschea non solo non ne blocchi la crescita ma la fortifichi ancor più.
E’ risaputo che la fede religiosa si rafforza attraverso la persecuzione.
I cristiani lo sanno bene. Dai tempi della morte di Cristo con la caccia aperta ai suoi discepoli è stato un susseguirsi di proselitismo.
La persecuzione rafforza la fede perché ne è, per assurdo, un elemento “costitutivo”.
Ecco perché continuare a negare un luogo di preghiera ai mussulmani, se da una parte sembra nasconderne la loro presenza, dall’altra ne rafforza la forza e la determinazione.
A voler fare un pensiero maligno, non è con la persecuzione che si combatte il diffondersi delle religioni bensì lasciando che esse si contaminino con la società dei consumi qual'è la nostra.
Lo stesso Pasolini nelle Pagine corsare ci ricorda come la chiesa cattolica per mantersi integra doveva guardarsi, più che dal comunismo, dal consumismo.
In effetti è sotto gli occhi di tutti come i valori cristiani siano più annunciati che vissuti.
Consiglio agli oppositori della moschea che se proprio proprio è più forte di loro non riuscire a rispettare l’articolo 3 della Costituzione Italiana e quello sulla libertà religiosa, di non pensare che sia il diniego di un luogo di culto a fermare la crescita dei suoi fedeli.
Quindi costruite moschee e lasciatele costruire.
Se proprio qualcuno è interessato ad opporsi a qualche religione e al suo diritto ad avere un luogo di preghiera le faccia contaminare di consumismo.
Coloro che vogliono difendere le radici dell'europa cristiana, non è contro le moschee che devono volgere il loro sguardo ma contro il proprio "benessere".
Il consumismo, quello si che uccide l’anima. Digli di smettere.
mercoledì 25 maggio 2011
Non è solo una questione di soldi
La faccenda del telone di via pietro da cernusco con cui Comincini e Marchetti si sono fatti belli scrivendo a caratteri cubitali i loro nomi, come se l'opera della ristrutturazione degli appartamenti fosse esclusiva farina del loro sacco, tralasciando gli altri attori che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera, la dice lunga sul modo in cui i nostri due spendono i soldi pubblici in periodi di ristrettezza come questi.
La questione è sempre attuale mentre restiamo in attesa di sapere quanti soldi sono stati spesi per il telone e quanto è il mancato guadagno determinato dall'assenza di uno sponsor.
E se tutto è stato fatto in buona fede, peggio ancora.
Purtroppo non ci sono più, o forse non ci sono mai stati, amministratori che sappiano fare, a seguito di un errore, un leale mea culpa.
Anche se in politica non c'è il confessionale con relativa assoluzione c'è sempre un enorme bisogno di buon senso e di limpida trasparenza.
Lasciamo al diavolo la preoccupazione del consenso.
La questione è sempre attuale mentre restiamo in attesa di sapere quanti soldi sono stati spesi per il telone e quanto è il mancato guadagno determinato dall'assenza di uno sponsor.
E se tutto è stato fatto in buona fede, peggio ancora.
Purtroppo non ci sono più, o forse non ci sono mai stati, amministratori che sappiano fare, a seguito di un errore, un leale mea culpa.
Anche se in politica non c'è il confessionale con relativa assoluzione c'è sempre un enorme bisogno di buon senso e di limpida trasparenza.
Lasciamo al diavolo la preoccupazione del consenso.
martedì 24 maggio 2011
Pensieri da week end
In questo week end parecchi pensieri, persone incontrate, situazione viste.
Sabato mattina le scuole attraverso la festa del primo circolo e quella del secondo.
Bici e gare sportive come momento di gioia di tanti ragazzi che nella loro estrema semplicità esprimono la voglia di crescere.
Tristezza nel vedere la raccolta di offerte per sostenere i progetti didattici.
Rabbia pensando ai tagli di un amministrazione che dice essere di sinistra ma comportatasi come la destra di governo.
Guardando le gare sportive del secondo circolo e notando i movimenti goffi di alcuni ragazzi ho pensato all'occasione sprecata di aver gli stagisti della facoltà di scienze motorie ad insegnare educazione all'attività motoria nelle nostre scuole a partire dalla materna.
Lo sport fa parte della cura di sè a partire dalla conoscenza del proprio corpo, che migliorerebbe anche quella della propria anima.
