
Visto che ne parla anche la stampa locale, di quanto sia accaduto lunedi scorso durante il consiglio comunale, eccovi ciò che ho vissuto io quella sera.
Eravamo al Punto 5 dell'odg del consiglio comunale : APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA GESTIONE DEI PASS PARCHEGGI ELETTRONICI.
Viene presentato il nuovo sistema elettronico che sostituirà il pass cartaceo rilasciato ad oggi dall'URP.
Il Sindaco illustra di cosa si tratta.
Chiedo la parola e metto in discussione l'utilità della proposta.
Inoltre chiedo quanto costi l'operazione, visto che nell'illustrazione, Comincini non aveva dato il costo dell'operatizione, sia per l'Amministrazione che per i cittadini.
Il portafoglio naturalmente è lo stesso.
23.000 euro all'Amministrazione e 20 euro ai cittadini.
Si, avete capito bene. ventritremila/euro dicesi ventitremila.
Lascio ognuno a pensare cosa si possa fare con 23.ooo euro di soldi pubblici.
Dunque, per raggiungere lo stesso obiettivo, cambiando solo lo strumento (da cartaceo a elettronico), si spendono ben 23.000 euro.
Nel precedente consiglio avevo apprezzato gli interventi del Sindaco e dei consiglieri di maggioranza che parlavano di scelte oculate nei tagli, contestando quelle del governo e regione sull'istruzione, e del buon padre di famiglia che, quando c'è da tirare la cighia, come i comuni sempre più dovrannno fare, evita lo sperpero di denaro.
Ecco perchè ritengo uno spreco di soldi pubblici l'iniziativa dei pass elettronici, o meglio, non una priorità in questo momento.
Ho portato argomenti e motivato le mie posizioni.
Purtroppo il Sindaco ha liquidato le mie argomentazioni come "chiacchiere da bar".
A questo punto terminati gli interventi degli altri ho chiesto la parola.
Mi sono innanzitutto stupito che il Presidente Perego, sempre attento ai minuti degli interventi e ai comportamenti dei consiglieri, non avesse ripreso il Sindaco per questa frase.
Ho poi chiarito al Sindaco e a tutti noi che il ruolo del consigliere comunale, maggioranza o opposizione che sia, è quello di indirizzare e controllare l'operato dell'amministrazione.
Fare domande, avere chiarimenti e criticare eventuali provvedimenti, argomentando le proprie posizioni.
Si può non condividere le idee degli altri, ci mancherebbe, ma non le si possono liquidare come chiacchiere da bar.
Il Sindaco, che è sindaco di tutti e non solo della maggioranza che l'ha votato, non può che essere fiero di avere un consiglio, anche tra la sua maggioranza, che verifica le proposte della sua amministrazione e all'occorrenza critica i provvedimenti.
Ed è proprio il Consiglio, più che la pre consiglio o la riunioni di partito, il luogo principe dove svolgere tale attività.
Altrimenti ridurremmo il consiglio e un mero teatrino della politica se al proprio interno i consiglieri fungessero da mero megafono dell'Amministrazione e o mera contrapposizione ideologica, eludendo, pur entrando ognuno con le proprie idee, al dovere principale di confrontarsi e definire li le proprie posizioni.
Ritornando al racconto, ho sottolineato come la frase del Sindaco non sia stata rispettosa del ruolo del consigliere e del consiglio comunale.
Di fronte alle mie parole il Sindaco si alzava e lasciava l'aula.
Non siamo tutti noi disgustati dall'atteggiamento di Berlusconi e di pezzi del suo governo, quando a fronte di domande scomode prendono e se ne vanno dalla sala o non rispondono alle domande passando oltre?
Noto a malincuore che anche il nostro Sindaco non è immune di tale atteggiamento.
Comprendete che sentire definire le proprie argomentazioni "chiacchiere da bar" e a fronte di richieste di scuse e di chiarimenti vedere il Sindaco prendere e lasciare l'aula, mi ha dato il là per urlare forte le mie motivazioni e le argomentazioni sul ruolo del consigliere comunale, arrivando a precisare che il Sindaco, bello o brutto che sia, non è un monarca, ne abbiamo già uno che si sente unto del signore e ci basta, e noi non siamo ne i suoi vassalli ne il suo zerbino.
A questo punto a Perego non restava che sospendere la seduta.
Fosse finita li.
Cominicini, alzatosi in piedi verso di me mi rivolgeva la frase " questa volta l'hai fatta fuori dal vaso".
Se questa simpatica frase fosse stata rivolta all'amico Claudio durante una spaghettata o durante quattro chiacchiere al bar, l'avrei rimessa nel vasino e ci avrei riso su.
Ma essendo stata pronunciata a un consigliere comunale in aula di consiglio, mi sono chiesto cosa significhi la stessa?! (ognuno può contribuire a spiegarmela)
Non essendo una frase a me familiare, l'ho interpretata come, per il prossimo giro di giostra inizia già a pensare chi sostenere.
In effetti questo si che è un buon consiglio.
Grazie Sindaco.
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1 commento:
Ma cosa potevi aspettarti da un pretino (mancato) falso e cortese?
Dovevi prima votarlo per capire di che pasta fosse fatto?
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