mercoledì 22 settembre 2010

Precisazioni in merito alla mia posizione in consiglio comunale e in città.

Sui media locali sono apparsi inviti a entrare nel gruppo Il Naviglio come anche contatti informali con alcune formazioni su alcune idee comuni.

Altri gruppi mi hanno avvicinato a livello informale come tante sono le persone che hanno manifestato apprezzamento per le scelte da me compiute in questi ultimi tempi.

Una scelta forte come la mia lascia inevitabilmente per strada anche qualche deluso, ma sono pochissimi quelli che mi hanno manifestato le proprie opinioni in merito.
Mi piacerebbe sentirli per confrontarmi e spiegare le ragioni che mi hanno portato a sedere da ora in consiglio comunale sui banchi dell'opposizione.

Ho apprezzato , e di questo ringrazio, l’invito a entrare in altri gruppi, alcuni dei quali hanno una storia importante per la nostra città, ma l'avventura che mi aspetta è quella di cercare la ragionevolezza delle proposte e non degli schieramenti, il bene comune e non il consenso, le soluzioni migliori per la città e non i voti.

E in questo dialogo non ci sono né maggioranza né opposizione ma persone che pur partendo da schieramenti e ideologie magari contrapposte, siano pronte a “contaminarsi” sulle proposte e sulle soluzioni migliori per la città, perché "meglio stare meglio" non sia lo slogan della sola maggioranza Comincini ma di ogni persona e movimento che tenga alla propria comunità.

Ecco perché, ciò che più mi affascina dalla situazione creatasi con il mio allontanamento dalla maggioranza, è la possibilità di vivere un modo "controcorrente" di fare politica.

Quindi, non in maggioranza ma neanche in un gruppo già esistente all’ opposizione.
Sarà questa la mia posizione in consiglio comunale.

Una posizione che sarà per me un modo autentico di essere in politica, di preferire il dialogo e la critica al consenso e alla vittoria di parte.
Una posizione come luogo di contaminazione e non come scontro tra ideologie di parte.

Un modo di considerare la politica vera, leale e di tutti.
Uno stile di far politica che creda nel principio basilare che attraverso il rispetto delle regole e il riconoscimento del merito si possa costruire un paese giusto e moderno.

Occorre considerare il programma elettorale uscito vittorioso dalle urne, non come un punto di arrivo ma piuttosto come punto di partenza, per non perdere soluzioni migliorative per la città, che possono derivare da contributi postumi e da miglioramenti dello stesso, offerti dalla stessa maggioranza, dall’opposizione o da semplici comuni cittadini.

Altrimenti sarebbe più conveniente prendere il programma e consegnarlo ai tecnici per la sua attuazione.
Che serve ritrovarsi in consiglio a discutere, se i voti della maggioranza sovrastano quelli dell'opposizione?
Diventa solo uno spreco di tempo e di soldi della collettività.
Meglio allora soprassedere a quello che potrebbe diventare mero “teatrino della politica”.

Occorre riscoprire fino in fondo il Consiglio Comunale come luogo dove responsabilità della giunta sia entrare con le proposte mentre responsabilità dei consiglieri è renderle attuali, accettandole, cambiandole in parte o tutte o respingendole, indirizzando e controllando, perché i consiglieri non rappresentano in consiglio solo i partiti ma la città intera.

Oggi chi non è rappresentato dai partiti sembra non esistere.
Questo non può e non deve succedere.

I consiglieri non rappresentano solo il partito di appartenenza ma l’intera città che si confronta, discute e decide del proprio futuro, durante le sedute di commissione e nei consigli comunali.

Le idee migliori non possiedono una sola casa ma sono il frutto di continue contaminazioni.

Il mio intento sarà di, accettando lezioni e critiche, conoscendo e comprendendo le altrui ragioni e motivando le proprie, fare proposte che abbiano “gambe per camminare” e diano un contributo alla costruzione della città.

Voglio scegliere ciò che è meglio per la città e non per i partiti.

Nessun commento:

Lasciami un tuo segno. Grazie

Grazie per i commenti lasciati. Vi chiedo una cortesia, lasciate la vostra firma, un riferimento, almeno il nome, magari la mail. La vita non è solo questione di merito e di metodo, ma anche e soprattutto una questione personale. Le cose che si dicono, come si dicono, acquistano sapore se riferite a un volto, a un nome.Ciao Claudio.



mail claudiogargantini@alice.it

cell. 335.6920669

fax 06.418.69.267