Ma se da un lato si battezzano i bambini infanti e incoscienti dall'altra non si insegna loro a muoversi e conoscere correttamente il proprio corpo.
A farlo ci guadagnerebbe la persona intera.
Un pensiero condiviso con un amico nel cortile della manzoni mi ha fatto riflettere su come per assurdo il paese giardino del vaticano e cattolico di proclami e dettami sia quello meno attrezzato a supporto dell'infanzia e della famiglia.
Ci sarà un perchè?! Torna Avignone, torna e portateli via.
La sera ai 50 anni di Serenella ti accorgi che amici conosciuti da poco fanno la diffferenza grazie all'intensità degli scambi. Che godimento.
La mattina di domenica di corsa alla maratona. Complimenti come sempre agli organizzatori.
Unico neo. L'impiano fonico. Una tal manifestazine meriterebbe un palco con delle casse adeguate e un gruppo musicale ad hoc.
La sera a cena dai cugini e un saluto speciale a un caro amico che sta passando quello che io stesso ho provato anni fa dopo un inciampo alla salute.
Il cervello è un opera meravigliosa che quando fa le bizze sembra farti impazzire ma non è cosi. Vuole solo metterti alla prova e dimostrarti che c'è molto di più di ciò che conosci.
Semplici pensieri che mi hanno fatto star bene in un semplice week end di mezza primavera.
A volte la semplicità e la lontananza dai riflettori è la miglior ricetta per una vita piena.
Almeno per la mia.
Sabato mattina le scuole attraverso la festa del primo circolo e quella del secondo.
Bici e gare sportive come momento di gioia di tanti ragazzi che nella loro estrema semplicità esprimono la voglia di crescere.
Tristezza nel vedere la raccolta di offerte per sostenere i progetti didattici.
Rabbia pensando ai tagli di un amministrazione che dice essere di sinistra ma comportatasi come la destra di governo.
Guardando le gare sportive del secondo circolo e notando i movimenti goffi di alcuni ragazzi ho pensato all'occasione sprecata di aver gli stagisti della facoltà di scienze motorie ad insegnare educazione all'attività motoria nelle nostre scuole a partire dalla materna.
Lo sport fa parte della cura di sè a partire dalla conoscenza del proprio corpo, che migliorerebbe anche quella della propria anima.
Ma se da un lato si battezzano i bambini infanti e incoscienti dall'altra non si insegna loro a muoversi e conoscere correttamente il proprio corpo.
A farlo ci guadagnerebbe la persona intera.
Un pensiero condiviso con un amico nel cortile della manzoni mi ha fatto riflettere su come per assurdo il paese giardino del vaticano e cattolico di proclami e dettami sia quello meno attrezzato a supporto dell'infanzia e della famiglia.
Ci sarà un perchè?! Torna Avignone, torna e portateli via.
La sera ai 50 anni di Serenella ti accorgi che amici conosciuti da poco fanno la diffferenza grazie all'intensità degli scambi. Che godimento.
La mattina di domenica di corsa alla maratona. Complimenti come sempre agli organizzatori.
Unico neo. L'impiano fonico. Una tal manifestazine meriterebbe un palco con delle casse adeguate e un gruppo musicale ad hoc.
La sera a cena dai cugini e un saluto speciale a un caro amico che sta passando quello che io stesso ho provato anni fa dopo un inciampo alla salute.
Il cervello è un opera meravigliosa che quando fa le bizze sembra farti impazzire ma non è cosi. Vuole solo metterti alla prova e dimostrarti che c'è molto di più di ciò che conosci.
Semplici pensieri che mi hanno fatto star bene in un semplice week end di mezza primavera.
A volte la semplicità e la lontananza dai riflettori è la miglior ricetta per una vita piena.
Almeno per la mia.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Lasciami un tuo segno. Grazie
Grazie per i commenti lasciati. Vi chiedo una cortesia, lasciate la vostra firma, un riferimento, almeno il nome, magari la mail. La vita non è solo questione di merito e di metodo, ma anche e soprattutto una questione personale. Le cose che si dicono, come si dicono, acquistano sapore se riferite a un volto, a un nome.Ciao Claudio.
mail claudiogargantini@alice.it
cell. 335.6920669
fax 06.418.69.267
mail claudiogargantini@alice.it
cell. 335.6920669
fax 06.418.69.267