giovedì 8 aprile 2010

Preti e pedofilia. Una ferma condanna

Si susseguono le accuse alle gerarchie ecclesiastiche, riguardo il colpevole silenzio sulla questione preti e pedofilia.
Il mio parere è noto.
Condanna ferma per chi ha commesso tali delitti contro l'infanzia, ma condanna altrettanto dura per coloro che sapevano e non solo hanno coperto, ma, spostando il prete da un luogo ad un altro, hanno creato le condizioni affinchè lo stesso reiterasse l'odioso delitto.
Ciò è molto grave, e che sia toccato a vescovi o papi non importa, anzi, se fosse prevalsa la "ragione di stato" alla difesa dell'infanzia e alla condanna pubblica delle violenze, non ci sarebbe "macina al collo" sufficiente a rendere giustizia.

Fa male, molto male, pensare, che qualche prete o vescovo, abbia preferito la salvaguardia dell'onore della chiesa alla denuncia delle orribili violenze.
Come si è potuto voltare lo sguardo dall'altra parte, dando giustificazione a ciò che giustificazione non ha?
E se occorre pregare, non possiamo non ricordare che non c'è preghiera che non possa non desiderare il sollevamento del velo dell'omertà che ha coperto simili violenze.
E per simili reati non c'è prescrizione che tenga.

Sempre sul tema preti e pedofilia ti invito a leggere l'articolo che il teologo Vito Mancuso ha scritto oggi su Repubblica dal titolo il Vangelo della giustizia.
Chiaro, semplice e trasparente.
Di una trasparenza che di questi tempi fa paura, proprio a chi ha rinnegato il vangelo di Gesù, eludendo il grido dell'infanzia, facendo dei carnefici i perseguitati.

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