martedì 7 dicembre 2010

Scuola, Lettera dei genitori scontenti e altri contributi

Oltre al comitato genitori si forma un gruppo di genitori scontenti.
Forse sarebbe meglio dire incazzati, e a ragione. Eccola:

Spett.le Amministrazione Comunale,
“La scuola paritaria Suor Maria Antonietta Sorre e la più importante istituzione scolastica educativa del territorio in quanto patrimonio storico e una risorsa per i cernuschesi”. E’ bello sapere dalle parole del primo cittadino che posto occupa la scuola privata rispetto a quella pubblica.
E’ bello iscrivere il proprio figlio a scuola e non sapere se dovrà fare solo pochi passi rimanendo nel proprio bacino d’utenza o dovrà attraversare il paese per raggiungere una sede libera. Magari tra qualche anno non avrà più nemmeno un banco perché i soldi saranno finiti, ma per lui ci sarà sempre un posto alla Sorre, indipendentemente dal proprio credo o convinzione religiosa. Tutto questo grazie alle amministrazioni comunali che hanno sempre riconosciuto, e continuano a farlo, il valore storico dell’asilo delle Marcelline, scusate, ente morale non religioso, come ribadisce il sindaco. E’ bello vedere le dirigenti scolastiche cercare di far quadrare il cerchio, studiare come prestigiatori il modo di far stare tutti i bambini in una scuola che non cada a pezzi, dare loro insegnanti, ore di lezione, bussare alla porta di banche, aziende e negozianti per raccogliere gentili contributi che serviranno a migliorare l’offerta formativa. E’ bello portare a scuola dei nostri figli carta igienica, scottex, sapone o colla e pagare un contributo di 20 euro per sopperire ai tagli che il Comune è costretto a fare e ai soldi che lo Stato non può più dare. Accettiamo tutto, tranne il fatto che in realtà un piccolo tesoretto di 300mila euro all’anno c’è e va tutto ad un unico istituto. Il contratto attualmente in essere tra Comune e asilo Sorre che prevede un contributo di 1milione e mezzo di euro in cinque anni (2008-2013) non è certo una novità. E’ un accordo consolidatosi negli anni che sembra ormai essere diventato un obbligo morale della città. In tempi in cui la scuola pubblica stava a galla il problema non è mai emerso, e questo sicuramente è sbagliato, ma ora, se la cinghia va stretta, va stretta per tutti. Le poche risorse economiche di quello che è nella classifica dei Comuni più ricchi d’Italia al 41esimo posto vanno obbligatoriamente riequilibrate su tutte le scuole del territorio. Per il sindaco è “una guerra tra poveri”, è vero, ma i poveri sono solo quelli della scuola pubblica. Per il sindaco la polemica in atto è mossa dall’invidia, è vero, siamo invidiosi di una scuola che non deve fare i salti mortali grazie ai contributi comunali. Contributo significa aiuto, sostegno, 1.300 euro a bambino ogni anno, contro una retta a carico del privato di 900 euro è decisamente un po’ più di un aiuto.
Il sindaco, a microfono spenti, durante il Consiglio Comunale aperto, ci ha spiegato che bisogna sostenere anche quelle famiglie che vogliono iscrivere i figli alla Sorre, ma non ne hanno le possibilità. Perché, ci chiediamo. Se non ti puoi permettere una scuola privata, esiste quella pubblica apposta. Il sindaco ci ha detto di comprendere che chi manda i propri figli alla Sorre paga già 900 euro all’anno e paga anche le tasse per sostenere la scuola pubblica. Domandiamo quindi, questa non è forse la base e il fondamento del sistema democratico del nostro Paese?
Da destra e da sinistra hanno provato a spiegarci che sostenere la Sorre costa meno che creare e mantenere un terzo polo scolastico. In realtà è come chi necessita di una casa e deve decidere se pagare un affitto o accendere un mutuo. Con l’affitto ho l’immediata disponibilità del bene ma, a fine contratto, non ho più nulla in mano e ho speso tanti soldi, con un mutuo ho l’immediata disponibilità del bene ma, quando ho finito di spendere tanti soldi, sono proprietario di quel bene. Se la Sorre domani decidesse di chiudere per qualsivoglia motivo, Cernusco rimarrebbe con un pugno di mosche in mano e un gravissimo problema di spazi. Se in tutti questi anni si fosse investito nel nuovo polo, non dovremmo dipendere da nessun ente e avremmo un bene prezioso di proprietà della comunità. Dopo la lezione in Consiglio abbiamo imparato che questi 300mila euro all’anno fanno parte delle spese correnti del Comune e non possono quindi essere stanziate per la creazione di una scuola. Gli oneri di urbanizzazione derivanti dalle tante nuove costruzioni invece servono proprio per gli investimenti. Ecco fatto, i soldi per costruire la scuola ci sono. L’obiezione è come la manteniamo? Ecco fatto, i 300mila euro all’anno (spese correnti) destinati alla Sorre. Se il Primo Circolo ce la può fare con 3mila euro sul conto corrente, il nuovo polo, forse, con 300mila euro se la può cavare.
Ma la Sorre, per quest’amministrazione, resta una risorsa per i cittadini. Vorremmo fare presente al sindaco che la città è cambiata, non ci sono più solo i cernuschesi doc. Ci sono nuove famiglie per le quali il valore storico della Sorre non ha forse tutta questa importanza e hanno il diritto di avere un posto per il proprio figlio in una scuola pubblica laica.
Per tutti questi motivi chiediamo che, nel rispetto del contratto in essere, per gli anni 2012 e 2013, cioè quando previsto un adeguamento del contributo, il Comune riduca drasticamente le somme destinate all’asilo privato e che non rinnovi il contratto nel 2014, quando, secondo le promesse di questa amministrazione, il terzo polo scolastico dovrebbe essere perfettamente funzionante e, quindi, la Sorre non dovrà più sopperire agli esuberi degli altri asili.
Il sindaco si preoccupa inoltre del fatto che, anche costruendo una nuova scuola, lo Stato non avrà insegnanti da mandare. Ma il problema ci sarà anche se non ci saranno spazi nuovi. I bimbi a Cernusco sono già tanti, ne arriveranno ancora, e nelle scuole esistenti non si potranno certo fare classi da 40 alunni. Ci vorranno sempre nuove aule e nuove maestre.


