domenica 1 aprile 2012

"Un'altra politica è possibile, l'avversario può anche avere buone idee"

Ecco il testo dell'intervista rilasciata al Il Punto in distribuzione oggi.

CERNUSCO SUL NAVIGLIO - Claudio Gargantini è il candidato sindaco della lista civica ‘Persona e Città’: l’abbiamo incontrato in una sede inusuale, lo Sliver Pub di Via Tizzoni che è anche il suo ‘quartier generale’.

Partiamo dai motivi della sua discesa in campo…
"E’ la logica naturale del mio percorso lungo il quale sto cercando una politica non più basata sulla contrapposizione strumentale, ma sull’ascolto delle idee di tutti per arrivare al bene comune. In Consiglio Comunale in questi cinque anni ho visto prevalere sia tra la maggioranza che tra l’opposizione la logica del gioco delle parti, secondo il quale che l’idea dell’avversario anche se è buona vada bocciata a prescindere. Ecco, dobbiamo trovare un modo diverso di fare politica: il bene comune non è proprietà privata, ma ha bisogno del contributo di tutti”.

Che cos’è l’associazione ‘Persona e città’?
“Nasce dalla necessità che la politica riparta dall’ascolto delle persone e che si liberi dai retaggi delle ideologie, che ormai sono solo cappelli vuoti. La società è cambiata, occorre partire da schemi nuovi: e la sfida deve essere proprio quella di mettere la persona al centro della città, perché proprio l’amministrazione della propria città deve diventare la declinazione in positivo del desiderio per arrivare al bene comune. Ecco che il cittadino, dalla fase in cui segnala le cose che non vanno, diventa protagonista delle scelte per cambiarle.
Dunque il binomio fondamentale, persona e città. Il fatto di essere un’associazione sintesi di sensibilità politiche diverse e di storie diverse può essere la carta vincente, visto che oggi, se un’idea è proposta solo da una parte politica, non stimola un confronto, ma solo un muro contro muro”.

Tu hai dato un importante contributo al progetto del ‘meglio stare meglio’… poi si consumata la rottura con il Pd che ha portato alla tua uscita dalla maggioranza e ora alla tua proposta alternativa al centrosinistra ufficiale…
“Continuavo a chiedere ragioni delle scelte del Pd e mi veniva risposto che andavano fatte e basta, che certi progetti andavano bocciati solo perché erano stati proposti dal Centrodestra. Il Segretario Della Cagnoletta, durante l’assemblea decisiva, ha posto la questione sul metodo e non sul merito: ovvero, bisognava punirmi perché non avevo votato allineato con il partito ma era irrilevante ricercarne i motivi. Ovviamente è stata appoggiata la linea del segretario, alla fine si sceglie sempre di eliminare chi dissente invece di valorizzarlo. L’altro comportamento che mi lasciò stupefatto fu che il Pd era molto più impegnato nel tentare di aprire un dialogo con Obiettivo Cernusco piuttosto che cercare di confrontarsi con me, un suo eletto in Consiglio Comunale. Questo mi ha convinto che il nostro divorzio è stato bilaterale. Se è vero che io non volevo stare in un partito che decide il futuro della città in base al gioco delle parti, è pur vero che i vertici del Pd hanno preferito rompere per avere un problema in meno: con le mie proposte ‘pericolose’ davo più fastidio all’interno, perché minavo la logica imposta dalla ragion di partito. Come consigliere indipendente, potevano trattarmi come un qualsiasi esponente dell’opposizione”.

Che cosa risponde a chi dice tutto sommato Comincini non ha fatto danni e non ha cementificato…
“Hanno ragione. Eugenio è stato un perfetto amministratore di condominio, quello che chiami per svuotarti i sacchetti o per imbiancare la zona delle cantine. Ma l’Amministrazione di una città da 30mila abitanti è un’altra cosa”.

Quali sono i suoi tre errori più grandi?
“Innanzitutto, il pasticcio di Scienze Motorie, che era da blindare, invece tutto è stato gestito in modo imbarazzante. L’Amministrazione pensava che bastasse dargli una sede e tutti gli altri temi connessi, in primis creare delle infrastrutture ad hoc, furono completamente sottovalutati.
Abbiamo cercato in tutti modi di sollevare il problema, ma quando ci si siede nella stanza dei bottoni dopo anni di opposizione, si è vittima dell’arroganza del potere. Del resto che lo Sport non fosse una priorità per l’Amministrazione Comincini, lo si era capito dalla scelta dell’Assessore.
Quando il Sindaco si è reso conto che la situazione era disastrosa, l’ha cambiato”.

