Ecco la lettera del comitato genitori presentata nel consiglio comunale aperto.
Art. 3 della Costituzione Italiana:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e dell’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Il diritto all’istruzione è uno dei pilastri sui quali riposa qualunque forma di società civile. Esso costituisce un bene prezioso: è il dono che viene offerto dalla comunità dei cittadini ai propri giovani. Una comunità lungimirante sa che scommettere sulla formazione delle giovani generazioni è un modo di assicurare a tutti una prospettiva certa di miglioramento sociale. Rivendichiamo con forza questo diritto.
Come cita l’Articolo 3 comma 2 Dlgs 267/2000 “Il Comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”. Uno sviluppo territoriale ed il conseguente aumento demografico deve andare di pari passo con un incremento di servizi al cittadino, alle famiglie necessari e imprescindibili.
La scuola è il primo di questi servizi.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito con grande preoccupazione alla continua riduzione delle risorse e degli investimenti destinati alla scuola da parte di questa e delle precedenti amministrazioni, nonostante lo sviluppo edilizio abbia portato nelle casse comunali ingenti somme derivanti proprio dagli oneri di urbanizzazione.
Tali oneri dovrebbero essere destinati, come già sottolineato, all’implementazione dei servizi.
Inoltre l’addizionale irpef che il Comune di Cernusco applica sul reddito dei suoi residenti è pari allo 0,7, massimo consentito per legge, ( Pioltello 0,5, Segrate 0,2 Vimodrone 0,4),
l’equazione più tasse uguale più servizi non funziona?
Signor sindaco Comencini ci spieghi lei come tali somme sono state destinate nel bilancio da approvare e in quelli successivi, perché riteniamo che i nostri interessi non siano stati tutelati in modo adeguato.
Nel bilancio preventivo sono previsti i seguenti tagli:
il fondo di sostegno al diritto allo studio
il sostegno ai disabili
lo sportello di consulenza
la pulizia
il tutto pari ad un 40% circa, in meno rispetto allo scorso anno
Condividiamo la scelta del nostro Consiglio di Circolo che si è visto costretto a chiedere un contributo alle famiglie, per continuare a garantire il funzionamento della scuola pubblica, ma esprimiamo il nostro dissenso nei confronti dell’ente locale a cui il privato non può sostituirsi.
Chi sceglie di mandare i propri figli alla scuola privata sa di dover pagare una retta, chi ha iscritto i propri alla pubblica, certo non lo aveva preventivato. Ciò che ci indigna è il fatto che l’amministrazione comunale ha, a tutt’oggi, in essere un contratto con la scuola privata Suor Maria Antonietta Sorre, per intenderci l’asilo delle Marcelline, rinnovato nel 2008 e valido fino al 2013, che prevede un contributo di 300mila euro all’anno. Innanzitutto ci chiediamo il senso della parola contributo. La retta a carico dell’utente privato ci risulta infatti essere di 900 euro annui a bambino, il “contributo” del comune di 1.300 euro all’anno sempre a bambino. Forse sarebbe quindi meglio parlare di retta a carico dell’amministrazione comunale e contributo del cittadino privato. Se il senso di tale scelta è sostenere un istituto che sopperisce alla mancanza di posti nella scuola pubblica, riteniamo limitante la scelta pedagogica di una scuola ad indirizzo cattolico, almeno dal punto di vista ideologico ed educativo, ed è più che evidente che con tale ingente somma, 1milione e mezzo di euro in cinque anni, si possa invece costruire un gran bel terzo polo scolastico e sostenere i costi delle scuole già esistenti. Gli strumenti per un investimento concreto per il futuro dei nostri bambini sono quindi nelle vostre mani.
In considerazione del fatto che i tagli alla scuola Cernuschese non sono ancora stati approvati in via definitiva, chiediamo che ci garantiate per lo meno lo stesso investimento dello scorso anno per le scuole esistenti e, dopo anni e anni di promesse a vuoto, vogliamo a breve un concreto e serio impegno sul terzo polo scolastico.
Lo Stato, in primis, e le amministrazioni comunali poi hanno il dovere di garantire una scuola pubblica dignitosa che non sia costretta a chiedere l’elemosina.
Il Comitato Genitori I Circolo Didattico di Cernusco sul Naviglio
martedì 7 dicembre 2010
Scuola. Lettera del comitato genitori.
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