I genitori scontenti



A questo punto segnalo un pò di contributi qua e là.

Un cittadino, Cristiano Valsassina
Il circolo PD di Cernusco
Il consigliere del PdL Fabrizio De Luigi
Il consigliere di Vivere Cernusco Fabio Colombo
Il blogger Kuda
Severgnini e Forlani di Rifondazione Comunista e SE
Elisabetta Ferrario presidente della scuola Sorre
Carlo e Ambrogio a cui vorrei ricordare che non ho polemizzato sull'ora di religione, anzi.
Ho sottolineato il valore della conoscenza della religione e del cristianesimo, ma che quest'ora di studio è "macchiata" dal fatto che l'insegnante è scelto dal Vescovo e non dallo stato.
Purtroppo questa modalità lascia pensare che quest'ora sia un prolungamento del catechismo.
Ecco perchè l'ora deve rimanere, essere aggiornata e entrare a pieno diritto nel piano di studio inclusa la scelta degli insegnanti che deve dipendere dallo stato.

La premessa mi serviva per "differenziare" una scuola, il Sorre, dove non solo si fà catechismo, ma anche liturgia.
E questo per una scuola pubblica è inconcepibile, proprio perchè i cristiani non hanno bisogno di favori e la scuola pubblica non ne deve fare.


Per gli interventi, se ne ho perso qualcuno chiedo venia.
Segnalatemeli e li aggiungo.
Le dichiarazioni sono un importante barometro, non l'unico, della considerazione che hanno governanti, cittadini e opinionisti sulla scuola pubblica e sulla formazione dei nostri ragazzi/e.

Per le dichiarazioni in consiglio comunale basta cercare (se ci riuscite) sul sito comunale.
Non avendo potuto/voluto fare la mia, la pubblicherò tra breve.

Buona scuola a tutti.

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