La frase di Sacchi, "in Italia ci sono troppi giocatori di colore, anche nelle giovanili" è figlia della paura dell'evoluzione. Da sempre pelle, cultura e religione si sono contaminate e sono state motore di crescita dell'umanità. Lo sono state , lo sono e lo saranno sempre in quanto insite nella struttura di crescita personale e comunitaria. Ed è proprio lo sport ad essere un grande laboratorio di inclusione sociale in quanto colore, stato sociale e ricchezza non sono oggetti di discriminazione perchè sul campo sportivo tutti siamo uguali ed abbiamo pari opportunità. Come per tutte le cose il bicchiere mezzo vuoto (paura, discriminazione, razzismo) e quello mezzo pieno ( opportunità, crescita, civiltà) distinguono l'approccio che abbiamo nei confronti della nostra storia, del nostro presente e del nostro futuro. #gargapensiero
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mail claudiogargantini@alice.it
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