Rispondo alla lettera di Fabio Colombo capogruppo di Vivere Cernusco su Cernuscoinsieme, del 25 marzo che riprende le mie considerazioni sulla “linea bulgara” di Vivere Cernusco in merito alla questione Ipsia, citata da una mia intervista su Infolio del 19 marzo.
Il fatto da me citato, da cui scaturisce la definizione di “linea bulgara” è reale.
Mi riferisco al vertice di maggioranza di Triuggio del 2009 , dove il presidente di Vivere Cernusco Mario Bassi pose il divieto di riaprire la questione Ipsia, nonostante avessi chiesto più volte di discutere del punto alla luce degli sviluppi della città che andavano, in primis, a configurare nell’area Masaccio lo sviluppo di un polo scolastico sportivo importante.
Ora credo sia saggezza politica ridiscutere e ripensare qualsiasi punto del programma meriti un aggiornamento alla luce di nuove considerazioni, venute alla luce nel proseguo della vita amministrativa.
Il nascente polo e l’esigenza di riqualificare un’area degradata come quella della metropolita meritavano una nuova riflessione.
La ristrutturazione in loco dell’Ipsia è sempre stata sostenuta più per contrapposizione all’idea delle passate amministrazioni che per ragioni proprie.
Quando si parla dello sviluppo della nostra città si devono e si possono mettere da parte le primogeniture dei programmi riconoscendo la bontà delle idee dovunque esse siano state partorite.
E’ segno di grande intelligenza politica far proprie le idee altrui quando esse possono concorrere al bene comune.
E’ su queste basi che nasce la mia richiesta di approfondire la questione Ipsia e relativo sviluppo dell’area metropolitana.
Colombo cita anche la questione Sport come esempio del mio distacco dalla maggioranza.
Ricordo che le mie idee riguardo lo sport e il suo significato all’interno dello sviluppo della città sono state sempre condivise dall’inizio con il Sindaco e con la maggioranza e hanno sempre trovato vivo apprezzamento.
Apprezzamento a cui non sono seguiti atti concreti di investimento e programmazione.
La mancata stabilizzazione della Facoltà di Scienze Motorie e le mancate ristrutturazioni in senso aggregativo oltre che sportivo, sullo spazio bocciofila e sullo spazio vecchia tribuna, sono circostanze che contrastano con l’iniziale condivisione di voler trasformare il centro sportivo in luogo oltre che sportivo, aggregativo ed educativo.
Uno spazio aggregativo che manca alla città e ai nostri giovani, e che proprio nel centro sportivo, luogo fuori dal centro abitato , ma raggiungibile comodamente a piedi e in bicicletta, poteva trovare la sua giusta collocazione.
Avendo trovato solo silenzio e indifferenza alle mie interrogazioni, sia nel partito che nella maggioranza, ho deciso di dimettermi dalla Consulta dello sport.
Per terminare ricordo che le maggioranze non si creano con i voti favorevoli o contrari sui singoli punti ma con il voto sul bilancio e sulle linee programmatiche.
Mi sembra oltremodo esagerata oltre che azzardata, la richiesta di mie dimissioni fatta da un capogruppo esterno al mio.
Colombo sa benissimo, avendo pressato il Partito Democratico per questo, che lo stesso ha avuto fretta di chiudere una partita, si difficile ma non impossibile con il sottoscritto, con la dichiarazione di sfiducia del gruppo consigliare del Pd nei miei confronti.
Dichiarazione che mi ha di fatto escluso dal gruppo del PD.
Che cosa accadrà ora?
Ho deciso di andare avanti rilevando le cose positive dell’Amministrazione Comincini e criticandone quelle meno opportune rilanciando con proposte concrete.
Porterò avanti le istanze di quelle forze politiche, si escluse dal Consiglio Comunale , ma che hanno sostenuto con il loro voto la vittoria di Comincini che ha dato la possibilità, anche a Fabio Colombo di sedere sui banchi della maggioranza.
Darò voce ai semplici cittadini che non hanno santi in paradiso o corsie preferenziali nelle sedi dei partiti e delle lobby cernuschesi.
Mi sembra una bella sfida di cui potrà giovarsi non solo la città ma anche la maggioranza.
Claudio Gargantini
Consigliere Comunale
martedì 30 marzo 2010
Il coraggio delle scelte. Risposta a Fabio Colombo di Vivere Cernusco
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