Il secondo errore…
“Uno dei motivi per cui sono uscito dalla maggioranza: il non aver spostato l’IPSIA nel nuovo campus di via Masaccio, solo perché l’aveva proposta il Centrodestra. Tra l’altro un progetto simile, ovvero allargare il centro storico a Via Cavour, avrebbe potuto essere un tema classico da ‘Vivere Cernusco’. Peccato che invece l’avesse proposto Forza Italia”.

L’ultimo errore
“L’incoerenza sulla questione della famiglia. Il grande spot di Comincini recita ‘Una Cernusco a misura di famiglia’. Incredibile. Il bilancio di cinque anni parla di tutt’altro: un asilo negato a Ronco per monetizzare, l’albo delle baby sitter eliminato, il Tempo per le Famiglie non pervenuto, nessuna infrastruttura dedicata ai bimbi da 0 a 2 anni. Per non parlare della gestione imbarazzante dell’esubero dei bambini. Questa è la Cernusco a misura di famiglia di Comincini?”.

Dunque il bilancio di cinque anni di Comincini…
“Beh ci sono anche cose buone: tutto il settore sociale ha visto iniziative importanti, l’housing sociale in primis. E anche lo stop al consumo del suolo è positivo. Però il bilancio è in passivo, soprattutto per non aver guardato con lungimiranza al futuro della città”.

Colpa dell’atteggiamento ideologico di Vivere Cernusco?
“Nient’affatto, la zavorra è il Pd. Si ricorda il veltroniano motto ‘ma anche’? Il Pd locale è così: decide una cosa, ma anche il suo contrario; è così non si muove niente. Guardi l’ultima decisione, quella di investire sulla media di Piazza Unità d’Italia. Il Pd non ha capito che non è importante salvare le mura, ma l’istruzione. Così invece di avere un grande plesso moderno ed ecosostenibile, avremo cinque scuole da gestire. Un’assurdità che costerà tantissimo ai cernuschesi e toglierà fondi proprio all’istruzione. Sulla scuola e sull’utilizzo della filanda, Vivere Cernusco aveva idee più coraggiose e innovative”.

Dall’opposizione accusano ‘Vivere Cernusco’ vantarsi di meriti non suoi, in primis sulla qualità della vita cittadina…
“Non riguarda solo Vivere. Comincini e Rosci si sono lamentati per cinque anni del Patto di Stabilità e che non c’erano soldi per le scuole, per i bambini e poi spendono decine di migliaia di euro in comunicazione. E i depliant patinati che illustrano i cinque anni di Comincini somigliano a quelli che fece Cassamagnaghi nel 2007 e che noi, come Centrosinistra, criticammo aspramente. E basta con tutti questi tagli dei nastri autocelebrativi di opere, tra l’altro, pensate da altri: il taglio del nastro lo dovrebbe fare chi ha fatto partire il progetto o chi ha lavorato all’opera negli anni. Sogno sempre un amministratore che governi in punta di piedi e che lasci emergere il cittadino”.

Tre idee in positivo se diventasse sindaco?
“Proseguire nella tutela del verde e riqualificare le aree dismesse, ripensandole a 360° gradi, senza vincoli o pregiudizi: l’unico criterio deve essere il valore aggiunto per la città. Secondo: un centro storico allargato, fruibile per bambini, anziani, mamme con i passeggini; un centro storico che vada da Via Manzoni al naviglio, da Villa Alari all’Uboldo. Terzo: l’ecosostenibilità delle nostre strutture sportive, in modo che non siano più costrette a chiedere soldi al Comune per la manutenzione ordinaria. Queste strutture potrebbero diventare luoghi fondamentali di aggregazione giovanile, tramite l’apertura di club house o pub”.

Chiudiamo con un saluto al suo compagno di opposizione Ciro Angrisano, che viene dato quasi per certo come capolista della lista civica del Sindaco…
“Si vede che a Ciro piace stare all’opposizione”.

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